giovedì 18 ottobre 2007
Una festa tutta in verde e... arancio
Cambia il tempo, cambia il paesaggio, i profumi sanno più di autunno.
Questo clima mi avvicina sempre di più al sentimento di una festa che spesso è odiata da molti perché accostata al paese più consumista del mondo. Invece no! Questa è una festa europea e ancora di più: italiana, radicata nel profondo delle nostre tradizioni.
Hallow'een significa, se non ricordo male, "vigilia di tutti i Santi" (ma qualcuno lo traduce come "ingresso consentito ai defunti"); è il giorno in cui si festeggia il Samhain dei Celti, l'antico capodanno pagano, quando si dava un addio all'estate portatrice di frutti e abbondanza e si propiziava l'ingresso dell'inverno, il periodo in cui Madre Natura riposa... E in questo periodo, come vogliono le antiche tradizioni europee, ai defunti è concesso, fino ai primi di febbraio, di riprendere i contatti col mondo terreno.
Ecco perché da noi si festeggiano i morti, e tutti i Santi, insieme. Ovviamente come tutte le tradizioni pagane anche questa è stata assorbita dai riti cristiani, ma, quanti di noi nelle loro terre di origine festeggiano queste ricorrenze con annesse leggende nostrane, dolci tipici e falò o lumini accesi per rischiarare queste notti piene di fascino un po' tenebroso?
Nel mio paese d'origine, in Puglia, si festeggiano i morti con dolci fatti col vin cotto, i mostaccioli, e cosa molto nordica, ai bambini i morti "portano" delle calze piene di dolciumi, dono che in altre parti della nostra Italia si fa alla Befana (che è poi il momento in cui, si dice in altre leggende italiane, i morti lasciano nuovamente la terra).
Non mi prendete solo per una fissata di tradizioni celtiche e irlandesi (quale in realtà sono, eh eh!), ma è una festa che mi piace, sarà che il periodo è quello da me preferito, l'autunno, con i suoi colori stupendi, profumi e sapori, sarà per quell'alone di mistero e sarà che poi fra poco è anche il mio compleanno (che periodo allegro per un compleanno)!
Comunque se avete qualche tradizione o leggenda che vi appartiene, sarebbe bello raccontarla.
Per cui vi aspetto qui e buon Halloween!!!
Danda
mercoledì 10 ottobre 2007
Controllori? Paura eh?
Finalmente un nuovo post! Chiedo scusa a tutti, per le mie lunghe assenze, ma ogni giorno è sempre più difficile avere dei ritagli di tempo per scrivere!
Il titolo fa pensare a quelle scenette, tipo Aldo, Giovanni e Giacomo sul tram, dove Aldo è un “portoghese” che, fingendosi Aieie Brazov, viene beccato dal controllore (alias Giovanni) senza biglietto ed esige il documento , supportato da un vecchietto (Giacomo) che si impiccia della vicenda creando ancora più confusione… vi ricordate? Che ridere!
Ma stavolta i malcapitati saranno gli autisti, perché strano a dirsi, quest’oggi si sono visti in giro alcuni (più di uno!) controllori di linea!!! E qui scatta la vendetta di chi come me subisce tutti i giorni i ritardi del trasporto pubblico romano! C’è chi lo addebita al tempo, chi al traffico, chi alla mancanza di fondi e chi alla mancanza di senso del dovere della categoria autisti!
Sostengo sempre che i mezzi pubblici sono gli unici a poterci salvare da quello che io chiamo “l’ingorgo universale”, fine che faremo davvero a breve se non la smettiamo di prendere la macchina anche per fare 200 metri di strada.
Ma ciò che ho sentito stamattina, proprio da uno di questi controllori mi ha lasciato molto perplessa. Parlando dei ritardi degli autobus ad un certo punto ha suggerito: “Ma signorì allora perché non si fa un motorino o ’na macchinetta?”
Bene, proprio uno che dovrebbe essere un fautore del trasporto pubblico, salvaguardare i diritti dei passeggeri o almeno cercare di difendere il proprio lavoro e settore, cosa propone? Di non usufruire più dei mezzi pubblici??? Da non credere… a voi i commenti!
Danda
Il titolo fa pensare a quelle scenette, tipo Aldo, Giovanni e Giacomo sul tram, dove Aldo è un “portoghese” che, fingendosi Aieie Brazov, viene beccato dal controllore (alias Giovanni) senza biglietto ed esige il documento , supportato da un vecchietto (Giacomo) che si impiccia della vicenda creando ancora più confusione… vi ricordate? Che ridere!
Ma stavolta i malcapitati saranno gli autisti, perché strano a dirsi, quest’oggi si sono visti in giro alcuni (più di uno!) controllori di linea!!! E qui scatta la vendetta di chi come me subisce tutti i giorni i ritardi del trasporto pubblico romano! C’è chi lo addebita al tempo, chi al traffico, chi alla mancanza di fondi e chi alla mancanza di senso del dovere della categoria autisti!
Sostengo sempre che i mezzi pubblici sono gli unici a poterci salvare da quello che io chiamo “l’ingorgo universale”, fine che faremo davvero a breve se non la smettiamo di prendere la macchina anche per fare 200 metri di strada.
Ma ciò che ho sentito stamattina, proprio da uno di questi controllori mi ha lasciato molto perplessa. Parlando dei ritardi degli autobus ad un certo punto ha suggerito: “Ma signorì allora perché non si fa un motorino o ’na macchinetta?”
Bene, proprio uno che dovrebbe essere un fautore del trasporto pubblico, salvaguardare i diritti dei passeggeri o almeno cercare di difendere il proprio lavoro e settore, cosa propone? Di non usufruire più dei mezzi pubblici??? Da non credere… a voi i commenti!
Danda
lunedì 1 ottobre 2007
Trash quotidiano: come ci contraddiciamo!
Ogni mattina, nei miei quaranta minuti di limbo trascorsi tra l'aspettare autobus, treno e percorrere a piedi la strada fino all'ufficio, assisto, a volte sbalordita ad alcuni atteggiamenti strani di noi animali pensanti sulla Terra.
Giorni fa mi è capitato, mentre attendevo l'autobus, di assistere a questa scena: una mamma, accompagnando la sua figliola di otto/dieci anni alla fermata dello scuolabus, porta con sé un sacchetto della spazzatura. Il sacchetto, di dimensioni ridotte, non può contenere un flacone enorme e vuoto di detersivo, ragion per cui il trasporto dello stesso è affidato alla ragazzina. Si avvicinano ai cassonetti, fortunatamente abbastanza numerosi, vicini e diversificati per la raccolta di carta, plastica/alluminio/vetro e indifferenziato. Viene aperto quest'ultimo e il sacchetto vola dentro... il coperchio si sta per chiudere quando la mamma si accorge che la sua bambina "diligentemente" avrebbe voluto buttarci dentro anche quel flacone in plastica. Allora fa uno sforzo in più e aziona il pedale favorendo il lancio del flacone che va a finire così nell'indifferenziato. Disdetta. Il tutto mentre dentro di me esplode la rabbia. Il cassonetto della plastica era lì accanto!!!
Oggi però l'esito infelice dell'episodio è stato ribaltato in un altro altrettanto strano: andando a piedi verso il luogo del lavoro vedo un vecchietto che in una mano tiene ben tre bottiglie di plastica vuote. Si avvicina ad un cassonetto dell'indifferenziato e scruta per terra un sacchetto semi-distrutto uscito fuori. Lo prende e, dopo aver visto se dentro ci fosse della plastica, lo getta nel suo cassonetto d'appartenenza. Raccoglieva plastica... incredibile... un vecchietto?
E i bambini invece fanno tutt'altro. Quali insegnamenti a scuola sulla raccolta differenziata? E i genitori?
Contraddizioni di ogni giorno... quante non ne vediamo?!?
Giorni fa mi è capitato, mentre attendevo l'autobus, di assistere a questa scena: una mamma, accompagnando la sua figliola di otto/dieci anni alla fermata dello scuolabus, porta con sé un sacchetto della spazzatura. Il sacchetto, di dimensioni ridotte, non può contenere un flacone enorme e vuoto di detersivo, ragion per cui il trasporto dello stesso è affidato alla ragazzina. Si avvicinano ai cassonetti, fortunatamente abbastanza numerosi, vicini e diversificati per la raccolta di carta, plastica/alluminio/vetro e indifferenziato. Viene aperto quest'ultimo e il sacchetto vola dentro... il coperchio si sta per chiudere quando la mamma si accorge che la sua bambina "diligentemente" avrebbe voluto buttarci dentro anche quel flacone in plastica. Allora fa uno sforzo in più e aziona il pedale favorendo il lancio del flacone che va a finire così nell'indifferenziato. Disdetta. Il tutto mentre dentro di me esplode la rabbia. Il cassonetto della plastica era lì accanto!!!
Oggi però l'esito infelice dell'episodio è stato ribaltato in un altro altrettanto strano: andando a piedi verso il luogo del lavoro vedo un vecchietto che in una mano tiene ben tre bottiglie di plastica vuote. Si avvicina ad un cassonetto dell'indifferenziato e scruta per terra un sacchetto semi-distrutto uscito fuori. Lo prende e, dopo aver visto se dentro ci fosse della plastica, lo getta nel suo cassonetto d'appartenenza. Raccoglieva plastica... incredibile... un vecchietto?
E i bambini invece fanno tutt'altro. Quali insegnamenti a scuola sulla raccolta differenziata? E i genitori?
Contraddizioni di ogni giorno... quante non ne vediamo?!?
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