lunedì 31 marzo 2008

Vivere in una casa, eco-compatibilmente pulita (come cerco di fare io) - N°3

La Pasqua è arrivata troppo in fretta ed ecco che le tradizionali pulizie di rito che la precedono sono state rimandate, anche a causa del tempo, visto che le giornate sono state piovose.
Ho preferito attendere il ritorno della calma e del sole. Così il suo calore può essere proficuamente sfruttato in vista di poter utilizzare in un futuro (spero) prossimo la tecnologia dei pannelli solari (per il momento tra le famiglie della mia abitazione c’è solo un accordo d’intenti, ma è già qualcosa!).

Tralasciando, solo per questo post, l’aspetto del risparmio energetico, volevo comunicare difficoltà e conquiste fatte nell’impegnarmi a migliorare l’impatto ambientale dei detersivi/detergenti impiegati per le pulizie quotidiane.

Adesso che vivo vicino al mare, una voce dentro di me si fa sempre più insistente e, ogni volta che metto un additivo nella vaschetta della lavatrice, ogni volta che mi chiedo se sia meglio aggiungere detersivo o alzare la temperatura di lavaggio, ogni volta che scarico un secchio d’acqua sporca, o ogni volta che insisto con l’anticalcare per far splendere di più i sanitari, mi sento in colpa!
Quella dicitura che sui flaconi indica la biodegradabilità maggiore del 90% finora mi tranquillizzava abbastanza. Poi ho consultato internet e ho valutato l’impatto ambientale degli ingredienti dei detersivi da me acquistati, spaventandomi a morte!
Infatti nei detersivi comuni, negli additivi disinfettanti, disincrostanti, sbiancanti, ci sono degli ingredienti che inquinano tantissimo specialmente se usati in quantità eccessive: EDTA, perborato di sodio, sbiancanti ottici, zeoliti, sono solo alcuni dei nomi che ci devono mettere in guardia. E noi tutte, donne casalinghe e non, ne usiamo in quantità industriali per le pulizie della casa.
Allora qua ci vuole un cambiamento!

Già spesso, in precedenza, cercavo nei supermercati prodotti eco-sostenibili. Ero solita comprare il sapone di Marsiglia puro, per pre-trattare alcune macchie su capi da mettere in lavatrice, cercavo detergente ecologico per i piatti (fortunatamente si trova facilmente), poi sgrassanti ecologici e bicarbonato per la pulizia dell’interno delle bottiglie. L’esperienza mi aveva anche insegnato che l’aceto, usato a volte per bollire alcuni ortaggi, lascia le pentole splendenti e senza calcare. Ma, che dire, questo non mi è bastato. Voglio andare oltre!

Anche sotto la spinta di quello di cui si discute nel web, ho trovato numerosissime ditte italiane di prodotti ecologici, naturali e anche bio-solidali. I canali di distribuzione sono il web, i supermercati bio, presenti in molte zone d’Italia, i negozi equo-solidali, alcune erboristerie e più raramente alcuni supermercati che li vendono alla spina (nella speranza che si diffonda sempre più questa distribuzione).

Qui a Rimini per la prima volta sono entrata in un supermercato bio e ho trovato, con mia grande meraviglia, una varietà di prodotti che non mi sarei mai immaginata, dal cibo biologico a quello fair trade, dai detersivi per la casa, ai prodotti per l’igiene personale, da ogni tipo di sfizio mangereccio a verdura e frutta fresca, nonché pane, cereali, infusi, formaggi, yogurt e ancora molto altro con prezzi assolutamente non esagerati.

Al momento ho cercato di comprare grandi confezioni per ridurre al massimo lo spreco di materiale del packaging. Ho fatto scorta di detersivo in polvere per la lavatrice (3,5 kg il sacchetto più grande al prezzo di 10,60 euro, 60 misurini), e detersivo per piatti (3 l al prezzo di 7,65 euro, 2,55 euro al litro, poco più del prezzo di un comune detersivo). Ma prossimamente sostituirò a poco a poco tutti i prodotti “normali” con quelli che sono più normali nell’impatto ambientale! E lo annoterò qui confrontando i prezzi!

E se poi mi resterà del tempo proverò a produrre detersivi naturali in casa, come molti siti suggeriscono.

Bisogna non dimenticare che un grande impatto negativo sull’ambiente lo hanno anche spugne, salviette, stracci per i quali conviene sempre cercarne di fatti in fibre naturali e lavabili come la cellulosa, il cotone. Più durano e meglio è.
Io creo una gerarchia di usura delle spugnette: la loro vita comincia con il lavaggio delle stoviglie e poi man mano che si consumano le faccio finire in bagno o per lavaggio di pattumiere o pulizie più “difficili”. Ma devo fare un mea culpa sull’uso dei panni monouso antipolvere. Li riutilizzo più di una volta ma poi finiscono nel cestino. Ma qualcuno mi può suggerire cosa trovare di ugualmente efficace? Chiederò aiuto alla mia amica Mrs Average! Forse devo tornare al vecchio piumino?

Eh sì, alla fine, riflettendoci bene, i metodi più efficaci per pulire sono quelli che usavano le nostre nonne!

La prossima volta racconterò le mie scoperte sempre nel campo dei detergenti, rivolti però alla pulizia e cura della persona. Anche qua ci sarà da fare un bel po’ di cambiamenti e i presupposti sono del tutto buoni! A presto allora!!!

venerdì 28 marzo 2008

EARTH HOUR 2008 - 29 marzo 2008


Come ho segnalato la precedente iniziativa italiana di Caterpillar, oggi segnalo questa iniziativa che già si ripete per la seconda volta, ma a livello mondiale!
Domani sera dalle 20 alle 21 in molte città del mondo si spegneranno le luci dei principali monumenti! Anche Roma è coinvolta, si spegneranno le luci del Colosseo.
Ognuno di noi può spegnere le luci e gli apparecchi elettrici per un'ora, un'ora da regalare al nostro amato pianeta, un'ora in meno di gas ad effetto serra.
Io per quell'ora starò fuori casa, qui a Rimini... chissà che non veda anche per le strade di questa città spegnersi magicamente le luci. Speriamo.

Postato due giorni dopo: alla fine sono rimasta a casa. Cena al lume di candela, senza tv e musica, bevendo acqua del rubinetto e mangiando torta rustica con zucchine e mozzarella rigorosamente di bufala! ;-)

domenica 23 marzo 2008

Pasqua bagnata... natura fortunata!


Buona eco-Pasqua!!!
Un salto sul blog oggi solo per augurarvi una festa all'insegna della serenità!
Qui fuori da oggi piove senza sosta e gli scambi di auguri tra amici e parenti mi fanno giungere voci che in tutta Italia il tempo è un po' inclemente. Pazienza!
Ma come la mia amica Alkemilla mi ha ricordato: "almeno le piante sono felici!!!". E ha ragione.
Ci lamentiamo quando fa troppo caldo, ci lamentiamo quando nevica, ci lamentiamo quando piove... e non ci rendiamo conto che questa pioggia fa tanto bene alla nostra terra assetata!
Per cui pensiamo a questo e il sorriso tornerà, anche alimentato dalla presenza dell'affetto dei nostri cari vicini durante queste feste un po' bagnate!
Per allietare l'atmosfera grigia avevo pensato ad un addobbo pasquale. Non sono riuscita a seguire i consigli di Irish P. per decorare le uova e quindi ho optato per uova semplici e colore sulla porta di casa, riciclando un sacchetto di carta di una famosa ditta di borse. Aveva dei colori proprio adatti al tema di oggi. I suoi manici con l'usura si sono staccati, quindi ecco qui, in alto, il risultato ottenuto con l'ausilio di matita, forbici, macchinetta perforatrice, colla, laccetti e un po' di fantasia.

Inoltre volevo appuntarmi un bel progresso compiuto ieri sul fronte risparmio acqua, come preannunciato:
Ieri io e il mio eco-mpagno (ah ah) siamo andati ad acquistare dei rompigetto da applicare alla doccia e a due rubinetti (lavabo di cucina e del bagno).


Nelle foto si vede come sia semplice sostituire le estremità dei rubinetti e in una delle due foto si intravedono (sorry per la bassa qualità) i due vecchi bocchettoni paragonati al tipo preso in sostituzione, quello blu.
In questo nuovo modo l'acqua che esce viene filtrata, la quantità viene regolata meglio e si crea dell'aria che rende il flusso più efficace e vigoroso, con un risparmio di acqua fino al 50%!


Per oggi è tutto.
Oltre agli auguroni da parte mia e degli altri due co-autori (Irish People e Mister Crama), volevo mandare i miei saluti a tutti coloro che mi seguono e che non amano lasciare commenti. Non proccupatevi, so che siete numerosi, anche da fuori dall'Italia... Quando vorrete dire la vostra sarete sempre i benvenuti, altrimenti potete scrivermi all'indirizzo che trovate nel profilo. Allora buon proseguimento!!! ;-)

venerdì 21 marzo 2008

Buona primavera!!!

Buona primavera a tutti!
Da oggi comincia la bella stagione! La natura si risveglia alla luce del sole che si fa vivo più spesso e più a lungo. Colori, profumi e nuovi suoni si rinnovano e tutto ci sembra più bello.
Ma proprio perché questa stagione rinnova l’approccio umano alla natura, allora, forse, è il momento ideale per iniziare da oggi ad essere un po’ più attenti alle proprie azioni, ad allargare le proprie vedute senza credere che il mondo sia una risorsa infinita. Viviamo ancora come se la natura potesse offrirci ancora tanto e possa accogliere senza problemi tutto ciò che noi produciamo di negativo e di offensivo nei suoi confronti.
Domani segnalo che è stata proclamata la giornata mondiale dell’acqua. Iniziamo da domani a non sprecarla (io per prima).
E ogni giorno ci sia un obiettivo: rendere più sostenibile la vita sul nostro pianeta fiorito!

martedì 18 marzo 2008

"Le uova non sono tutte uguali"

Si avvicina la Pasqua e come tante festività anche questa è dedita al consumismo più sfrenato.
Però alle tradizioni non si può rinunciare. Difficile rinunciare all'uovo di cioccolata, alla colomba. Nella mia tradizione di famiglia, poi, io sono stata quella che ha sempre decorato le uova sode (in Puglia si mangiano prima del pranzo pasquale ma per esempio qui in Romagna vengo ad apprendere che si fanno benedire e si mangiano a colazione).
Quindi dovendo fare degli acquisti, facciamoli un po' più consapevolmente: uova di cioccolata provenienti dal commercio equo e solidale, colombe di fattura artigianale magari fatte di ingredienti biologici, uova da allevamento biologico o all'aria aperta!

Avvicinandoci la scorsa domenica al banco della LAV (Lega Anti Vivisezione), abbiamo avuto modo di acquistare un uovo di cioccolata equo e solidale e di fare la piacevole conoscenza con una delle portavoce lì presenti con cui ci siamo intrattenuti nel parlare animatamente della difficoltà a reperire le uova biologiche nei supermercati e dell'ignoranza in cui acquistiamo gli alimenti senza sapere la loro origine.
Siamo perfettamente d'accordo con loro sul fatto che le galline non possono essere allevate in gabbia e nemmeno a terra, per le condizioni inappropriate e crudeli in cui sono costipate, costrette a produrre uova e riteniamo che le diciture sulle confezioni sono illegibili o insufficienti per un acquisto consapevole!
Perciò riporto in citazione alcune righe che sul sito della LAV si possono leggere per intero:

"L’etichettatura delle confezioni di uova da galline allevate in gabbia non reca la prevista dicitura chiaramente leggibile e in evidenza, e le rappresentazioni grafiche di galline “felici nell’aia” rappresentano una frode al consumatore, ingenerando la convinzione che tali uova derivino da galline allevate libere e all’aperto.

La LAV chiede quindi che sia imposto ai produttori di uova di galline allevate in gabbia il rispetto di un’indicazione del metodo di allevamento delle galline riportato chiaramente e a caratteri evidenti sulle confezioni, come già avviene per le uova prodotte da sistemi alternativi alle gabbie, per un’informazione completa e trasparente.

Ricordiamo che le uova devono essere etichettate secondo il metodo di allevamento delle galline, identificato con un codice impresso su ciascun uovo e con diciture sulle confezioni. Sono immesse in commercio quattro tipologie di uova:

- ALLEVAMENTO BIOLOGICO - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “0”: le galline possono godere di spazi all’aperto e densità minime d’allevamento maggiori e, cosa importante, mai in gabbia. Le galline in questo caso sono anche alimentate con mangimi di provenienza biologica.

- ALLEVAMENTO ALL’APERTO - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “1”: le galline possono razzolare all’aperto per alcune ore al giorno in un ambiente esterno protetto dal contatto con altri animali. Le uova in questo tipo di allevamento possono essere deposte sul terreno o nei nidi. La densità all’esterno di questo allevamento sono di 1 gallina ogni 4 m2.

- ALLEVAMENTO A TERRA - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “2”: le galline vengono allevate in capannoni all’interno dei quali possono muoversi liberamente ma non hanno l’accesso all’esterno. Le uova sono deposte sul terreno o sui nidi. La densità di questo allevamento sono di 4 galline su ogni 1 m2.

- ALLEVAMENTO IN GABBIA - UOVA IDENTIFICATE CON IL CODICE “3”: le galline sono rinchiuse in gabbie disposte in file da 4 a 6, all’interno di capannoni chiusi, con ventilazione forzata e luce artificiale. La densità di questi animali è di circa 16-18 galline per metro quadrato. Le uova sono deposte su un nastro trasportatore che automaticamente le raccoglie."


Spero che la gente inizi a comprare un po' più con la testa sulle spalle.
Io ho già una provvista di uova biologiche nel mio frigo, pronte per essere bollite e decorate ma quest'anno, però, vorrei trovare un modo diverso, più naturale, per decorarle. Qualcuno mi può aiutare? ;-)

lunedì 17 marzo 2008

Irlanda in Festa 2008 - Bologna

ciao a tutti i "dandaworldiani"...il mio primo post non poteva che riguardare il St. Patrick's Day appena trascorso...


mmmhhhh!!! La Guinness-Cake sta ancora lentamente scendendo giù nello stomaco accompagnata da una sorsata, o meglio una pintata di scura!!! Un fine settimana all'insegna di birra e musica (che altro se no) quello appena trascorso in quel di Bologna dove, lasciati da parte tortellini e piadina, per una volta si è assaporata un'aria un po' più nordica, decisamente più irish con Guinness e Irish Music a farla da padrona...ma tutto ci saremmo aspettati tranne che vedere una vecchia conoscenza degli irish-pub romani calcare il palco per intrattenerci insieme alla sua nuova band con jigs, reels e ballate della tradizione... un'ottimo inizio davvero!!! Culminato il tutto con il travolgente "combat-folk" dei Modena City Ramblers, sempre grandi trascinatori e dei veri musicisti live con il loro sound mai monotono, sempre attento alle problematiche del mondo e sempre pronti a strizzare l'occhiolino a "mamma Irlanda"... anche se noi avremmo preferito si ripescasse qualche vecchia canzone del loro ormai vasto repertorio, ma non per questo non ci siamo divertiti, anzi... come ho anche cercato di raccontare in foto!!! Nel frattempo non ci siamo lasciati sfuggire le bancarelle pronte a vendere un po' di tutto (anche oggettini che di irlandese avevano ben poco) e naturalmente siamo stati risucchiati nello "spazio libri" dove non poteva scapparci l'acquisto (anzi gli acquisti)... il fascino della carta stampata che ci travolge in questi casi, se poi si aggiunge la nota "irish" allora l'acquisto è inevitabile... il week-end si è chiuso con una bella passeggiata domenicale in un parco di Bologna dove tra piccioni e paperelle ci siamo scordati di stare in una grande città, dove ancora si riesce a vivere nella "quiete" senza lasciarsi travolgere dalla frenesia della "vita moderna"... di sicuro un post un po' diverso dagli argomenti che di solito Danda tratta, ma spero sia riuscito a trasmettere un po' del nostro modo di essere e di come la nostra passione per la Terra di Irlanda ci accompagni sempre!!!

HAPPY ST. PATRICK'S DAY!!!

Buon S. Patrizio!
Non solo a tutti coloro che si chiamano con questo nome, ma anche agli Irlandesi e agli amanti dell'Irlanda, che come me, quando hanno messo piede sull'Isola di Smeraldo, sono stati rapiti totalmente e ci hanno lasciato il cuore!
Presto vi racconterò i miei festeggiamenti anticipati nello scorso weekend a Bologna...
Mi raccomando non vi fate mancare un brindisi con un bel boccale di scura cantando...
"Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie.
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto.
Un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango,
E un brindisi anche agli gnomi e alle fate, ai folletti che corrono sulle tue strade."
Modena City Ramblers

E se volete immergervi un po' nelle atmosfere magiche dell'Irlanda vi consiglio di fare un giretto qui e qui!!!

Slainte!!!

martedì 11 marzo 2008

Approdare su isole ecologiche in un mare di rifiuti

Rinnovare una casa un po’ datata è un impegno oneroso, sia da punto di vista economico che ecologico. Eppure a volte si crea questa necessità.
Il mio ultimo trasloco ha scatenato nella mia coscienza vere e proprie battaglie tra il voler rinnovare oggetti e arredamento e, nel contempo, l’assoluta volontà di non inquinare gettando indiscriminatamente tutto come se fosse normale spazzatura.
Quindi mi sono imposta di vagliare attentamente la “roba vecchia”: il primo sforzo che faccio è separare le cose che proprio non sono più utilizzabili perché deteriorate dal tempo da quelle che potrebbero aver ancora un utilizzo diverso dall’originario.
I primi oggetti, se non sono proprio fatti di un unico materiale riciclabile o non sono smontabili in parti da differenziare, vanno poi non in un comune cassonetto (o fuori addirittura, come molta gente, purtroppo al giorno d’oggi fa) ma in una busta che viene da noi diligentemente portata all’isola ecologica più vicina al nostro centro abitato.


Di recente ho avuto modo di visitarla e con mia grande sorpresa ai miei occhi si è presentata un’area molto simile ad un... parco giochi! Sì, la società di raccolta dei rifiuti della zona si è proprio sbizzarrita nella costruzione di grandi container semi-aperti dalle forme più strane, per accogliere, forse a scopo didattico, le balle dei differenti materiali da riciclare.
Molto originale come presentazione, ma... c’è sempre un ma!
All’atto della consegna dei materiali ti devi provvedere di un carrello per la pesa, che trovi lì accanto al gabbiotto del personale. Una persona ti “accoglie” (sarebbe gradito un sorriso, anche se invece trovi il personale molto “seccato”), e valuta di che materiali sono fatti gli oggetti, dicendoti in quale container devi portarli. Dopo la pesa e dopo aver dato i tuoi dati, puoi dirigerti ai container che sono chiaramente contrassegnati dal nome del materiale da depositare. Quindi trovi carta, metalli, materiali legnosi, macerie, rifiuti elettrici/elettronici, pile, oli esausti e molti altri tra cui un container di materiale vario.
L’unico aspetto non proprio gradevole ai propri occhi è che in questi container veri e propri per lo stoccaggio trovi veramente delle cose che non ti saresti mai aspettato, ma è decisamente deludente che gran parte delle cose che io pensavo potesse essere classificato in base ad un unico materiale riciclabile, mi è stato invece indirizzato al materiale vario, di cui dubito ci sia un ulteriore smistamento.
Ho chiesto poi al personale addetto spiegazione su dove procurarmi una compostiera ma ho capito che il comune non ne mette a disposizione agli abitanti della città. Un signore che si trovava lì mi ha suggerito alcuni punti vendita, comunicandomi però che il compostaggio domestico non è affatto semplice. Io ho prontamente risposto che ora come ora è una cosa che va fatta, se si può, anche con un certo impegno, e lui ha aggiunto: “E sì, adesso va di moda!”.
Mah!
Alla fine della gita davvero molto istruttiva sono andata via non delusa ma più convinta del fatto che alla fine i rifiuti è meglio non produrli proprio o per lo meno cercare di produrne il meno possibile... anche meglio che riciclarli.

giovedì 6 marzo 2008

Giornata nera

Giornata nera, e non parlo di meteo!
Pronta per andare a gettare nel contenitore marrone dei rifiuti organici il mio primo sacchetto da 5 litri pieno di scarti di cucina, accumulati in cinque giorni, mi allontano da casa. Con la paura che da un momento all'altro si rompa, per il materiale bio di cui è fatto. E mi allontano parecchio, circa 3-400 metri al di là della ferrovia che taglia l'abitato, perché nella zona costiera non ci sono cassonetti per l'organico.
Quindi arrivo alla mia meta, apro il cassonetto e come già qualcuno mi ha fatto notare, dentro, con mio sommo sconforto, c'è di tutto, specialmente plastica che con l'organico non ha nulla a che vedere.
Perciò impreco e provo rabbia non solo per l'impegno a fare la differenziata, a portare i sacchetti lontano da casa... ora la mia preoccupazione maggiore è quella di vedere gli sforzi resi vani da chi non è capace di differenziare e soprattutto da chi la differenziata non la vuole. Buttare la plastica nel cassonetto dell'organico quando quello della plastica è lì accanto è da disonesti!
Manca ancora il senso civico ed anche una migliore organizzazione.
Spero che l'azienda di raccolta dei rifiuti riesca a riparare a questi danni! Qui sì può immaginare la difficoltà della raccolta durante i mesi estivi resi caotici dal turismo, ma per il resto dei nove restanti mesi, dal momento che c'è comunque vita negli stabili della riviera, occorre una raccolta più frequente e più capillare, ma soprattutto un'opera di informazione migliore tra i cittadini.
Io non posso starmene con le mani in mano e cercherò di contattare l'azienda e sensibilizzare chi può far qualcosa, specialmente cercando di diffondere il più possibile l'idea, che ancora non entra nella zucca di tanta gente, che la raccolta differenziata è la soluzione adesso più efficace al problema rifiuti, un problema che riguarda tutti, da nord a sud, ogni giorno.

martedì 4 marzo 2008

Piccole conquiste per grandi soddisfazioni!

Sabato scorso io e il mio ragazzo (per chi non l’avesse capito ancora, colui che si fa chiamare “IrishPeople”) ci siamo armati di buona volontà per recarci, anche noi come tanti, in una “mecca” del consumismo, un grande centro commerciale della zona.
Il sacrificio era mirato, oltre a fornirci delle normali provviste settimanali, anche ad acquistare delle cose che avrebbero reso alcuni nostri obiettivi un po’ più raggiungibili.

Innanzitutto per condurre una vita più sana mi sono cimentata (eh sì perché mentalmente, l’idea di abbandonare la pigrizia, mi è costata parecchia fatica!) nella scelta di una tuta per l’attività ginnica all’aria aperta. Nella mia indecisione di comprare un capo più economico o investire in qualità, ho fatto una bella scoperta: ho trovato degli indumenti di cotone biologico!
Con il prezzo leggermente superiore al normale (meno di 65 euro in tutto per giacca, pantalone e maglia), spero di aver fatto un acquisto utile per me e per l’ambiente. Mi ha fatto un effetto positivo veder entrare anche in una nelle grandi catene di distribuzione dell’attrezzatura sportiva il concetto di ecologicità dei prodotti e rispetto dell’ambiente, notando che, oltre a trovare in cassa delle buste in plastica biodegradabile al 100%, nel mese di Marzo si organizza una sorta di mercatino dell’usato sportivo. Grande idea!

Altri acquisti sono stati rivolti al nostro piccolo giardino che vorremmo rinnovare e vedere un po’ rinvigorito. Piccole piantine di primule, bulbi (speriamo non sia tardi) e fragole, con la voglia di poter cominciare a coltivare un micro-orticello.

Poi nel carrello abbiamo finalmente inserito una bella pattumiera nuova di zecca con due comparti differenziati, uno per i rifiuti organici, l’altro per l’indifferenziato (per gli altri tipi di differenziata siamo già organizzati). Abbiamo pensato che vivere in un comune che raccoglie l’organico per il compostaggio e a casa non farne la raccolta fosse da idioti, e quindi eccoci pronti. Abbiamo quindi fatto scorta di sacchetti in “mater-bi”, completamente degradabili. Adesso, dopo tre giorni di raccolta, umido batte indifferenziato almeno del 50%! Il prossimo passo che vorremmo fare è acquistare una compostiera tutta nostra per il giardino. Per ora ne abbiamo trovate solo di enormi. E non è che nei negozi ci sia gran scelta. Qualcuno ha da suggerire dove posso trovarne nei pressi di Rimini?

Insomma, ora spesso io e lui guardiamo la spazzatura con aria soddisfatta… sembriamo due ebeti, ma che volete fare… queste cose ci fanno stare meglio… in tutti i sensi!