Come promesso un po' di tempo fa, lascio questo post a Irish, il mio compagno, che già conoscete come il "cuoco di casa" e che ha avuto piacere di scrivere questa recensione sul laboratorio di "eco-cucina" a cui abbiamo partecipato durante il sabato in fiera a Milano.
Voglio ringraziare personalmente la fantastica Lisa Casali, autrice del blog Ecocucina.org e co-autrice assieme a Tommaso Fara del libro "La cucina a impatto (quasi) zero", per avermi concesso di pubblicare le foto del laboratorio nello slideshow che vedete. Le loro ricette sono ormai di casa qui a casa Dandaworld, consigliatissime per evitare gli sprechi in cucina!!! ;)
As I promised a while ago, I leave this post to Irish, my companion, you already know as "the home chef", and who had the pleasure to write this report about the "eco-kitchen" laboratory, to which we took part during the saturday spent in fair at Milan.
I want to thank the fantastic Lisa Casali, author of the blog Ecocucina.org and co-author with Tommaso Fara of the book "(Almost) Zero Impact Cooking" [Italian only] for having allowed me to post the images of the laboratory in the slideshow you see here. Their recipes are now usual here at Dandaworld home, we strongly recommend them to avoid waste in kitchen!!! ;)
"Lo scorso sabato 26 Marzo siamo finalmente riusciti ad andare a Milano per vedere la fiera 'Fa La Cosa Giusta', dopo che negli anni scorsi per diversi motivi avevamo sempre dovuto rinunciare… ed è stata veramente una bellissima esperienza per la tanta gente che ha partecipato, per le persone incontrate, per le tante realtà più o meno conosciute che nel loro piccolo stanno cercando di portare avanti uno stile di vita diverso con un maggior riguardo verso l’ambiente, un minor spreco delle risorse, un miglior utilizzo dell’energia, e non solo. Una rivoluzione che inevitabilmente, prima o poi, dovrà coinvolgere sempre più persone, altrimenti il futuro sarà sempre più difficile, se non impossibile.
Certamente una sola giornata è stata troppo poco, nonostante la fiera abbia occupato soltanto due padiglioni, ma le iniziative, gli incontri, le realtà da conoscere erano così tante che sarebbe stato necessario avere più tempo a disposizione. Ma questa prima esperienza, seppure con i minuti contati e uno sguardo costante all’orologio, è stata arricchita dalla conoscenza diretta con persone incontrate soltanto 'virtualmente' via internet. Una di queste è sicuramente Lisa Casali (autrice del food-blog www.ecocucina.org) conosciuta attraverso un laboratorio di cucina che aveva lo scopo di realizzare delle portate utilizzando quelli che vengono considerati gli “scarti”: bucce, torsoli, foglie di ortaggi, frutta e verdura in generale. Sicuramente da appassionato di cucina è stata una bella esperienza, così come avere anche la possibilità di sperimentare (direttamente con gli chef Lisa e Tommaso, che ci hanno tenuto a precisare di essere chef per passione e non per professione) un diverso modo di cucinare e di utilizzare tutte le parti dei frutti, degli ortaggi e delle verdure. Eravamo in tanti a seguire questo laboratorio, ma è stato lo stesso molto divertente. Ci siamo così divertiti a preparare delle crocchette utilizzando le foglie esterne dei carciofi e i gambi, e dei flan utilizzando le parti dei gambi degli asparagi che solitamente si scartano. Inoltre, abbiamo anche realizzato una mousse utilizzando le parti di scarto del cavolfiore. I risultati sono stati davvero ottimi e alla fine tutti abbiamo assaggiato le nostre stesse 'creazioni culinarie'…
Avevo avuto modo di conoscere l’utilizzo degli 'scarti' in cucina leggendo il libro 'Avanzi Popolo', che consiglio a tutti, ma devo dire che il cucinare insieme è sempre molto più piacevole e divertente.
Nella stessa occasione ho anche comprato il libro 'La cucina a impatto (quasi) zero' scritto da Lisa Canali e Tommaso Fara nella quale sono raccolte tantissime ricette nelle quali sono utilizzati tanti elementi che normalmente finiscono nel bidone dell’umido, o nella compostiera o peggio ancora nell’indifferenziato. In questi ultimi giorni non ho resistito e ne ho preparate due: carbonara al porro e come dessert delle coppette con pera, yogurt e biscotti… ottime!!!"
"Last Saturday 26th March we finally get to go in Milan to visit the fair 'Do The Right Thing', after many past years in which we hadn’t the chance to go for various reasons... and it was really a wonderful experience seeing so many people participating, meeting people. Wonderful was to know the many more or less known realities that in their small world are trying to support a different lifestyle with more regard toward environment, less waste of resources, better use of energy, and so on. A revolution that inevitably, sooner or later, must involve more people, otherwise the future will be increasingly difficult, if not impossible.
Of course one day was too little, despite the fair occupied only two pavilions, but initiatives, meetings and realities were so many to make you aware that you needed more time. But this first experience, albeit with the minutes counted and a constant look at the clock, has been enriched by meeting directly some people we previously met only 'virtually' on the web. One of them is definitely Lisa Casali – author of the food-blog www.ecocucina.org – , known through a cooking workshop which aimed to build capacities of using what are normally considered 'waste': skins, stalks, leaves of fruit and vegetables in general. Surely for my cooking passion was a good experience, also for the chance to experiment – directly with the chefs Lisa and Tommaso, who underlined that they are chefs for passion, not for job – a different way to cook and use all parts of fruits and vegetables. There were many people to follow this workshop, but it was funny the same.
It was so funny to prepare croquettes using the outer leaves and stems of artichokes, and flans using parts of the asparagus stalks that are usually discarded. In addition, we also made a mousse using scrap pieces of cauliflower. The results were really good and in the end we all tasted our own 'culinary creations'...
I got to know the use of “waste” in the kitchen reading the book 'Avanzi Popolo', which I recommend to everyone, but I have to say that cooking together is always very pleasant and enjoyable.
At the same time I also bought the book '(Almost) Impact-Zero Cooking' written by Lisa and Tommaso Fara who collected many recipes which are used in many items that usually end in the brown bin, or in the compost or worse in the unrecyclable waste bin. In the recent days I could not resist and I have prepared two of the many recipes: a carbonara pasta with leeks and as dessert cups of pear, yogurt and biscuits... very good!"
lunedì 25 aprile 2011
sabato 23 aprile 2011
Buona Pasqua!!! / Happy Easter!!!
In questi giorni, durante le mie pause pranzo, in giro per il parco vicino ad il mio ufficio, con il mio cellulare ho raccolto virtualmente un po' di fiori di campo per voi... pensavo che sarebbe stato un bel pensiero per farvi capire che siete sempre nel mio cuore e poi per augurarvi una felicissima Pasqua insieme a chi amate...
Io questa Pasqua vorrei essere allegra e positiva, e voi? :)
Don't say that I don't think of you!!!
On these days, during lunch breaks from work, in the park near my office, I virtually collected with my mobile some wild flowers for you... I thought that it would be a good thing to say that you are always in my heart and to wish you a Happy Happy Easter to spend with your beloveds...
venerdì 15 aprile 2011
C'è Sporta & Sporta
C'è Sporta & Sporta,
dipende da che si porta,
ma se la butto via a chi importa???
Prima di uscire dalla tua porta...
... tieni a mente:
ricorda di portare la tua sporta,
bella, allegra e capiente,
inquinamento non comporta!!!
Questo è solo un piccolo anticipo del tema che caratterizzerà un bellissimo evento, domani mattina, qui a Rimini, al Centro per le Famiglie, tema che invece sarà il motivo dominante di tutta la prossima settimana a partire, proprio da domani fino al 23 aprile...
... si tratta della Settimana Nazionale di Porta la Sporta!!!
Domani, per l'associazione Mani Tese terrò un laboratorio, o meglio una dimostrazione, con altri volontari, di come fabbricarsi le proprie sportine, con semplice carta di giornale e con vecchi foulard, seguendo la tecnica giapponese del Furoshiki!
Nei prossimi giorni vi posterò i dettagli della mattinata, documentandoli con foto... intanto vi auguro una Buona Settimana delle vostre sportine personali e occhio a chi tenta di rifilarvi qualche busta-fregatura!!!
A prestooooo!!!
N.B.: prima dei dettagli di questa giornata arriverà anche il post dedicato al Laboratorio di Cucina ad Impatto [quasi] Zero!!! Quindi restate sintonizzati! ;)
(for translation, please use the Google translation tool on the right sidebar)
lunedì 4 aprile 2011
Che bello fare “La Cosa Giusta”! / What a joy to do “The Right Thing”!
È passata una settimana ma sono ancora carica come un pannello fotovoltaico in una giornata di pieno sole, come quella di oggi!
Questa è proprio la sensazione che si prova andando a visitare “Fa’ La Cosa Giusta” e per me è stata la prima volta!!!
Questa “fiera” – ma è più corretto dire “festa” – dell’eco-sostenibilità è arrivata quest’anno alla sua settima edizione, ma il trend delle visite, da quanto dicono coloro che la seguono ogni anno, è sempre più in ascesa!
Ed effettivamente i padiglioni 2 e 4 di Fieramilanocity erano letteralmente gremiti di gente! Difficile dire se persone curiose o interessate, ma io voglio credere che la maggior parte delle persone fossero finalmente richiamati dall’istinto di vivere una vita più sostenibile, più sana e più rispettosa dell’ambiente. Vedere tutte quelle persone mi ha fatto un effetto iper-adrenalinico!
A week is passed but I’m still charged as a PV panel in a sunny day like today!
This is precisely what you can feel going to visit “Fa’ La Cosa Giusta” [“Do the Right Thing”] and for me it was the first time!
This “fair” – but it is more correct to say “festival” – on eco-sustainability has reached its seventh edition this year, but the trend of visits – like those who follow it every year say – is increasingly on the rise!
And indeed halls 2 and 4 at Fieramilanocity were literally packed with people! Hard to say whether curious or concerned people, but I want to believe that most were finally called by the instinct to live a healthier and more environmentally friendly life. To see all those people gave me lots of adrenaline!
Incitata più volte dalle mie amicizie nel mondo dei blog, quest’anno mi sono finalmente decisa ad andarci. Convinto il mio moroso con la possibilità di partecipare ad un laboratorio di “cucina ad impatto (quasi) zero” – sapete tutti che Irish è appassionato di cucina! – abbiamo pensato che no, non potevamo andarci in macchina. Spaventati dalle tariffe esagerate delle ferrovie dello stato, abbiamo optato per un meno caro, ma anche meno comodo autobus, che sarebbe passato a prenderci alle 4 di notte dal casello autostradale di Rimini.
Induced several times by my friends in the blogs world, this year I finally decided to go there. After convinced by my boyfriend with the opportunity to participate in a workshop of “(Almost) Impact Zero-Kitchen” – you all know that Irish is passionate about cooking! – we thought that no, we couldn’t go by car. Scared by exaggerated tariffs of the state railways, we opted for a cheaper but less comfortable bus, which would be passed at 4 am to take us near the motorway from Rimini.
Beh, sul momento di attendere l’autobus – e l’abbiamo atteso per più di 40 minuti – abbiamo pensato di essere un po’ folli. Abbiamo visto l’aurora sorgere nel cielo e poi abbiamo attraversato assonnati sul bus la pianura padana, piena di campagne popolate dalle specie più svariate di uccelli, da fattorie – curiosissimo vedere una mucca infilarsi da sola in un deposito di balle enormi di fieno per fare colazione! – da numerosissimi impianti fotovoltaici e da, purtroppo, anche numerosissime fabbriche puzzolenti…
Well, while we were waiting for the bus – and we waited along for more than 40 minutes – we thought to be a bit crazy. We saw the dawn rising in the sky and then, sleepy on the bus, we passed through the Po valley, full of countryside populated by various species of birds, full of farms –curious to see a cow slipping by alone in a huge warehouse with bales of hay for breakfast! – , full of many PV systems and, unfortunately, full of many stinking factories...
Ma una volta arrivati nel cuore di Milano abbiamo preso il metrò con una sensazione stranissima di dejavù, ormai disabituati da tre anni a viaggiare sottoterra… però che comodità la metropolitana!
Il tempo di una sosta per la colazione, increduli davanti al “Colosseo” milanese – come Totò e Peppino – e poi dritti alla fiera, in mezzo ad una folla che noi non potevamo credere andasse nella stessa nostra direzione! Eravamo così tanto increduli che abbiamo fatto un enorme giro per conto nostro, sbagliando strada. Infine eccoci all’ingresso!
But once in the heart of Milan we took the subway with a strange feeling of dejavu, now unaccustomed in three years to travel underground… however, what a comfort the underground!
The time to stop for breakfast in disbelief in front of the "Colosseum" of Milan – as the movie of “Totò, Peppino and the Malafemmina” – and then straight to the fair, in the middle a crowd that we could not believe was going in the same direction! We were so incredulous that we had a great ride on our behalf, taking the wrong road. Finally we arrived!
Seguendo il percorso ci siamo ritrovati nel bel mezzo del padiglione 2. E adesso da dove si fa il giro? Scelto un percorso più o meno casuale, abbiamo cominciato a girare, strabuzzando gli occhi per qualsiasi stand incontrassimo: stand dedicati alle eco-mamme, stand dedicati ai piccini, con numerosi laboratori didattici orientati al riutilizzo e alla creatività. Libri dappertutto, ecologici, per lo più, ovviamente, ma soprattutto interessantissimi! Io mi sono dovuta mantenere adeguatamente a distanza, per non farmi prendere dalla foga di comprare. A casa ho ancora un’intera libreria che aspetta di essere degnata di una lettura!
E poi artigianato di tutti i tipi: eco-borse, eco-gioielli, accessori costruiti dai carcerati. Enormi poi le zone dedicate all’ecologia in casa: dalla pulizia – immancabili i detergenti alla spina! – ai cosmetici, all’abitare sostenibile. In questa zona le proposte per rendere la propria casa più ecologica e per il risparmio energetico ed idrico sono state numerossissime. A guardarle ti vien voglia di rivoluzionare la tua casa e di dire basta agli sprechi!
Following the path we found ourselves in the middle of Hall 2. Now, where to go? Chosen a way random, we started walking, screwing up our eyes to any stand: some dedicated to eco-moms, some for children, with a number of educational workshops aimed at reuse and creativity. Books everywhere, mostly environmentally friendly, of course, but especially interesting! I had to maintain me at an adequate distance, for not letting me being taken by the rush to buy. At home I have even a whole library waiting to be worth a read!
And crafts of all kinds: eco-bags, eco-jewelry, accessories crafted by prisoners. Then huge areas dedicated to ecology at home: from cleaning – with the inevitable detergents on tap! – To cosmetics, to sustainable living. In this area the proposals for making homes more environmentally friendly, then for water and energy saving and were so many! Looking at them you cannot resist to revolutionize your home and put a stop to waste!
A proposito di acqua, c’è stata una piazza interamente dedicata a questa preziosissima risorsa, con i banchetti per il referendum del prossimo giugno – da ricordare di votare sì per mantenere pubblico questo dono della natura –. Una gran bella idea è stata quella di distribuire acqua del rubinetto rinfrescata o frizzante gratis, grazie alla presenza della “Casa dell’Acqua”. Così per tutta la fiera non si sono viste bottigliette d’acqua minerale a riempire i bidoni della raccolta differenziata. Qui, infatti, i rifiuti sono stati accuratamente divisi in bidoni diversi e ho visto io stessa con i miei occhi gli operatori dividere con i guanti i rifiuti di chi distrattamente ha scambiato un bidone per un altro!
Speaking of water, there was a square dedicated to this invaluable resource, with the banquet for the referendum in June – remember to vote yes to keep public this gift of Nature –. A very good idea was to distribute natural water or sparkling water refreshed on tap for free, thanks to the “House of Water”. So along all the fair we haven’t seen bottles of mineral water to fill the recycle bins. Here, in fact, waste was carefully divided in different bins and I saw myself with my own eyes the operators separating waste with gloves, due to who casually exchanged a bin for another!
Poi io e Irish siamo stati attratti anche dalla presenza di alcuni stand dedicati alla mobilità sostenibile… lui ha buttato un occhio curioso agli scooter elettrici, io alle bici… da elettrificare! Mumble mumble, il mio cervello sta tramando di andare al lavoro in bici. Vedrò se riuscirò a compiere l’impresa!
Then Irish and me were attracted by the presence of some stands dedicated to sustainable mobility... he threw a curious eye on electric scooters, me on bikes... to be electrified! Mumble mumble, my brain is plotting to go to work by bike. I’ll see if I can do it!
Sempre nel padiglione 2 – quello poi, secondo noi, più interessante, un grande spazio è stato dedicato alla moda ecologica. Ma sì, quella realizzata in tessuti naturali oppure realizzati da scarti di fabbrica o vestiti usati! Mamma mia ragazze! C’era da spendere un patrimonio!!! Eh, sì, anche perché gli stilisti dell’eco-fashion sono un po’ cari… bisogna dirlo! Sì, è vero, ne val la pena, però...
Insomma io son dovuta tornare a casa un po’ a bocca asciutta… peccato!
Also in Hall 2 – the more interesting, in our opinion, a large space was devoted to eco-fashion. Yes, that one made of natural fabrics or made from factory scraps or used clothes! Mamma mia girls! It was to spend a fortune! Eh, ‘cause eco-fashion designers are a little expensive... I need to say it! Yes, it is true, it’s worth, but... In short, I had to go home a bit with a dry mouth... what a pity!
Passando nel padiglione 4, poi, apriti stomaco!!! ☺
Sarà che la mattinata è passata così velocemente… ci siamo ritrovati con una gran fame e nel posto giusto… siamo approdati alla “mens@sana”, una sorta di self-service con un fior fiore di piatti vegani, vegetariani e gluten-free che avrebbero fatto venire l’acquolina al più incallito dei carnivori. Solo per citare alcuni di questi favolosi piatti: sformatino di miglio, felafel di lenticchie, maionese vegana, caserecci di kamut al ragù di seitan, lasagne al ragù vegetariano, riso integrale con radicchio e cipolla, patè di ceci, verza al profumo d’oriente, sformato di broccoli e carote al sesamo e poi giù con una sfilza di dolci a scelta uno più buono dell’altro!
Ovviamente le posate, i piatti e i bicchieri erano completamente biodegradabili e l’acqua era quella del sindaco… a proposito, ma chi aveva detto che l’acqua di Milano è imbevibile?
Moving in Hall 4, then, open up your stomach! ☺
Perhaps it will be for the morning passed so quickly... we ended up with very hungry and in the right place ... we arrived at the “mens@sana”, a sort of cafeteria with vegan, vegetarian and gluten-free meals, that would catch the most hardened carnivores. Just to mention some of these fabulous dishes: millet pudding, lentil falafel, vegan mayonnaise, homemade kamut pasta with seitan sauce, vegetarian lasagna with veg sauce, brown rice with radicchio and onion chickpea pate, scented oriental cabbage, broccoli and carrots pie with sesame seeds and then down with a good choice of very good desserts!
Of course, the cutlery, plates and glasses were completely biodegradable and the water was “that of the city mayor”... by the way, but who said that water is undrinkable in Milan?
Insomma, tra una cosa e l’altra si è fatta quell’ora… sììì quella del laboratorio di cucina!!! Ma non una cucina qualunque, quella della magnifica Lisa Casali, del blog Ecocucina, di cui vi ho già parlato un’altra volta!!! Però qui vi lascio un attimo in suspance… dedicherò un post apposito e non lo scriverò io, ma lo scriverà il mio personale chef di casa, che vi lascerà le sue vivide impressioni.
Basta dirvi che alla fine del laboratorio eravamo euforici e ovviamente le conseguenze si sono già viste… qui sui fornelli di casa nostra!
In short, between one thing and another the time passed... and yeeeah it was the cooking workshop time! But not any cuisine, the one of the magnificent Lisa Casali, of the Ecocucina blog, which I have already spoken here! But here I leave you in suspense... I will devote an appropriate post written by my personal home chef, Irish, that will leave his vivid impressions.
Just to tell you that at the end of the workshop and of course we were elated and we have already seen here the consequences... in the stove of our house!
Alla fine ci mancavano solo due strettissime ore per visitare tutto il padiglione… e per fortuna l’abbiamo fatto a stomaco pieno, perché l’area più vasta era dedicata al cibo eco-sostenibile!
Una quantità impressionante di produttori dell’agricoltura biologica, biodinamica e via dicendo, tra cui abbiamo rivisto anche i produttori del nostro gruppo di acquisto solidale. Che bello sembra di essere un’unica grande famiglia, una comunità col pallino verde!
Ovviamente non mancavano i prodotti del commercio equo-solidale e non mancavano le associazioni di volontariato che si occupano di un’impronta sostenibile anche in quei paesi che normalmente vengono sfruttati per le risorse, lasciando le popolazioni in condizioni invivibili.
At the end there were only two hours to visit the narrow hall... and luckily we did it a full stomach, because the area largest was dedicated to environmentally sustainable food!
An impressive number of organic, biodynamic producers and so on, including the manufacturers we already know of our local exchange group. How nice it seems to be one big family, a community with a green mood!
Of course there were fair trade products and there were also charity associations that deal with sustainable footprint in those countries that are normally exploited for resources, leaving the population in uninhabitable conditions.
Così come, poi, il cibo è un’isola felice per molti, non è stato trascurato anche l’aspetto più piacevole del turismo, ospitando numerosissimi operatori che offrono delle soluzioni per le vacanze responsabili, vacanze rispettose dei luoghi e delle persone, vacanze che lasciano una maggiore consapevolezza nel viaggiatore.
So, how food is a oasis for many, the most pleasing aspect of tourism it was not even neglected, housing many operators who offer solutions for the responsible holidays, respecting places and people. These holidays leave a greater awareness in the traveller.
Cosa posso aver dimenticato di tutto quello che ho visto? Non c’è lo spazio qui per dirvi tutto e soprattutto, “Fa’ La Cosa Giusta” è un’esperienza da vivere, da fare, per l’appunto, e spero di aver fatto venir voglia a voi stessi di provarci il prossimo anno!
Epilogo: io e Irish ci siamo ovviamente soffermati più del possibile, gongolandoci in un’atmosfera quasi surreale – perché surreale è vedere tutte queste belle cose tutte insieme e vedere tutta questa gente interessata! – e attardandoci… abbiamo quasi rischiato di perdere il bus per il ritorno.
Ma alla fine, accaldati per la corsa, saliti sul bus e seduti ai nostri posti ci siamo guardati e ci siamo detti: “Sì, abbiamo fatto la cosa giusta!!!”
What can I have forgotten of everything I saw? Here there is no more space to tell you all and what is most important is that “Do The Right Thing” is an experience to do, precisely. I hope I made you desire to try it yourself next year!
Epilogue: Irish and me stayed obviously as much as possible, gloating in an almost surreal place – it was surreal to see all these beautiful things all together and to see all these interested people! – And lingering... we were almost in danger of losing bus for going back home.
But in the end, hot for the race, we got on the bus, sat down to our places and looked each other saying, “Yes, we did it right!”
P.s.: qui un altro resoconto della fiera scritto dalla fantastica Kia che purtroppo non sono riuscita a incontrare… Kia, ci vedremo sicuramente la prossima volta! ;)
P.s.: here another report on the fair by the fantastic Kia that unfortunately I couldn’t meet… Kia, surely we’ll see the next time! ;)
Questa è proprio la sensazione che si prova andando a visitare “Fa’ La Cosa Giusta” e per me è stata la prima volta!!!
Questa “fiera” – ma è più corretto dire “festa” – dell’eco-sostenibilità è arrivata quest’anno alla sua settima edizione, ma il trend delle visite, da quanto dicono coloro che la seguono ogni anno, è sempre più in ascesa!
Ed effettivamente i padiglioni 2 e 4 di Fieramilanocity erano letteralmente gremiti di gente! Difficile dire se persone curiose o interessate, ma io voglio credere che la maggior parte delle persone fossero finalmente richiamati dall’istinto di vivere una vita più sostenibile, più sana e più rispettosa dell’ambiente. Vedere tutte quelle persone mi ha fatto un effetto iper-adrenalinico!
A week is passed but I’m still charged as a PV panel in a sunny day like today!
This is precisely what you can feel going to visit “Fa’ La Cosa Giusta” [“Do the Right Thing”] and for me it was the first time!
This “fair” – but it is more correct to say “festival” – on eco-sustainability has reached its seventh edition this year, but the trend of visits – like those who follow it every year say – is increasingly on the rise!
And indeed halls 2 and 4 at Fieramilanocity were literally packed with people! Hard to say whether curious or concerned people, but I want to believe that most were finally called by the instinct to live a healthier and more environmentally friendly life. To see all those people gave me lots of adrenaline!
Induced several times by my friends in the blogs world, this year I finally decided to go there. After convinced by my boyfriend with the opportunity to participate in a workshop of “(Almost) Impact Zero-Kitchen” – you all know that Irish is passionate about cooking! – we thought that no, we couldn’t go by car. Scared by exaggerated tariffs of the state railways, we opted for a cheaper but less comfortable bus, which would be passed at 4 am to take us near the motorway from Rimini.
Beh, sul momento di attendere l’autobus – e l’abbiamo atteso per più di 40 minuti – abbiamo pensato di essere un po’ folli. Abbiamo visto l’aurora sorgere nel cielo e poi abbiamo attraversato assonnati sul bus la pianura padana, piena di campagne popolate dalle specie più svariate di uccelli, da fattorie – curiosissimo vedere una mucca infilarsi da sola in un deposito di balle enormi di fieno per fare colazione! – da numerosissimi impianti fotovoltaici e da, purtroppo, anche numerosissime fabbriche puzzolenti…
Well, while we were waiting for the bus – and we waited along for more than 40 minutes – we thought to be a bit crazy. We saw the dawn rising in the sky and then, sleepy on the bus, we passed through the Po valley, full of countryside populated by various species of birds, full of farms –curious to see a cow slipping by alone in a huge warehouse with bales of hay for breakfast! – , full of many PV systems and, unfortunately, full of many stinking factories...
Ma una volta arrivati nel cuore di Milano abbiamo preso il metrò con una sensazione stranissima di dejavù, ormai disabituati da tre anni a viaggiare sottoterra… però che comodità la metropolitana!
Il tempo di una sosta per la colazione, increduli davanti al “Colosseo” milanese – come Totò e Peppino – e poi dritti alla fiera, in mezzo ad una folla che noi non potevamo credere andasse nella stessa nostra direzione! Eravamo così tanto increduli che abbiamo fatto un enorme giro per conto nostro, sbagliando strada. Infine eccoci all’ingresso!
But once in the heart of Milan we took the subway with a strange feeling of dejavu, now unaccustomed in three years to travel underground… however, what a comfort the underground!
The time to stop for breakfast in disbelief in front of the "Colosseum" of Milan – as the movie of “Totò, Peppino and the Malafemmina” – and then straight to the fair, in the middle a crowd that we could not believe was going in the same direction! We were so incredulous that we had a great ride on our behalf, taking the wrong road. Finally we arrived!
Seguendo il percorso ci siamo ritrovati nel bel mezzo del padiglione 2. E adesso da dove si fa il giro? Scelto un percorso più o meno casuale, abbiamo cominciato a girare, strabuzzando gli occhi per qualsiasi stand incontrassimo: stand dedicati alle eco-mamme, stand dedicati ai piccini, con numerosi laboratori didattici orientati al riutilizzo e alla creatività. Libri dappertutto, ecologici, per lo più, ovviamente, ma soprattutto interessantissimi! Io mi sono dovuta mantenere adeguatamente a distanza, per non farmi prendere dalla foga di comprare. A casa ho ancora un’intera libreria che aspetta di essere degnata di una lettura!
E poi artigianato di tutti i tipi: eco-borse, eco-gioielli, accessori costruiti dai carcerati. Enormi poi le zone dedicate all’ecologia in casa: dalla pulizia – immancabili i detergenti alla spina! – ai cosmetici, all’abitare sostenibile. In questa zona le proposte per rendere la propria casa più ecologica e per il risparmio energetico ed idrico sono state numerossissime. A guardarle ti vien voglia di rivoluzionare la tua casa e di dire basta agli sprechi!
Following the path we found ourselves in the middle of Hall 2. Now, where to go? Chosen a way random, we started walking, screwing up our eyes to any stand: some dedicated to eco-moms, some for children, with a number of educational workshops aimed at reuse and creativity. Books everywhere, mostly environmentally friendly, of course, but especially interesting! I had to maintain me at an adequate distance, for not letting me being taken by the rush to buy. At home I have even a whole library waiting to be worth a read!
And crafts of all kinds: eco-bags, eco-jewelry, accessories crafted by prisoners. Then huge areas dedicated to ecology at home: from cleaning – with the inevitable detergents on tap! – To cosmetics, to sustainable living. In this area the proposals for making homes more environmentally friendly, then for water and energy saving and were so many! Looking at them you cannot resist to revolutionize your home and put a stop to waste!
A proposito di acqua, c’è stata una piazza interamente dedicata a questa preziosissima risorsa, con i banchetti per il referendum del prossimo giugno – da ricordare di votare sì per mantenere pubblico questo dono della natura –. Una gran bella idea è stata quella di distribuire acqua del rubinetto rinfrescata o frizzante gratis, grazie alla presenza della “Casa dell’Acqua”. Così per tutta la fiera non si sono viste bottigliette d’acqua minerale a riempire i bidoni della raccolta differenziata. Qui, infatti, i rifiuti sono stati accuratamente divisi in bidoni diversi e ho visto io stessa con i miei occhi gli operatori dividere con i guanti i rifiuti di chi distrattamente ha scambiato un bidone per un altro!
Speaking of water, there was a square dedicated to this invaluable resource, with the banquet for the referendum in June – remember to vote yes to keep public this gift of Nature –. A very good idea was to distribute natural water or sparkling water refreshed on tap for free, thanks to the “House of Water”. So along all the fair we haven’t seen bottles of mineral water to fill the recycle bins. Here, in fact, waste was carefully divided in different bins and I saw myself with my own eyes the operators separating waste with gloves, due to who casually exchanged a bin for another!
Poi io e Irish siamo stati attratti anche dalla presenza di alcuni stand dedicati alla mobilità sostenibile… lui ha buttato un occhio curioso agli scooter elettrici, io alle bici… da elettrificare! Mumble mumble, il mio cervello sta tramando di andare al lavoro in bici. Vedrò se riuscirò a compiere l’impresa!
Then Irish and me were attracted by the presence of some stands dedicated to sustainable mobility... he threw a curious eye on electric scooters, me on bikes... to be electrified! Mumble mumble, my brain is plotting to go to work by bike. I’ll see if I can do it!
Sempre nel padiglione 2 – quello poi, secondo noi, più interessante, un grande spazio è stato dedicato alla moda ecologica. Ma sì, quella realizzata in tessuti naturali oppure realizzati da scarti di fabbrica o vestiti usati! Mamma mia ragazze! C’era da spendere un patrimonio!!! Eh, sì, anche perché gli stilisti dell’eco-fashion sono un po’ cari… bisogna dirlo! Sì, è vero, ne val la pena, però...
Insomma io son dovuta tornare a casa un po’ a bocca asciutta… peccato!
Also in Hall 2 – the more interesting, in our opinion, a large space was devoted to eco-fashion. Yes, that one made of natural fabrics or made from factory scraps or used clothes! Mamma mia girls! It was to spend a fortune! Eh, ‘cause eco-fashion designers are a little expensive... I need to say it! Yes, it is true, it’s worth, but... In short, I had to go home a bit with a dry mouth... what a pity!
Passando nel padiglione 4, poi, apriti stomaco!!! ☺
Sarà che la mattinata è passata così velocemente… ci siamo ritrovati con una gran fame e nel posto giusto… siamo approdati alla “mens@sana”, una sorta di self-service con un fior fiore di piatti vegani, vegetariani e gluten-free che avrebbero fatto venire l’acquolina al più incallito dei carnivori. Solo per citare alcuni di questi favolosi piatti: sformatino di miglio, felafel di lenticchie, maionese vegana, caserecci di kamut al ragù di seitan, lasagne al ragù vegetariano, riso integrale con radicchio e cipolla, patè di ceci, verza al profumo d’oriente, sformato di broccoli e carote al sesamo e poi giù con una sfilza di dolci a scelta uno più buono dell’altro!
Ovviamente le posate, i piatti e i bicchieri erano completamente biodegradabili e l’acqua era quella del sindaco… a proposito, ma chi aveva detto che l’acqua di Milano è imbevibile?
Moving in Hall 4, then, open up your stomach! ☺
Perhaps it will be for the morning passed so quickly... we ended up with very hungry and in the right place ... we arrived at the “mens@sana”, a sort of cafeteria with vegan, vegetarian and gluten-free meals, that would catch the most hardened carnivores. Just to mention some of these fabulous dishes: millet pudding, lentil falafel, vegan mayonnaise, homemade kamut pasta with seitan sauce, vegetarian lasagna with veg sauce, brown rice with radicchio and onion chickpea pate, scented oriental cabbage, broccoli and carrots pie with sesame seeds and then down with a good choice of very good desserts!
Of course, the cutlery, plates and glasses were completely biodegradable and the water was “that of the city mayor”... by the way, but who said that water is undrinkable in Milan?
Insomma, tra una cosa e l’altra si è fatta quell’ora… sììì quella del laboratorio di cucina!!! Ma non una cucina qualunque, quella della magnifica Lisa Casali, del blog Ecocucina, di cui vi ho già parlato un’altra volta!!! Però qui vi lascio un attimo in suspance… dedicherò un post apposito e non lo scriverò io, ma lo scriverà il mio personale chef di casa, che vi lascerà le sue vivide impressioni.
Basta dirvi che alla fine del laboratorio eravamo euforici e ovviamente le conseguenze si sono già viste… qui sui fornelli di casa nostra!
In short, between one thing and another the time passed... and yeeeah it was the cooking workshop time! But not any cuisine, the one of the magnificent Lisa Casali, of the Ecocucina blog, which I have already spoken here! But here I leave you in suspense... I will devote an appropriate post written by my personal home chef, Irish, that will leave his vivid impressions.
Just to tell you that at the end of the workshop and of course we were elated and we have already seen here the consequences... in the stove of our house!
Alla fine ci mancavano solo due strettissime ore per visitare tutto il padiglione… e per fortuna l’abbiamo fatto a stomaco pieno, perché l’area più vasta era dedicata al cibo eco-sostenibile!
Una quantità impressionante di produttori dell’agricoltura biologica, biodinamica e via dicendo, tra cui abbiamo rivisto anche i produttori del nostro gruppo di acquisto solidale. Che bello sembra di essere un’unica grande famiglia, una comunità col pallino verde!
Ovviamente non mancavano i prodotti del commercio equo-solidale e non mancavano le associazioni di volontariato che si occupano di un’impronta sostenibile anche in quei paesi che normalmente vengono sfruttati per le risorse, lasciando le popolazioni in condizioni invivibili.
At the end there were only two hours to visit the narrow hall... and luckily we did it a full stomach, because the area largest was dedicated to environmentally sustainable food!
An impressive number of organic, biodynamic producers and so on, including the manufacturers we already know of our local exchange group. How nice it seems to be one big family, a community with a green mood!
Of course there were fair trade products and there were also charity associations that deal with sustainable footprint in those countries that are normally exploited for resources, leaving the population in uninhabitable conditions.
Così come, poi, il cibo è un’isola felice per molti, non è stato trascurato anche l’aspetto più piacevole del turismo, ospitando numerosissimi operatori che offrono delle soluzioni per le vacanze responsabili, vacanze rispettose dei luoghi e delle persone, vacanze che lasciano una maggiore consapevolezza nel viaggiatore.
So, how food is a oasis for many, the most pleasing aspect of tourism it was not even neglected, housing many operators who offer solutions for the responsible holidays, respecting places and people. These holidays leave a greater awareness in the traveller.
Cosa posso aver dimenticato di tutto quello che ho visto? Non c’è lo spazio qui per dirvi tutto e soprattutto, “Fa’ La Cosa Giusta” è un’esperienza da vivere, da fare, per l’appunto, e spero di aver fatto venir voglia a voi stessi di provarci il prossimo anno!
Epilogo: io e Irish ci siamo ovviamente soffermati più del possibile, gongolandoci in un’atmosfera quasi surreale – perché surreale è vedere tutte queste belle cose tutte insieme e vedere tutta questa gente interessata! – e attardandoci… abbiamo quasi rischiato di perdere il bus per il ritorno.
Ma alla fine, accaldati per la corsa, saliti sul bus e seduti ai nostri posti ci siamo guardati e ci siamo detti: “Sì, abbiamo fatto la cosa giusta!!!”
What can I have forgotten of everything I saw? Here there is no more space to tell you all and what is most important is that “Do The Right Thing” is an experience to do, precisely. I hope I made you desire to try it yourself next year!
Epilogue: Irish and me stayed obviously as much as possible, gloating in an almost surreal place – it was surreal to see all these beautiful things all together and to see all these interested people! – And lingering... we were almost in danger of losing bus for going back home.
But in the end, hot for the race, we got on the bus, sat down to our places and looked each other saying, “Yes, we did it right!”
P.s.: qui un altro resoconto della fiera scritto dalla fantastica Kia che purtroppo non sono riuscita a incontrare… Kia, ci vedremo sicuramente la prossima volta! ;)
P.s.: here another report on the fair by the fantastic Kia that unfortunately I couldn’t meet… Kia, surely we’ll see the next time! ;)
Iscriviti a:
Post (Atom)