È sabato, tarda mattinata, io sono a casa, al computer
nonostante fuori ci sia una giornata più che estiva. Il cinguettare allegro
degli uccellini non mi distoglie da quell’aggeggio ipnotico, se non fosse per
l’incessante verso più gracchiante di alcune gazze, sicuramente appollaiate su
uno degli alti pini che circondano la nostra casa.
Torna il mio compagno dal lavoro, è quasi mezzogiorno e fra
poco ci metteremo all’opera per preparare il pranzo. Mentre ci raccontiamo le
cose successe in mattinata mi viene spontaneo dirgli: “Senti che caciara quelle
gazze!”. Effettivamente tutto quel crat-crat mi stava facendo preoccupare,
anche perché gli animali sono molto iper-sensibili agli sconvolgimenti del
clima e della terra… ma subito Paolo (alias Irish) mi tranquillizza: “Ma no, è
che fuori c’è un pulcino di gazza caduto nel giardino dei nostri vicini”.
“Ah ecco perché!” ma tutto questo non mi tranquillizza
affatto, anzi corro fuori a vedere dove sia.
Eccolo “Chicco!” (lo chiamo istintivamente io), è per terra,
impaurito, sull’erba del giardino dei vicini accanto al muretto che lo separa
dal nostro. Le gazze papà e mamma saltano da un ramo all’altro dei pini, in
alto, strillando “crat-crat-crat” in continuazione.
Allora scatta l’operazione salvataggio.
C’è da dire che la nostra zona è molto popolata da gatti.
Una gatta nel nostro stabile, una del vicino dov’è caduto il cucciolo di gazza,
due gatti dei nostri dirimpettai e poi ci sono spesso altre visite, dato che
nella strada c’è proprio tutta una famigliola di gatti più o meno accuditi.
Quindi prima di tutto bisogna tener d’occhio il piccolino,
che non venga assalito da nessuno di quei gatti. I nostri vicini,
momentaneamente assenti, non ci possono essere d’aiuto.
Allora proviamo a vedere come far andare il piccolo più in
vista di modo che i genitori lo possano vedere dall’alto.
Prendiamo un ramo un po’ lungo e proviamo a spingerlo ma lui
si ripara sotto un cespuglio. Cerchiamo di chiamarlo fuori offrendogli
dell’avena ma lui niente, saltella un po’, non è in grado di volare e si
rifugia sotto le foglie. Nel frattempo non riusciamo a capire se i genitori
hanno capito dove sia, perché Chicco non si fa molto sentire, ogni tanto emette
uno “squit” a cui rispondono i loro richiami allarmati.
Insomma, dopo vari tentativi riusciamo a farlo salire su
quel ramo e pian pianino lo portiamo dalla parte nostra. Lo riposiamo per terra
e io prendo dei lombrichi dal mio compost e cerco di imboccarlo. Ne mangia due,
poi non ne vuole più. Immagino che i genitori avessero dei bocconi molto più
buoni!
Allora decidiamo di chiamare il Centro per il Recupero degli Animali Selvatici che non è molto lontano da casa nostra. Cerchiamo il telefono
su internet e mi risponde una persona a cui spiego per filo e per segno la
situazione. Mi viene così spiegato che il piccolo può essere caduto a causa
delle grosse folate di vento e che raramente le gazze scendono per terra. Esse,
poiché molto diffidenti, non sono in grado di accudire i loro piccoli dopo che
sono caduti, come invece fanno per esempio i merli. Però i loro richiami è per
dare loro istruzioni su come mettersi in guardia. I piccoli non conoscono i
loro predatori! Quindi, col pericolo dei gatti c’è il rischio che questo
piccolo di gazza non abbia molte speranze di sopravvivere.
Allora ci informiamo su cosa fare e ci sono due possibilità.
O provare a mettere il piccolo in una zona lontano dai gatti, in alto, in modo
che possa essere raggiunto dai genitori o portarlo al Centro di Recupero.
Sinceramente mi si è stretto il cuore! Abbiamo provato
quindi a metterlo su un ramo alto della grande magnolia nel nostro giardino, ma
il tempo di tornare in casa a preparare qualcosa, Chicco, che cercava con dei
saltelli di salire più su, richiamato da mamma e papà, si è ritrovato di nuovo
a fare un ruzzolone per terra. Fortunatamente me ne sono subito accorta. Era
andato a finire sulla strada!
Ho allarmato Paolo che è venuto ad aiutarmi a riportarlo in
giardino. Incontriamo la nostra dirimpettaia che ci fa sapere che il piccolino
era caduto già dalla sera precedente, Tanto è vero che aveva chiuso i suoi due
gatti in casa.
Insomma, il tempo di mangiare qualcosa nervosamente in
attesa che il Centro fosse riaperto al pubblico, abbiamo deciso a malincuore di
portarlo lì, anche perché, messo momentaneamente in un cesto per le potature
del giardino, Chicco stava finendo di diventare preda della micia che abita nel
nostro stabile!
Così, con l’eco dei richiami dei suoi genitori (che
l’esperto mi faceva sapere, avranno certamente un secondo pulcino da accudire)
Chicco è partito in una grande scatola con buchi, rivestita sul fondo di
foglie, verso una nuova casa, dove lo accudiranno e lo preserveranno finché non
sarà in grado di badare a se’ stesso da solo. Lì ci sono degli “angeli” che
salvano ogni giorno gli animali dai pericoli. E sembra incredibile di sapere
che intorno ad una zona tanto urbanizzata come Rimini, vi siano così tanti
animali selvatici!
Un piccolo storno, stesso destino di Chicco, era già in
attesa di cure. E poi abbiamo visto altri amici: un capriolo salvato da poco,
tante altre specie di uccellini, rapaci (in voliere separate) e… un’altra
gazza! Quest’ultima era su un ramo appollaiata (chissà qual era la sua storia)
e ha catturato la nostra meraviglia per una curiosità: stando a contatto con
gli esseri umani ha imparato a dire “ciao”! Noi l’abbiamo sentita con le nostre
orecchie! Incredibile! Chissà se anche Chicco imparerà a “parlare”!
Fatto sta che mi mancherà un sacco. Siamo stati poco tempo
assieme e già mi ci sono affezionata a quel suo “squit” e ai suoi occhioni
neri…
Ciao Chicco, speriamo che ti troverai bene e speriamo di
venire a trovarti un giorno o, meglio, vederti volare nei cieli liberamente!!!
It’s Saturday, late morning, I’m at home, at my computer
despite out there is more than a summer day. The cheerful chirping of birds
don’t take me away from that hypnotic thing, if not for the incessant cawing of
a few to more magpies, surely perched on one of the tall pines that surround
our home.
My companion is back from work, it’s almost noon and soon we
will work to prepare lunch. While we tell about the things that happened in the
morning I spontaneously say: “Listen to that racket of magpies!” Actually all
that “crat-crat” makes me worry, because animals are very hyper-sensitive to
disruption of the climate and the earth ... but then Paul (aka Irish) reassures
me: “But no, that is out there is a chick magpie fell in the garden of our
neighbors.”
“Ah, that’s why!” But this does not reassure me at all, even
I run out to see where he is.
Here it is “Chicco!” (I call it instinctively), he is on the
ground, frightened, on the grass of the neighbor’s yard next to the wall that
separates it from ours. Magpies Mom and Dad jump from branch to branch of pine,
high up, screaming “crat-crat-crat” continuously.
Then it starts the save operation.
It must be said that our area is very populated with cats. A
cat in our stable, another where a neighbor's dropped the baby magpie, two cats
of our front neighbors and then there are often other visits, given that in our
road there is just a whole family of cats more or less looked after.
So first of all we must keep an eye on the baby, preserving
him for not being attacked by any of those cats. Our neighbors, temporarily
absent, there can’t be helpful.
So let’s see how to get the little chick more visible so
that parents can see from above.
We take a little long branch and try to push him but he
takes shelter under a bush. We try to call him out by giving him nothing but
oats, he hops a bit, not able to fly and he takes shelter under the leaves. In
the meantime, we know if the parents have got where he is, because Chicco did
not do much to being heard, every now and then emits a “squit” in responding to
their alarm calls.
In short, after several attempts we get him on that branch
and gently we bring on our side. We put him of the floor and I take worms from
my compost trying to feed him. He eats two, then he does not want more. I
imagine that the parents had mouthfuls of much good!
So we decide to call the Centre for the Recovery of Wild Animals, which is not very far from our house. We find the phone on the web and
a person answered. I tried to explain the situation. He explained me that he is
so small that it can be dropped because of the big gusts of wind. The magpies
rarely descend to the ground. As very suspicious, they are unable to care for
their young after they have fallen, as do for example the blackbirds. But their
calls is to give them instructions on how to put on guard. The young do not
know their predators! So, with the danger of cats there is a risk that this
little magpie has not much hope of surviving.
Then he informs us on what to do and there are two
possibilities. One is to try putting the baby in an area away from the cats, at
the top so it can be reached by the parents, or go to the Recovery Centre.
Honestly, I am upset! We then try to put on a high branch of
the great magnolia in our yard, but time to return home to prepare something,
Chicco, who tries with hops to climb higher, to be seen by mom and dad, makes a
tumble to the ground. Fortunately, I immediately notice. He is ended up on the
road!
I worry so that Paul came to help him back into the garden.
I meet our beighbor that lets us know that the baby had already dropped from
the previous evening, so much so that she forced her two cats at home.
In short, the time to eat something nervously waiting for
the Centre’s reopening to the public, we have reluctantly decided to take him
there, because, while we had been placed him in a basket for the pruning of
garden, Chicco was running to become the prey of pussy who lives in our stable!
So, with the echo of the cries of his parents – the expert
made me know that they certainly have a second chick to care – Chicco is
brought in a big box with holes, coated on the bottom with leaves, to a new
home, where someone will take care and preserve him until he is able to look
after himself alone. There are the “angels” who save animals from danger every
day. It seems incredible to know that around an urbanized area such as Rimini,
there are so many wild animals!
A small starling, the same fate of Chicco, was already
waiting for treatment. And then we saw other friends: a deer rescued recently,
many other species of birds, including birds of prey (in separate aviaries) and
another ... magpie! The latter was perched on a branch (I wonder what his
story) and has captured our curiosity to wonder: being in contact with humans
has learned to say “hello”! We have we heard with our ears! Unbelievable! I
wonder if Chicco will learn to “speak”!
The fact is that I will miss him a lot. We have been
together a short time and already I got fond of his “squit” and his black eyes
...
Goodbye Chicco, we hope that you will be well and hope to visit
you one day, or better, see you fly freely in the skies!
Aww poor chicco...how lucky he was that you found him and looked after him...I'm sure he'll remember you and say 'squit' or 'hello' if he ever visits you!
RispondiEliminaHi Sooz!!! Glad to see you here again with your sweet comment! Isn't he so cute? You're right, he was so lucky and I really hope that the volunteers of the centre will be very careful with him.
RispondiEliminaYesterday I thought how much we have changed the habitat of these species at the point that they are no more secure in case they can't find an help... Perhaps in the country, or in another place without humans, the magpies would have been able to care about their chick even on the ground...
I hope that this post will make people more sensible about wild fauna in the cities!
Thank you so much for your words! Hugs xxx
Ne ho avute due :)
RispondiEliminaMe le diede una signora.
Erano nate in cattivita'.
Ne presi due, le ho cresciute in una gabbia immensa.
Provai a liberarle ma son sempre tornate tanto erano abituate.
Rispondono ai richiami, del tipo cge se tu la tenevi e continuavi a chiamatlo chicco poi dopo ti rispondeva e ti volava incontro sul braccio :)
Io ne tenevo una sempre addosso!
Ps togli la verifica parola!!!
E' difficile commentarti :(
Mentre pulivo la gabbia, sporcano molto...,
Loro non mi mollavano :)
Quanto mi mancano !
Ps mangiano lo stesso mangime dei merli, crocchette di gatto ammollate e vanno pazze per la pasta lessa stracotta :)
Hai fatto bene a portarlo li, loro sanno come reinserirle in natura!!!!!
Che bella storia!
RispondiEliminaComplimenti per il bel gesto. A me capita spesso di trovare i ricci lungo le strade (abito in "campagna" in provincia di Milano) e mi fermo spesso per accomagnarli dall'altra parte della strada, altrimenti è una strage!
Dobbiamo preservare questa natura bellissima, lo dobbiamo a lei, al mondo e al futuro!
Che bel gesto, che bella storia, complimenti!
RispondiEliminae poi come è bello il piccolo Chicco?
Dalle mie parti (provincia di Milano) in questo periodo è una strage di ricci invece, investiti dalle auto di sera...io quando ne incontro uno mi fermo sempre per farlo attraversare in sicurezza!
Evviva la Natura, così bella e ricca!
Ciao Luby e Cocci, benvenuta sul mio blog!
RispondiEliminaInnanzitutto mi devo scusare con voi per la verifica parola e la moderazione, per cui a volte potrebbe sembrarvi di non aver pubblicato il vostro commento (forse per questo Cocci hai pubblicato due commenti? :) ). Purtroppo questi metodi sono necessari... la spazzatura che gira su internet mi rende quasi obbligata a farlo!
Tornando ai vostri bellissimi commenti: le vostre esperienze mi fanno così tanto piacere!
Luby, è proprio vero che le gazze si affezionano allora! A me è parso all'inizio che Chicco sotto il cespugli avesse paura, ma poi si è avvicinato più ai buchi del muretto e cercava un modo per venire dalla parte nostra! Quando l'abbiamo preso gli ho fatto una carezza e ha smesso di tremare!
Spero proprio di rivederlo!
Cocci, sei anche tu allora uno di quegli angeli (come anche Luby) che si prendono cura degli animali? Sono d'accordissimo con te, è un nostro dovere preservare la natura. Se lo merita! Grazie per non farmi sentire la sola unica matta che fa queste cose! ;D
Ciao Danda e grazie per il benvenuto!
RispondiEliminaebbene si, credevo che il mio commento fosse andato perso e così adesso ce ne sono due. Pazienza, intanto ho imparato come funziona :-)
In realtà leggo da un po' il tuo blog, e spero di leggerlo ancora a lungo.
A presto!
Ciao Cocci!
RispondiEliminaChe bello allora sei una mia lettrice da tempo! Sì spero anch'io di poter continuare a scrivere. Oggi ne avrei... c'è il seguito di questa storia, non me lo sarei mai immaginato! Quindi presto ne leggerai un'altra delle mie! ;)
A proposito dei tuoi blog... su uno dei due, credo il tuo personale, non sono riuscita a iscrivermi come lettrice fissa. Spero che presto si potrà!
Grazie ancora e un abbraccio!