In tutto il mondo, la giornata di oggi, primo dicembre 2008, è stata dedicata dalla rete GAIA (Global Alliance for Incineration Alternatives / Global Anti-Incineration Alliance) alle numerose campagne a favore delle alternative all’incenerimento.
In Italia numerosi sono stati i comuni che hanno partecipato con manifestazioni di disapprovazione nei confronti delle politiche di costruzione ed ampliamento degli inceneritori, pratiche che ormai in tutto il mondo vanno pian piano estinguendosi, contrariamente a quanto succede qui.
Non credo ci sia bisogno di tornare da parte mia su un discorso già ampliamente trattato: diversi siti e blog di associazioni e personaggi si preoccupano di raccogliere gli studi sugli effetti negativi che gli inceneritori hanno sulla nostra salute e sull’ambiente, proponendo alternative validissime quali la raccolta differenziata porta a porta, la riduzione dei rifiuti con iniziative locali molto incisive, il riciclo dei rifiuti spinto fino al trattamento meccanico.
Tutti argomenti già discussi che ho intenzione di approfondire di volta in volta, aprendo una serie di post tematici.
Throughout the world today, the first in December 2008, was dedicated by the network GAIA (Global Alliance for Incineration Alternatives / Global Anti-Incineration Alliance) to the numerous campaigns for incineration alternatives.
In Italy, many were the municipalities which have participated in expressions of disapproval against the policies of construction and expansion of incinerators, a practice that now around the world is slowly dying, contrary to what happens here.
I don’t think we need to get back on my part on a talk already widely treated: various sites and blogs of associations and personalities are caring to collect studies on the adverse effects that incinerators have on our health and environment, proposing valid alternatives such as the door step recycling collection, waste reduction with some very incisive initiatives, the recycling of waste led to mechanical treatment.
All topics already discussed that I will describe from time to time, opening a series of thematic post.
Ma voglio rassicurarvi: in genere, osservando la reazione che in genere ognuno di noi ha nell’ascoltare questi discorsi è di sgomento e paura, quando si conoscono gli effetti delle diossine e nanoparticelle, oppure all’opposto di incredulità e menefreghismo soprattutto pensando che questo sia un problema che solo i politici possono risolvere.
Non è affatto così. C’è una stretta connessione tra quello che consumiamo e quello che va in discarica e successivamente agli inceneritori. Noi siamo un elemento del ciclo di vita dei materiali. È in quest’ottica che dobbiamo ragionare e rimboccarci le maniche, pur mantenendo un atteggiamento positivo e costruttivo.
Più volte ho ascoltato dire che le rivoluzioni partono dal basso.
E proprio dal nostro cestino (anzi dai nostri cestini) dei rifiuti!
But I want to reassure you: in general, noting that our general reactions, listening to these speeches, are of dismay and fear, when you know the effects of dioxins and nanoparticles, or at the opposite of disbelief especially considering that this is a problem that only politicians can solve.
It is not like that at all. There is a close connection between what we consume and what goes into landfill and subsequently to incinerators. We are a part of the life cycle of materials. Is in this context that we must think and roll up our sleeves, while maintaining a positive and constructive behaviour.
Several times I have heard say that revolutions start from the bottom.
And from our bin – indeed from our bins – of waste I add!
Nel mio piccolo oggi mi ero prefissata di non produrre rifiuti da mandare in discarica o agli inceneritori. Ho gettato solo il cordino della bustina del tè nell’indifferenziato.
Ho deciso che la mia raccolta differenziata sarà presto cosa pubblica. Vedrete nei miei sacchi della spazzatura (spero non vi disgusti) e qualcuno magari mi aiuterà a ridurre sempre di più quello che non riesco a riciclare.
A presto!
In my own real life I set today I wasn’t produce waste to send in landfills or incinerators. I just threw the string sachet of tea in the bin of not-recyclable things.
I decided that my bin will soon be public. You’ll get my bags of garbage – I hope you’ll don’t feeel disgust – and maybe someone will help me to reduce more and more what I cannot recycle.
So see you soon!
lunedì 1 dicembre 2008
Giornata Mondiale contro l'incenerimento dei rifiuti e per le alternative / Global Day for Incineration Alternatives
2 commenti:
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Ciao Danda! Posso aggiungere una nota che riguarda l'energia e il nostro paese? Scusa ma sono davvero disgustata!! Ovunque, in Europa, si concedono finanziamenti per agevolare l'efficienza energetica. Da poco anche qui in Italia erano state inserite delle agevolazioni che ora possiamo dire TOLTE dal governo. Sì perché i rimborsi saranno discrezionali e anziché il silenzio assenso ci sarà il "silenzio negazione". Perché noi dobbiamo sempre andare indietro e mai avanti??!! Scusa lo sfogo ma questa cosa mi ha fatto veramente saltare i nervi!
RispondiEliminaciao ciao
Ciao Valeria!!!
RispondiEliminaBenritrovata qui, con un argomento diverso dal tema del post che però ha veramente bisogno di essere approfondito!
Sono pienamente d'accordo con te. In Italia non si riesce a capire perché si sta remando contro ogni provvedimento a favore dell'ambiente, della salute e del risparmio energetico.
Non so cosa ci sia bene in queste menti 'geniali' ma ogni volta che sento o leggo le notizie (e magari certe notizie circolassero sui tg!) mi sento sempre più triste e contrariata!
Voglio un'Italia solare, pulita e salutare!