Where's Danda? |
I guess you’ll ask yourselves several times throughout the summer. Well I was usually here, behind this monitor, except for five wonderful days spent precisely in what this summer was “the navel of the world” ... precise, London!
@ London!!! |
I would have liked to be there for the Olympics, but to avoid the exorbitant prices, I and my companion took advantage of a good offer by one of our dear friend, who’s a tour operator. Then we flew during the first days of July, breathing the same so very special air of the preparations for the games, mixed with the charm –hitherto unknown to me– of that strange and eventful northern European city.
Sì, non ci ero mai stata a Londra e, quando lo confessavo, tutti mi rispondevano con una faccia meravigliata “no, devi assolutamente andarci!”
“Ok, quando potrò” rispondevo io, ma come tutte le cose che si vogliono fare da tanto, e non si sa mai da dove cominciare o quali risorse tirar fuori, questo desiderio è rimasto chiuso nel cassetto. Finché un giorno mi arriva una telefonata sospetta… quella della mia amica che mi chiede dettagli su come organizzare il viaggio… e io “quale viaggio?”. E così Paolo (alias Irish, per chi già ha letto di lui in questo blog), si è visto costretto a svelarmi la bellissima sorpresa, che sarebbe stata il suo regalo per il nostro sedicesimo anniversario!
Yes, I had never been in London and, when I admit it, all they responded with a surprised face “no, you absolutely must go!”
“Ok, when I can,” I replied, but like all things you want to do so, and you never know where to start or what resources to bring out, this desire remained closed into the drawer. Until one day I received a suspicious phone call ... that’s my friend asking me details on how to organize the trip ... and I “what a journey?” And so Paolo (aka Irish, for those who already read about him in this blog), was forced to reveal to me the wonderful surprise that was his gift for our sixteenth anniversary!
Da lì ho cominciato a fantasticare, fermandomi, però, a tirar fuori dal cilindro del mio computer una mappa particolare di Londra, la “Green London”, che avevo salvato in una delle mie peregrinazioni sul web. Eppure la meta mi ha sempre incuriosita tantissimo…
Purtroppo sono stata presa dalla confusione della mia realtà lavorativa (o meglio non-lavorativa), sospesa tra invio curriculum, ricerca di lavoro, burocrazia inutile e cose del genere, tutto ciò che mi ha tenuto lontano dal blog fino ad ora.
From there I began to fantasize, stopping, however, to pull out of the hat of my computer a particular map of London, the ‘Green London’, which I had saved during one of my wanderings on the web. But the goal has always intrigued me a lot ...
Unfortunately I was taken from the confusion of my work situation (or rather non-working), suspended between sending resumes, job search, unnecessary bureaucracy, and things like that, all that kept me away from the blog until now.
Paolo, fortunatamente già stato nella tanto da me agognata Londra, ha cominciato subito a farsi prendere dall’organizzazione. Tirate fuori tutte le guide dei musei già in suo possesso, i ritagli da numerose riviste di viaggi, una guida con cartina (un po’ più dettagliata della mia) e qualche altra guida rimediata in allegato ai quotidiani o al mercatino dell’usato, si è messo a studiare di sana pianta tutte le sere e i weekend a disposizione. Ogni tanto io buttavo un occhio, mentre lui prendeva appunti.
Paolo, fortunately been in the much coveted-for-me London, began at once to get caught by the organization. Pull out all the museum guides already in his possession, the number of clippings from travel magazines, a guide with a map (a bit more detailed than mine) and some other guides remedied at the charity-shop or annexed to the newspapers, he studied every night and weekends available. Every time I threw one eye, while he took notes.
Quando però ci siamo trovati a sole due settimane dalla partenza, ci siamo obbligati a restare la sera dopo cena a tavolo a studiare nel dettaglio i nostri movimenti. Ci siamo procurati un taccuino (di carta riciclata, ricevuto in omaggio nel corso frequentato a Fa’ La Cosa Giusta 2011), un po’ di piccoli post-it, un pennarello e abbiamo cominciato a segnare sulla cartina, classificati per colori, dapprima tutti i musei, i monumenti e le tappe obbligatorie che sono segnate in tutte le guide, quelle per intenderci, che uno suppone già di conoscere grazie alle foto dei libri d’inglese di scuola. Poi i luoghi d’intrattenimento: pub famosi, ristoranti per le nostre tasche e per le nostre esigenze, punti di partenza per i tour in battello, mercatini, negozi di musica, parchi e luoghi di spettacolo. Sembrava dovessimo stare un’eternità, per quanti luoghi abbiamo segnato! Ma era tutto rigorosamente calcolato considerando orari e tempi di percorrenza, almeno apparentemente.
But when we had only two weeks until departure, we forced ourselves to remain in the evening after dinner to the table studying in detail our movements. We got a notebook –recycled paper, received for free at the cooking class attended at ‘Do The Right Thing’ 2011–, a little small post-it notes, a pen and started marking on the map, classified by colour, first of all museums, monuments and milestones that are marked mandatory in all the guidebooks, those ones that everybody already supposed to know, thanks to photos in the English school books. Then the places of entertainment: famous pubs, restaurants for our pockets and our needs, embarking points for tours by boat, markets, music shops, parks and other places of entertainment. It seemed an eternity we were staying, for how many points we marked! But it was all strictly determined by taking schedules and travel times, apparently.
Non dimentico di dire che prima di tutto ciò avevo dato un’occhiata al blog di Carmine, Turismo Lento e avevo chiesto lumi alla gentilissima Maria, blogger di The Indie Handmade Show, che a Londra ci vive, fortunata lei, che mi ha suggerito di visitare alcuni parchi, quartieri e mercatini oltre a quelli che lei chiama i “must see”. Sono riuscita a visitarne solo una parte, ma sono veramente contenta di aver avuto questi suggerimenti che non è facile trovare sulle classiche guide. Grazie ancora Maria!
I do not forget to say that first of all I had glanced at Carmine's blog, “Turismo Lento” and had requested guidance from the gentle Maria, blogger of “The Indie Handmade Show”, who lives in London, lucky her, and suggested to visit some parks, neighbourhoods and markets as well as what she calls the ‘must see’. I was able to view only a part of them, but I’m really glad I had all these suggestions, which is not easy to find guides on the classic. Thanks so much again Maria!
Insomma, preparata la cartina, il nostro diario di viaggio e, ovviamente i bagagli con tutta la documentazione, ci siamo ritrovati in men che non si dica a volare sulla Manica, partendo da un’Italia bollente e atterrando sotto uno strato di nuvoloni grigi che nascondevano il verde brillante delle campagne nei dintorni di Gatwick.
E cosa potevamo aspettarci? Del resto lo dicono tutti che a Londra piove sempre! Ma noi eravamo ben contenti di esserci lasciati alle spalle i quasi 40° nostrani!
In short, prepared the map, our travel diary and of course our luggage with all the documentation, we found ourselves in less than no time to fly the English Channel, from a boiling Italy, landing under a layer of gray clouds that hid the bright green of the countryside around Gatwick.
And what could we expect? Besides, everyone says that it always rains in London! But we were happy to be left behind the nearly 40 ° C of Italy!
…
Questo racconto va per le lunghe.
Sia chiaro, non ho proprio la minima intenzione di tediarvi con un ennesimo racconto di viaggio, come quelli che si leggono sulle riviste di edicola o che si vedono in certi programmi televisivi.
Ma ho proprio delle cose particolari da dirvi, cose che non leggerete altrove e che forse solo Danda, col suo punto di vista “green” può vedere.
E poi a Londra ho incontrato finalmente una persona davvero speciale… non ve la voglio svelare subito!
So che piano piano tornerete a leggere questo blog! Io vi aspetto!!! ;)
This story is long enough.
Let me be clear, I have just the slightest intention to bore you with yet another tale of travel, such as those you can read on newsstand magazines or you can see in some television programs.
But I really have many fancy things to say, things that you’ll not read elsewhere, and that perhaps only Danda, with her ‘green’ point of view can see.
And then in London, I finally met someone very special ... you don’t want to disclose it now!
I know that slowly you’ll come back to read this blog! I’ll await you! ;)