Ci sono ancora, eh! E non vi ho per nulla dimenticati! Ma nella mia vita sono subentrate delle nuove priorità, mentre sulla mia scrivania si accumulano appunti e volantini di cose che avrei dovuto condividere con voi già tempo fa.
Vi avevo così in mente che avevo pensato di scrivere un piccolo post sulla mia curiosa colazione, questa mattina, e lo farò, ma prima devo raccontarvi un episodio accaduto qualche ora fa che mi ha illuminato la giornata. Un incontro speciale…
Sono tornata per un giorno e mezzo soltanto nella mia amata terra, la Puglia, per ritrovarmi con i miei: mia sorella, in un breve rientro da Londra, mio fratello che ha appena compiuto gli anni, mia madre che aveva bisogno di un abbraccio e… mio padre.
Sì, anche con lui che – come avrete già intuito – ci ha lasciato ormai da quasi tre mesi.
Tre mesi molto difficili da descrivere, con uno stato d’animo molto inquieto, variabile, a volte plumbeo come le nuvole che percorrono i cieli in questi giorni, a volte leggero come una foglia che si è staccata dal suo albero ed è portata via dal vento.
In questo periodo sto facendo un gran viaggio dentro me stessa, sono quasi obbligata a farlo. Molte cose passano in secondo piano, molte altre affiorano e riesci a vedere meglio ciò che è più importante, ciò che è indispensabile. Riesci a leggere dei segni – o perlomeno quelli che a me sembrano dei segni – delle tracce che ti guidano verso una direzione invece che un’altra.
Dove eravamo rimasti? Ah, sì, all’incontro speciale. Su un viale un po’ particolare, quello del camposanto che io e mio fratello questa mattina stavamo percorrendo per andare a ricordare mio padre, dove lo avevamo lasciato l’ultima volta. Mentre ci affrettavamo sull’acciottolato – la prima sirena suonava già l’ora della chiusura – un piccolo muso con quattro zampe ci viene incontro e man mano che si avvicina ci accorgiamo che è una… volpe!
Una volpe rossa e grigia con un boccone di ossa e carne in bocca si ferma per un attimo a guardarci sospettosa e poi a cinque metri da noi devia il suo percorso sempre continuando a guardarci, ma senza correre via. Che meraviglia!!!
Probabilmente è una visitatrice consueta di quel posto perché, anche se diffidente, non si è allontanata correndo. Probabilmente qualcuno le darà quel cibo. Ma ho guardato oltre questo e ho pensato subito al racconto della mia sorellina, che proprio qualche giorno fa ha incontrato una volpe nel cuore di Londra! E, guarda caso, una volpe era disegnata sulla quarta di copertina del libro che ho regalato a mio fratello per il suo compleanno.
Nei suoi viaggi fra la scuola, dove lavorava, e la sua casa mio padre spesso incontrava volpi sulla sua strada.
Insomma, un qualcosa che mi fa pensare… è stato davvero un bell’incontro, che mi ha lasciato un grande sorriso dentro!
Here, I decided to take advantage of an afternoon of apparent calm, like this, to restore contacts with my world.
I'm still here, huh! And I have not forgotten you at all! But in my life something has been replaced by new priorities, while on my desk notes and flyers on things that I should have shared with you a long ago, are accumulating.
Today I had you in mind, so I decided to write a little post about my curious breakfast this morning, and I will, but first I have to tell you about something that happened a few hours ago that lighten up my day. A special meeting ...
I just came back for a day and a half in my beloved homeland, Puglia, to meet up with my my sister –back from London for few days–, my brother –who has just celebrated his birthday–, my mother –who needed hugs– and... my father.
Yes, even with him who –as you may have guessed– has passed away since almost three months.
Three months very difficult to describe, with a very restless mood, changeable, sometimes as leaden clouds that cover the sky these days, sometimes as light as a leaf that leaves its tree and is taken away from wind.
At this time I am doing a great journey within myself, I'm almost compelled to do so. Many things take a back seat, many more appear and you can see better what is most important, what is essential. I can read signs –or at least those that seem to me being signs–, tracks that guide me in one direction rather than another.
Where did I left you? Ah yes, at the special meeting. On a special path, one of the cemetery where my brother and I were going this morning to remember my father, where we had left him the last time. As we hurried on cobblestones –the first siren sounded already for closing time– a small nose with four legs came straight to us and as we approached her we find that she was ... a fox!
A red and gray fox, with a mouthful of flesh and bone, stopped for a moment to look suspicious at us and then five meters from us diverted her path while continuing to look at us, without running away. What a treat!!!
She is probably a usual visitor to that place because, although suspicious, she was not running away. Probably someone feeds her. But I looked over this and I immediately thought of the story of my sister, who just a few days ago met a fox in the heart of London! And, incidentally, a fox was drawn on the back cover of the book I gave to my brother for his birthday.
In his travels between the school, where he worked, and his house my father often encountered foxes on his way.
In short, something that makes me think... it was really a nice meeting, which left me with a big smile inside!
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