Abbiamo prenotato, secondo le indicazioni della gentile proprietaria del B&B, una visita al canyon del Parco Fluviale del Novella, un torrente che confluisce nel lago di Santa Giustina.
La Val di Non ha una conformazione molto particolare: sebbene circondata da alte montagne è ampia e ha i fianchi collinosi, il che permette vaste aree coltivate a mele e uva, ma il fondo è abbastanza impervio, pieno di gole scoscese e di canyon scavati per millenni da torrenti impetuosi provenienti dallo scioglimento dei ghiacciai. Quando è stata costruita l’altissima diga – la più alta d’Europa – le acque si sono raccolte nel bacino artificiale che ora rende la valle ricca e fertile. Il paesaggio rivela tanti scorci a sorpresa, come a Revò, paese che sembra, sulla cartina, affacciarsi sul lago, ma questo è visibile solo da alcuni punti panoramici, poiché si trova molto più in basso.
I canyon, quindi numerosi nei dintorni e quasi tutti comunicanti fra loro, sono visitabili su prenotazione e con accompagnamento di guida.
La nostra ci aspetta al bar centrale del paese vicino, Romallo. Siamo in tutto una dozzina di persone, tra cui alcuni bimbi. In auto – noi approfittiamo di un breve gentile passaggio della guida – ci rechiamo al punto di partenza più a valle, nei pressi dell’eremo di San Biagio, anch’esso visitabile su richiesta. Poi iniziamo la nostra passeggiata tra i meleti assolati, avendo cura di evitare eventuali docce dai funzionanti impianti d’irrigazione. La guida ci fa osservare che le rocce friabili sono costituite da arenaria e dolomia. Queste rocce faranno parte del paesaggio che sovrasterà le nostre teste in questa passeggiata e, per evitare problemi, ci viene dato un casco di protezione ciascuno, con relativa cuffietta igienica che alla fine verrà poi correttamente smaltita nella raccolta differenziata dall’organizzazione del parco.
Giungiamo presso un ponte medioevale in pietra, da cui si può scorgere a malapena il torrente che si trova molto più in basso, tra le rocce. Ci passeremo sotto più tardi! Il sentiero percorso, ci viene spiegato, era un’importante via di comunicazione dall’antichità fino quasi ai giorni nostri, essendo servito per trasportare materiale da costruzione per la centrale elettrica sul Novella, come dimostrano dei tralicci di una funivia abbandonata. Proseguendo e zigzagando anche un po’ in salita per un bel tratto, si giunge ad una piazzola dove è allestito un punto informazioni del parco. Ai campi coltivati si sostituiscono i boschi inerpicati sui pendii della gola che inizia a delinearsi.
Indossiamo i caschi e passiamo un cancello che apre la strada su un sentiero esposto sulla nostra sinistra. In pratica stiamo percorrendo il fianco della gola e sotto comincia a sentirsi il rumore del Novella che scorre festoso. La roccia si scopre sempre di più e lascia intravedere gli strati di sedimentazione che in millenni hanno formato una specie di ‘millefoglie geologico’ dalle sfumature che vanno dal grigio al rosso. Attraversiamo punti molto aspri, dove sopra le nostre teste spuntoni di roccia minacciosi sono ricoperti di una fitta vegetazione. Dall’altro lato a tratti si intravedono piccole cascatelle che fanno dei grandi salti, mentre il profumo del bosco si fa più intenso. Qui il ‘tasso della morte’ la fa da padrone. Ci viene spiegato il nome che è dovuto alle velenosissime ma ingannevoli bacche rosse. Ma è un albero molto raro in certi ambienti come in questo posto che ha così avuto un riconoscimento da parte di Legambiente. Arriviamo in un punto in cui non si può più proseguire perché il sentiero è franato.
Quindi torniamo indietro fino alla piazzola da dove riparte un’altra via che scende verso il basso tra il bosco. Ad un certo punto ci si trova davanti ad un altro cancello che viene aperto dalla guida. Qui comincia la parte più emozionante, si scende nella gola! Il sentiero è costituito da una passerella in acciaio agganciata alla roccia lateralmente e sotto… il vuoto! Ma la sensazione non è di paura, perché vai verso l’acqua, nel cuore della Terra. Ogni cosa assume un colore diverso. La luce che proviene dalla stretta fessura in alto fa risplendere il torrente limpido che scorre sotto i nostri piedi. La roccia è scura e umida, abitata da piccoli insetti e profuma sempre di più di terra e di vita. Il rumore dell’acqua che scorre crea una sensazione di frescura, cosa che non manca comunque per la profondità alla quale si scende. Ogni passo che si fa è un’immagine di meraviglia. In alcune cavità si stanno formando piccole stalattiti.
Il percorso prosegue scendendo sempre di più e per quindici minuti di cammino si ha la sensazione di essere in un altro mondo. Si giunge alla fine del canyon dove torna a risplendere il sole. Le pareti di roccia si allargano e c’è una piccola vallata dov’è la centrale idroelettrica ancora funzionante. Per un piccolo tratto si continua a camminare sulla passerella finché si incontra un altro canyon a cui ci si può solo affacciare. Il percorso finisce e il cancello che si chiude alle nostre spalle ci lascia senza parole riguardando la stretta fessura dalla quale siamo passati. Torniamo nel bosco dove roviamo ciclamini, garofani selvatici e altre specie di piante mai viste prima. Nel giro di poco più di un paio d’ore il tour è finito. Abbiamo visto qualcosa che non ci aspettavamo di trovare fra i dolci pendii della valle delle mele! (continua)
We booked, according to the indications of the kind owner of the B&B, a visit to Canyon Park of Novella River, a river into the lake of Santa Giustina.
The Val di Non conformation is a very particular: although surrounded by mountains is wide and the sides hilly, which allows large areas planted with apples and grapes, but the fund is impervious enough, full of gorges and steep canyons carved for millennia by impetuous torrents coming from the melting of glaciers.
When the high dam was built - the highest of Europe - the waters have gathered in the reservoir which now makes the valley rich and fertile. The landscape reveals many glimpses of surprise, as at Revò, a town that seems, on a map, go on the lake, but this is visible only from certain view points, because it is much more below.
The several canyons, almost all communicating with each other, can be visited by appointment and accompanied by a guide.
Our awaits us at the central bar of the neighbouring Romallo. We are all a dozen people, including some children. By car - we take advantage of a short gentle lift from the guide - we go to the point of departure further downstream, near the little church of San Biagio, that can be visit under request. Then we start our walk through the orchards sunny, taking care to avoid any showers from functioning irrigation facilities. The guide invites us to observe the brittle rocks that are formed of sandstone and dolomite. These rocks will be part of landscape that will stand on our heads during this walk and, to avoid problems, a helmet protection is given each one, with relative hygienic headset that in the end will be properly recycled by the organisation of the park.
We come to a medieval stone bridge, from which you can barely see the river that is much more at the bottom, among the rocks. We’ll pass under that later! The trail route, we are told, was an important way communication from antiquity up almost to these days, being served to transport building material for the power station on the Novella, as shown by the pylons of an abandoned cable car. Continuing also a little ‘up for a long leg, we come to a place where there is a info point of the park. For the woods replace the cultivated fields, perched on the slopes of the throat that start to emerge. We wear helmets and pass a gate that opens road on a path set out on our left. In practice we are along the side of the throat and down we begin to listen to the sound of joyous flowing Novella. The rock discover more and more glimpse of the sedimentation layers that in millennia have formed a kind of ‘geological millefeuille’ with nuances ranging from grey to red. We cross very harsh points, where above our heads threatening rocks are covered with a dense vegetation.
On the other hand sometimes there are small waterfalls that make big jumps, while the scent of forest is more intense. Here the spruce is the master. We are told the Italian name which is due to very poisonous but deceptive red berries. But it is a very rare tree in some environments as in this place that was recognised by Legambiente. We arrive in a point where we can no longer continue because the path is dangerous.
Then back to the place from where we started we go on another road that drops down in the woods. At a certain point we find ourselves in front of another gate that is opened by the guide. Here begins the most exciting, descend into the gorge! The path is a steel walkway hooked up to rock laterally and down… the vacuum! But the feeling is not fear, because you go toward the water, in the heart of the Earth. Everything takes a different color. The light that comes from the narrow slit at the top makes clear the torrent flowing under our feet. The rock is dark and damp, inhabited by small insects and smells more and more of soil and life. The sound of water flowing creates a feeling of freshness, which is not lacking in any case for the depths to which we descend. Every step you make there is an image of wonder. In some cavities are forming small stalactites.
The route goes down more and fifteen minute and walking you have the feeling of being in another world. We come at the end of the canyon where the sun shines again. The walls of rock disappear and a small valley extends where there is the hydroelectric station yet working. For a small stretch we continue to walk on the walkway until we meet another canyon to which you can only give a look but not walk. The path ends and the gate that closes behind us leaves us speechless because we are looking at the back to the narrow slot from which we have moved.
Backing in the woods we find cyclamens, carnations and other wild plant species never seen before. Within slightly more than a couple of hours the tour is over. We have seen not something that we expected to find among the sweet slopes of the valley of apples!
(to be continued)
P.s.: potete guardare altre foto riferite al racconto sull’album di Irish People / you can see other pictures of the journey on Irish People’s album
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