Dopo un mese di silenzio eccomi nuovamente qua con una notizia proprio alla “Danda”. E sì, non c’è bidone senza Danda, qualcuno direbbe, e non c’è Danda che non parli di rifiuti!
A dire il vero non sto passando un bel periodo, però questa notizia mi ha proprio ridato la voglia di postare.
Quindi, abbiate pazienza, sedetevi e leggetevi questo post fino alla fine. Anche se non sembrerà interessarvi direttamente.
Incontro sulla nuova raccolta domiciliare dei rifiuti fra cittadini di Rimini Nord, Hera e Amministrazione Comunale - Maggio 2013 |
Ieri sera, presso la sede di Viserba del Quartiere 5 – per chi non lo sa Viserba è una frazione a nord di Rimini – si è tenuto un incontro fra cittadinanza, Amministrazione Comunale e la società Hera, che in zona, come in tutta la provincia, gestisce la raccolta e lo smaltimento di rifiuti. Tema dell’incontro: il nuovo sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti urbani nella zona turistica di Rimini Nord.
In passato, lo ammetto, non ho avuto molte parole buone per Hera. Ma questa società – ormai una SpA – di proporzioni enormi, che si occupa di rifiuti – ma anche di acqua, energia e gas – quasi praticamente in tutta la regione, al di fuori, ed anche in alcuni paesi all’estero, sta facendo lentamente alcuni nuovi passi nella giusta direzione. Si potrebbe definire quasi una “nuova Hera”!
Sono passati ben 4 anni da quando postavo su questo blog a proposito di un incontro identico dal quale ero uscita delusa. Dal 2009, infatti, questa fascia a mare al nord di Rimini era soggetta alla semplice raccolta domiciliare dei rifiuti indifferenziati, mentre per la raccolta differenziata si faceva ancora riferimento ai bidoni o cassonetti stradali, che hanno sempre poco contribuito al decoro urbano. Il cassonetto stradale, si sa, è un po’ come un diavolo tentatore che vi invita a gettare qualsiasi cosa, spesso non facendovi troppa cura di separare correttamente i vari tipi di rifiuti.
E io che ho una batteria di bidoni stradali – spesso immortalata nel blog – proprio di fronte alla mia abitazione, ne ho viste – letteralmente – di cotte e di crude: vassoi di polistirolo sporchi di avanzi di macelleria, interi stendibiancheria, scarti di ristrutturazioni edilizie nel bidone della plastica, lampade al neon nei bidoni del vetro, assi da stiro interi nel bidone dell’indifferenziato – che poi sono comunque rimasti su strada, pur appartenendo al condominio vicino – e potrei fare elenchi lunghi chilometri…
Ce n’è voluto di tempo, ma da metà del prossimo giugno, dovremmo finalmente avere una raccolta “porta a porta” un po’ meglio organizzata e soprattutto che comprende le quattro frazioni di plastica e metalli, vetro, carta e indifferenziato. Ogni abitazione avrà quattro bidoncini colorati – giallo per plastica e metalli; verde per il vetro, blu per la carta e grigio per il secco – da tenere in casa ed esporre per lo svuotamento tenendo fede ad un calendario ben preciso!
Per i condomini i bidoni saranno un po’ più grandi e ne verranno messi in quantità proporzionali al numero di famiglie residenti. La novità è che bidoni e bidoncini saranno esposti in un’area apposita di proprietà dell’abitazione o condominio, a cui gli operatori potranno accedere dopo che per loro sia stata sottoscritta una liberatoria – e quindi spero tanto di non vedere più questa batteria di bidoni in mezzo alla strada dove ognuno butta quello che gli pare!
Ma non vi sembra che manchi ancora un piccolo particolare? È proprio il motivo per cui non sono uscita da questa riunione davvero esultante. E già, manca ancora una volta la raccolta della frazione organica!!! Uffa!
Durante la riunione non ho osato aprire bocca per chiedere il perché, e ora ve ne spiego il motivo.
Inizialmente questa riunione si è preannunciata bene. Al mio arrivo, in leggero ritardo, la sala era gremita, c’erano almeno un centinaio di persone, se non di più! Un sacco di gente in più rispetto a quel lontano 2009 quando i partecipanti si contavano sulla punta delle dita ed erano quasi solamente ecologisti o albergatori preoccupati! Qui c’erano dei cittadini in carne ed ossa e l’età media era abbastanza alta. Io mi son detta: “Finalmente! La gente inizia a dare importanza ad una questione così seria come quella dei rifiuti!”.
Ma mi son dovuta ricredere, quando, dopo l’esposizione dei rappresentanti di Hera e dell’Assessore all’Ambiente, gran parte dei cittadini hanno alzato la mano per esprimere le loro preoccupazioni per questo nuovo sistema di raccolta!!! Sì avete letto bene, preoccupazioni!!! La maggior parte scontenti, sfiduciati, arrabbiati…
Chi preoccupato perché teme di non avere bidoni dove gettare quando si è in giro – si fa fatica a rimettersi il fazzoletto nella tasca o la bottiglietta vuota nella borsa! –, chi nostalgicamente ricorda quando da bambino portava ad un tizio le bottigliette di vetro che raccoglieva ricevendo in cambio un palloncino, chi disperato perché, non sapendo dove mettere le foglie del giardino, questa volta dovrà sudare per portarle all’isola ecologica o addirittura sforzarsi di alzare la cornetta e comporre il numero verde per concordare il ritiro a domicilio – troppo comodo era abbandonare i sacconi vicino ai cassonetti stradali –…
Insomma, la delusione maggiore questa volta l’ho avuta dagli stessi miei concittadini su cui prevale una mentalità decisamente arretrata, dove tutto deve essere dovuto, dove a un tot di sforzo deve corrispondere un tot di denaro, dove ancora il problema non è fare meno rifiuti, ma “Accidenti, ed ora questo dove lo butto?”
Ora capite perché non ho tirato fuori il discorso della frazione organica?
Per fortuna poche eccezioni in mezzo alla gente hanno testimoniato le loro esperienze lontano dal contesto riminese – Trentino, Veneto, Friuli, Germania –, dove la raccolta domiciliare è già avanzata ed è ormai uno stile di vita. Un signore sulla sessantina si è addirittura alzato sconcertato, pregando tutti di essere grati per aver finalmente ricevuto il sistema “porta a porta” e sottolineando che quelle stesse discussioni tante altre città le avevano già affrontate venti anni fa! L’applauso ovviamente mi è scattato spontaneo!
Apprezzo comunque come i tecnici di Hera abbiano cercato di far fronte alle domande ed il contributo di Sara Visintin, l’attuale Assessore all’Ambiente, che con parole chiare, concise ed efficaci abbia cercato di far capire che fare una raccolta differenziata di qualità e di quantità è un nostro DOVERE! Che ci sono delle leggi e degli obiettivi da raggiungere, fissati dalla comunità europea. Che quello che andremo a pagare nelle prossime pesanti imposte sui rifiuti è perché non in tutte le parti d’Italia ci sono ancora sistemi efficaci di raccolta differenziata e che quindi il nostro sforzo deve, purtroppo andare a coprire le manchevolezze di altri, seppur non condividendo.
Io aggiungerei, rivolgendomi ai miei cari concittadini:
“Cosa diremo un giorno ai nostri figli, quando le discariche saranno ormai piene, quando le emissioni tossiche degli inceneritori avranno compromesso le nostre cellule, quando tutto l’ambiente sarà ormai disastrato da ciò che non siamo stati in grado di rimettere in circolo, come la natura è sempre abituata a fare?
Racconteremo che non abbiamo fatto la raccolta differenziata, perché non ci piaceva lavare i bidoni o perché volevamo a tutti i costi un tornaconto, o perché ci pesava portare il nostro bidoncino giù nel cortile di casa nell’orario e nel giorno prestabilito?
Signori e signore è ora di rimboccarci le maniche e darci da fare e, anche se con un po’ di nostalgia, salutare i nostri “cari” bidoni stradali che hanno fatto per anni la nostra “felicità”!!!”
P.s: sulla raccolta domiciliare dei rifiuti organici infine ho chiesto alla fine dell’incontro direttamente ai tecnici di Hera. Per ora sembra un problema più burocratico – relativo ad una gestione territoriale – che tecnico-organizzativo, ma si stanno muovendo per sbloccare anche questi ultimi ostacoli. Speriamo presto!
After a month of silence here I am again here with a typical “Danda’s” story. And yes, there is no bin without a Danda, some would say, and there is no Danda that do not talk about waste!
To tell the truth I’m not having a good time, but this news has really restored my desire to post.
So, be patient, sit down and read this post until the end. Even if you do not feel like taking a direct interest.
Last night, at the headquarters of the District 5 of Viserba – for those who don’t know Viserba is a north quarter of Rimini –, a meeting was held between citizenship, Municipal Administration and Hera, who in the area, as throughout the province, manages the waste recycling. The theme of the new system of doorstep collection of urban waste in the tourist area of Rimini Nord.
In the past I may not have many good words for Hera, I admit. But this company – now a public limited company – of enormous proportions, which deals with waste – as well as water, electricity and gas – almost practically throughout the region, outside, and even in some foreign countries, is slowly making some new steps in the right direction. You could almost define a “new Hera”!
It’s been 4 years since I was posting to this blog about an identical meeting from which I came out disappointed. Since 2009, in fact, this sea area in the north of Rimini was subject to simple doorstep collection of not recyclable waste, while the recyclable are still collected into the street bins, which not always contribute to the urban decor. The street bin, you know, is a bit ’as a tempter that invites you to throw anything, often not making too much care of properly separating the different types of waste.
And I have a battery of street recycling bins – often immortalized in my blog – right in front of my house, I’ve seen all sorts of telling offs: polystyrene trays of dirty scraps of butcher, whole drying stands, building waste in the plastic bin, neon lights in the bins of glass, whole ironing boards in the bin of unrecyclable waste – which then are still left on the road, though belonging to the near condominium – and I could go on miles long…
It took a long time, but by the middle of next June, we finally have a doorstep collection that will be better organized and that especially includes the four fractions of plastic and metal, glass, paper plus unrecyclable waste. Each house will have four colored small bins (yellow for plastic and metal, green for glass, blue for paper and gray for the rest) to keep at home and expose for emptying according to a clear timetable!
For condominiums, bins will be a bit bigger and it will be placed in quantities proportional to the number of households.
The novelty is that big bins along with small bins will be showcased in a special area of the home or condo property, to which operators will have access after a release has been signed – and so I hope not to see this battery bins again in the middle of the street where everyone throws whatever he wants!
But there is still a small detail missing. It is precisely the reason why this meeting made me not so enthusiastic. Once again, collection of organic waste is missing! Ugh!
During the meeting, I did not dare open my mouth to ask why, and now I will explain the reason.
Initially this meeting was announced well. When I arrived, with a slight delay, the room was packed, there were at least a hundred people, if not more! A lot of people more than that meeting back in 2009 when the participants could be counted on your fingers and they were almost solely ecologists or worried hoteliers! Here there were proper citizens, and the average age was quite high. I said to myself: “Finally! People are starting to give importance to such a serious issue such as waste.”
But I had to change my opinion, when, after the exposure of the representatives of Hera and Councillor for the Environment, most citizens have raised their hands to express their concerns about this new collection system! Yes you read that right, “concerns”! The most disgruntled, disheartened, angry…
Someone worried because afraid of not having bins where to throw when going out (it is hard to get back the handkerchief in the pocket or the empty bottle in the bag!). Who nostalgically remember when as child he was leading to a guy that picked up the glass bottles in exchange for receiving a balloon. Who despair because, not knowing where to put the leaves of the garden, this time he will have to sweat to bring them to the recycling center or even make an effort to pick up the phone and dial the toll-free number to arrange pickup service (too comfortable was to leave the big bags next to street bins)…
In short, the biggest disappointment this time for me belonged by my fellow citizens on which a decidedly backward mentality prevails, where everything must be had, where a certain number of effort must be balanced by an amount of money and even where the problem is not to make less waste, but “Damn, and now where I can throw this?”
Now, do you understand why I have not pulled out the speech of the organic fraction?
Luckily there were few exceptions among the people who witnessed their experiences away from Rimini (in Trentino, Veneto, Friuli, Germany), where recycling is already advanced and it is now a way of life. A man in his sixties has even raised baffled, praying the audience to be grateful for having finally received the dorstep system and pointing on the fact that those same arguments many other cities had already argued twenty years ago! He had my spontaneous applause of course!
I appreciate, however, how the engineers of Hera have tried to cope with the questions, but also the contribution of Sara Visintin, the current Municipal Minister for Environment, who with clear, concise and effective words, tried to explain that recycling in good quality and quantity is our DUTY! That there are laws and aims to be achieved, set by the European community. That what next months we’re going to pay heavy taxes on waste, because not in all parts of Italy there are still effective recycling systems and therefore our effort must unfortunately go to cover the shortcomings of others, though not sharing.
I would add, turning to my fellow citizens:
“What shall we say to our children one day, when the landfills will be full by now, when toxic emissions from incinerators will compromise our body cells when all the environment will be devastated by what we were not able to put in cycle, as nature is always used to do?
Will you tell that we did not recycle, because we did not wash the bins or because we wanted a profit at all costs, or because we were lazy to bring our bins down in the backyard at the set time and day?
Ladies and gentlemen, it’s time to roll up our sleeves and get to work and, although with a bit of nostalgia, let’s greet our “dear” street recycling bins that have done for years our “happiness”!!!”
Ps: on the doorstep collection of organic waste finally I asked directly to the technicians of Hera at the end of the meeting. For now it seems a more bureaucratic problem (related to land management) more than technic issue, but they are moving to unlock even these obstacles. Hopefully soon!