giovedì 28 gennaio 2010

Puff, pant...

… a dirla con le parole di un abitante di Paperopoli.
… to say in the words of a Duckburg inhabitant.

Com’è faticoso quest’inizio d’anno.
Sarà il gelo che sembra interminabile. Sarà che il calendario e agenda sono tutti pieni di cose.
Di lavoro innanzitutto e, lo so, è meglio non lamentarsi, solo che a volte ti toglie il fiato e ti riserva delle sorprese poco gradevoli. Ma va be’ tutto si risolve con tanto impegno e buona volontà.
Di impegni extra-lavorativi. Faccende burocratiche, riunioni e turni tra volontari, organizzazione di eventi piccoli e grandi, piccole cose da fare per amici ma che non si trova mai il tempo per fare.
Di cose più piacevoli. Incontri a casa con amici e parenti, appuntamenti fuori, cene, caffè o semplicemente serate da trascorrere in modo diverso.
Già, nel mio modo di fare tutto va programmato, anche le cose piacevoli… altrimenti queste sono le prime a sfumare!
How hard is the beginning of this year.
It must be the frost that seems never ending. It must be that the calendar and my diary are full of things.
First of all full of work. I know, I wouldn’t have to complain about this, but sometime job take my breath away, sometime it brings to me not so pleasant surprises. But, ok, all can be solved with a lot of work and good will.
Full of extra-working efforts. Bureaucratic affairs, meetings and rounds among volunteers, preparation of small and big events, and even little things to do for some friends, but you never have the time to do.
Full of more funny things. Meetings at home with relatives and friends, meetings outside for a dinner or a coffee, or rather evenings to spend in a different way.
Yes, in my mind all the things even the funny one are programmed… because normally funny things are the first to be erase when you have a little time.


Infine resta il blog. Ma non voglio che sia considerato per ultimo!
Ho tanti post in mente da scrivere: prima di tutto per esempio ci sono… uno, due, tre… quattro SOS Recycle da sbrogliare… poi cose totalmente nuove e argomenti, invece, da approfondire.
Tanti pensieri affollano la mia mente ma, saranno le mani gelate dal freddo, non riesco a digitare con scioltezza sulla tastiera!
Così, per non perdervi di vista, mi barcameno tra i vostri blog e i vostri commenti, quando posso, tentando di approdare alla mia riva, prima o poi.
In the end there’s blog. But I don’t want to leave it as last.
In my mind I have a lot of blog post to write: first of all there are one, two, three… four SOS Recycle to solve… then fresh new things and, on the contrary, things to deepen.
Many thoughts are crowding in my head but, it must be my frozen hands, I can’t type on my keyboard with fluency!
So, to not lose you from my sight, I straddle among your blogs and comments, when I can, trying to dock at my shore sooner or later.


Quindi prima di chiudere quest’altro post inconcludente vorrei semplicemente ringraziare di cuore Sooz, per avermi passato un meme molto… felice, Happy 101, e Mirna, per avermi assegnato un premio, il Sunshine Blog Award.
Then, before stopping another inconclusive post, I would simply thank so much to Sooz, for having passed me a very… happy meme, Happy 101, and Mirna, for having awarded me with the Sunshine Blog Award.




Come già ho fatto in precedenza, cedo volentieri premio e meme ai miei amici blogger che mi seguono e che vogliano proseguirne l’onore. Lo so, interrompo una bella concatenazione di link, ma in questo momento non sono in grado di decidere quali blog mi trasmettano più positività o che ispirino più creatività. I blog che seguo, li vedete nella colonna a sinistra, sono per me tutti importanti alla pari. Non c’è nemmeno spazio a sufficienza per tutti quelli che invece, più silenziosamente sono nel mio reader di feed rss. Se non mi ispirassero felicità, creatività o non fossero fonte di una libera e sincera informazione, non sarebbero nemmeno degni di menzione, o no? ;)
Sooz e Mirna, spero che mi comprendiate!
Vi abbraccio tutti e vi aspetto a commentare nel mio prossimo post… che, con un certo anticipo vi dico, sarà di sicuro un nuovo SOS Recycle. A prestoooo!!!
As I previously did, I gladly give the award and the meme to my follower blogger friends that would take the honour. I know, I interrupt a fair chain of links, but at the moment I’m not able to decide what blogs are spreading more positivity or inspiring more creativity. The blogs I follow – you can see in the left column – are equally important to me. There isn’t enough space for all the other blogs I quietly follow with my rss feeds reader. If they didn’t inspire me happiness or creativity, they wouldn’t be even mentioned here, isn’t it?
Sooz and Mirna, I hope that you will understand me!
Hugs to everybody… I’ll wait for your comment on my next post, that surely, I anticipate, will be a new SOS recycle one. See you soooon!!!

venerdì 15 gennaio 2010

Cosa bolle in pentola??? / What's cooking???

No, niente crostacei! ;)
Mi piacerebbe riportare i toni del blog un po' più sull'allegro.
Sono molto contenta che abbiate partecipato vivamente al post precedente, raccontando le vostre esperienze ed esprimendo i vostri pareri sulla mia disavventura. Dopo aver accolto tutti i vostri preziosi suggerimenti e incoraggiamenti, ora vado avanti più leggera.
Mi aspettano delle belle novità. Ma non posso anticiparvi nulla.
Nel frattempo vi lascio nel weekend con un divertente sketch promozionale, girato da un mio noto compaesano, sul tema che mi sta più a cuore... ;D
Buon fine settimana!

Not shrimps, of course! ;)
I'd like to come back to a more happy mood for my blog.
I'm very happy that you participated so lively in the previous blog post, telling about your experiences and expressing your opinions on my misadventure. After having your precious suggestions and encouragements, now I'm going on lighter.
Good news are behind the door. But I can't add a word.
In the meantime I leave you in the weekend with a promo sketch by a famous character, my fellow countryman. It is about a theme that I feel so important to me... ;D
Have a good weekend!



P.s.: Grazie a Patrizia e Rifiuti Zero Trapani per il bel suggerimento! ;)

martedì 12 gennaio 2010

1° confessione del 2010: sono un mostro / The first confession of 2010: I’m a monster

È tanto che volevo riprendere il post di Marco, il cui ‘outing’ è stato proseguito nei commenti, o in post, da altri blogger (come Giovanna che aveva ironicamente sdrammatizzato dicendo di sentirsi un po’ come tra gli alcolisti anonimi).
Qui però non parlerò di tutto ciò che di insostenibile c’è nella mia vita, ma di un episodio particolare.
For a long time I’ve been wanting to take up Marco’s blog post, whose “coming out” was continued in other bloggers comments, or in blog posts – as Giovanna who ironically minimized saying that she felt like in a group of Alcoholics Anonymous –.
But here I won’t tell about every unsustainable thing in my life, but I tell you only about one particular episode.


Questo post doveva essere scritto appena dopo il Capodanno, ma non ho avuto il coraggio, fino a che, girovagando fra i blog che seguo, mi è capitato di essere spinta a questa confessione leggendo uno degli spassosissimi post di Sabrine d’Aubergine, questo. In questo post Sabrine racconta la disavventura vissuta l’ultimo giorno del 2009, quando ha avuto a che vedere con la cottura di una sventurata tacchinella.
Dico ‘sventurata’ perché durante le feste la sventura si abbatte inevitabilmente su ogni animale che passa sulle nostre tavole. E genericamente non è che in questo periodo siamo presi da un inarrestabile istinto assassino… ma di solito, presi dalle tradizioni, nemmeno ci accorgiamo di quello che stiamo consumando.
This post had to be written straight after the New Year’s day, but I hadn’t the courage until the moment that, wandering among the blogs I follow, I was encouraged to this confession by one of Sabrine d’Aubergine’s very hilarious blog posts, this one. In this post Sabrine tells of her misadventure during the last day of 2009, when she had to fight for cooking a unlucky turkey.
‘Unlucky’ because during the Season the misfortune falls over all the animals that arrive on our table. And generally it’s not that we are taken from an unstoppable killer instinct… as usual, following traditions, we aren’t unaware of what we are consuming.


Io davvero non potrei nemmeno fiatare.
Molti di voi lettori sanno che non sono completamente vegetariana. La mia dolce metà lo è senza soluzione di continuità da quando era un adolescente. Appena conosciuto, totalmente presa da lui, iniziai a seguirlo per un paio d’anni. La mia determinazione non fu però sufficiente, tanto che al mio primo cedimento fisico (intervento all’appendicite) ripresi la dieta ‘normale’.
C’è da dire che, in ogni caso, non ho mai ripreso a mangiare tutti i giorni carne (e pesce un po’ più raramente), come quando ero in famiglia.
Anche oggi, vivendo con il mio compagno, la mia dieta è prevalentemente vegetariana. Mangio carne o pesce principalmente se tentata da altra compagnia o se, ad esempio fuori casa, non ci sono alternative al solito panino pomodoro e mozzarella o pezzo di pizza da mettere sotto i denti.
But really I can’t say a word.
Many of you readers know that I’m not completely vegetarian. My sweet mate is, without any stop, since he was a teenager. When I met him, totally being in love, I started to follow him for a pair of years. But my determination was insufficient and, at my first illness – I had an operation to my appendix – I turned back to the ‘normal’ diet.
But I must say that I never continued to eat meat daily (and fish more rarely) as I did when I lived with my family.
Even now, my diet is almost vegetarian ‘cause I live with my partner. I eat meat or fish if tempted by a friend or if I’m outdoor and there aren’t other edible alternatives to the usual tomato and mozzarella sandwich or to the usual piece of pizza.


Avrei potuto tranquillamente evitare il problema sulla tavola del cenone di Capodanno.
In realtà non è stato un vero e proprio cenone. Si è trattata di una cena in quattro e le due commensali ospiti erano della famiglia di lui: la mamma e la prozia.
Già abbastanza in crisi nello scegliere il menù, ci siamo fatti prendere dal timore di sbagliare e abbiamo deciso di farci suggerire dalla mamma qualche piatto da preparare.
I had the possibility to avoid the problem on the table of the New Year’s Eve dinner. And I didn’t.
It wasn’t really a proper big dinner. It was a simple dinner shared in four and the two fellows diner belonged to the family of him: his mother and his great-aunt.
Being yet in crisis in choosing the menu, we were afraid of mistaking and so we decided to take suggestion for cooking from his mother.


La tradizione di mangiare pesce durante l’ultimo dell’anno ha prevalso e la scelta del primo è andata su ‘linguine al sugo di canocchie’, che poi avrebbero fatto anche da secondo, assieme ad altri piatti un po’ più classici. Lì per lì, io, che sono sempre stata golosa di crostacei, ho approvato incoscientemente. Irish, invece, avrebbe avuto la sua opzione vegetariana: un buonissimo piatto di linguine ‘cacio e pepe’.
The tradition to eat fish during the last day of the year was prevalent and as first course was chosen ‘linguine at the mantis shrimps sauce’, which shellfishes could be eaten as main course with other more classical meals. There and then I approved unconscious – I’ve always been fond of shellfishes –. Irish would have had his vegetarian option: a very good dish with ‘linguine, cheese and pepper’.

La mattina del 31 dicembre siamo andati, quindi, a fare la spesa necessaria e, cercando di evitare il mercato sovraffollato abbiamo preferito una vicina pescheria di recente apertura di cui avevamo già sentito parlare bene. Nel piccolo negozio non c’era molta scelta, ma le canocchie erano lì, in una quantità giusta per noi. Abbiamo pensato al fatto che fossero vive come indizio di freschezza e di qualità. E dovendole cuocere in serata speravo che avrebbero perso presto la loro vitalità.
The morning of the 31st December, we went to buy the necessary and, avoiding to go in the crowded market, we preferred to go to a near fishmonger of which we got good winds. In the little shop there wasn’t a big selection, but the shrimps were there, in a little quantity right for us. They were live and we thought that it was a good sign of freshness and quality. And having to cook them in the evening, I hoped that they would have lost vitality soon.

Invece nel tardo pomeriggio erano ancora vivissime e si attorcigliavano su se stesse nel tentativo di difendersi con le chele e cercando di avvicinarsi all’acqua. :(
A me, poi è toccato a me l’ingrato compito di lavarle, pulirle e cuocerle, cosa che non avevo mai fatto prima e che ho dovuto fare sotto supervisione. Ho cominciato con le tre/quattro che non davano più segni di vita e ho sperato che a poco a poco anche le altre non si muovessero più.
Non vi dico com’è finita perché molti di voi soffrirebbero a saperlo, ma vi basti sapere che ho pianto (cercando di non darlo a vedere).
On the contrary, in the late afternoon, they were still very alive and they twisted on themselves in the attempt to defend with nippers and trying to move towards water. :(
I was designed to wash, clean and cook them, things that I never did before and I did under supervision. I started with the three / four of those that didn’t give a sign of life and I hoped that in time the others wouldn’t have moved anymore.
But I cannot say how it ended because many of you should suffer. It’s enough to say that I cried in secret.


Alla cena mi sono sforzata di mangiarne due tre, ma ho avuto il magone fino a quando non le ho viste più in tavola. E il senso di colpa ce l’ho ancora.
Perdonatemi voi che non l’avreste mai fatto! Giuro che se fosse stato solo per me sarei andata immediatamente a ributtare le canocchie in mare!
At dinner I tried to eat two or three of them, but I had got a lump in my throat until I didn’t see them on the table anymore. And still I feel guilty.
Forgive me, you that never would have done! I swear that if it was only for me I would have run to throw the shrimps to the sea!


D’ora in poi ho solo una certezza, sono sicura che non comprerò mai più animale vivo per mangiarlo. Vorrei non dover comprare proprio più carne o pesce per me e anche per eventuali ospiti e vorrei evitare di mangiarne quando sono fuori casa, ma sarebbe altrettanto difficile mettere subito dei paletti. Però questo episodio mi è servito di lezione e dovrebbe essere sufficiente per cominciare il nuovo anno con un’idea di rinuncia e di rispetto maggiore per gli esseri viventi.
Now I have a only belief, I’m sure that I won’t buy a live animal to eat anymore. I would not have to buy meat or fish anymore for me and eventual guests too and I would avoid to eat them when I’m outside, but I feel difficult to put obstacles in place since now. But this episode was a lesson for me and it is enough to start a year with the idea to renounce something and to respect living being.

E vorrei chiudere questa confessione, portando un po’ tutti a riflettere sul valore delle tradizioni. Spesso consideriamo ciò che si fa per tradizione come buono e addirittura come ‘sacro’. Ho, invece, imparato a mie spese che è più sacra la vita, anche quella di un crostaceo silenzioso e apparentemente insignificante e che certamente non è indispensabile per la nostra alimentazione.
And I wanted to end this confession, bringing everyone to reflect on real value of traditions.
We often consider what we do for tradition as good and ‘sacred’. As opposed I learned at my expense that live is more sacred, even that one of a mute and apparently insignificant shellfish that isn’t surely essential for our diet.

mercoledì 6 gennaio 2010

Il primo "Ecopresepe" in Rimini / The first "Eco-Nativity Scene" in Rimini


L’ultimo bagliore della scia della stella di Natale…
La festività dell’Epifania lascia sempre nel cuore di tutti, bambini e non, un po’ di malinconia nel cuore. Ma se in voi c’è ancora una piccola fiamma che resta accesa fino all’ultimo secondo delle feste, ecco un post per voi!
The last flame of the Christmas comet tail enlightens us…
The Epiphany is leaving in our hearts – not only in children’s ones – a bit of melancholy. But if a little flame is burning until the end of the Season in you, here’s a post for you!


Qui a Rimini, oltre alle luminarie natalizie ancora accese e gli addobbi sparsi in giro per la città, c’è dell’insolito, che la rende quasi unica in questo periodo di festa: sono i presepi di sabbia allestiti sul litorale riminese, dal centro della città, fino a spostarsi un po’ più a nord. Autentiche opere d’arte, veri monumenti temporanei alla scena sacra della Natività. ‘Temporanei’ perché, purtroppo, non durano eternamente, essendo di sabbia.
Here in Rimini, beyond the Christmas lights still on and decorations, there is a unusual thing that gives to the city a very unique look: the sand Nativity scenes, which are prepared on Rimini beach, from the centre of the city to the North. They are real artworks, real temporary monuments to the sacred Nativity scene. ‘Temporary’ because they don’t last, being made by sand.


Vale davvero la pena spenderci un pomeriggio, anche se c’è gente in fila per visitarli. I presepi di sabbia sono opere affascinanti e meravigliose e ti lasciano davvero a bocca aperta. Ogni anno sono sempre diversi e si ispirano a temi molto particolari. Ma lasciamo a voi il modo di scoprirlo.
It’s worth to spend an afternoon visiting them, even if there’s a crowd. Sand Nativity Scenes are fascinating and marvellous and they really take your breath away. Every year they are different and inspired to particular themes. But I want to leave you the way to discover it.

Quest’anno, però, il bagno 26 di Rimini, che ha sempre ospitato il più grande e visitato presepe di sabbia – ora presso il porto – ha voluto ospitare il primo “Ecopresepe”, per celebrare un Natale all’insegna dell’ecologia.
But this year, the 26th bath of Rimini, that always hosted the greatest and most visited sand Nativity scene – now moved near the port –, was the place for the first “Eco-Nativity scene”, to celebrate Christmas with ecology in mind.


“In tempi di crisi, per noi creativi diventa un’esigenza misurarci col concetto di riciclo”. Introducono così il loro percorso creativo Alessandra Brunelli e Mirco Guidi, i due eco-artisti che si sono cimentati nella realizzazione di un presepe molto originale, inizialmente avendo come obiettivo quello di riutilizzare come materie prime “ciò che viene normalmente immesso nel ciclo del rifiuto secco: carta, cartone, tessuti, plastica, lattine, ecc...”
“Ma poi, per non discostarci troppo da un concetto di presepe tradizionale, abbiamo scelto il cartone come materiale principale. Tutta la carta che abbiamo utilizzato è di recupero dal rifiuto secco dei supermercati, lavorata e decorata con colori all’acqua. Per gli abiti abbiamo usato vecchi campionari di tappezzeria, mentre le piastrelle sono rimanenze di magazzino.
Tutti questi ingredienti ci hanno permesso di creare un’ambientazione dove la storia della Natività di Gesù si mescola a suggestioni ‘riminesi’. Abbiamo pensato alla spiaggia, alla piazza, al territorio, ad un’idea non calligrafica di alcuni monumenti della nostra città espressi con uno stile illustrativo elementare e al tempo stesso ‘antico’.”

“In time of crisis, we, artists, need to measure ourselves with the concept of recycle”.
With this words Alessandra Brunelli and Mirco Guidi introduce their creative path. The eco-artists were committed in the creation of a very original Native Scene, initially pointing to reuse as first materials “what we normally emit in the cicle of waste: paper, carton, fabrics, plastics, cans, etc…”
“But then, to not taking too much distance from the concept of traditional Nativity Scenes, we chose to use carton as main material. All the carton we use was from supermarkets garbage, it was arranged and painted with water colours. As regards characters’ clothes we used old fabric taken from industrial catalogues, while the floor tiles are store remnants.
All those ingredients made us able to create a scenery where Jesus’ Nativity history is mixed with impressions from Rimini city. We thought to the beach, the public square, the land and to a not mere graphic idea of the monuments of our city, expressed with a illustrated style which is elementary but, at the same time, ‘old fashioned’”.
E sono riusciti benissimo a ricreare la città in modo suggestivo, popolandola da personaggi con sembianze sicuramente ispirate ai film di Fellini, con gli abiti semplici o damascati e gruppi di figure davvero particolari. La Natività spicca al centro, più vicina ai visitatori e verso il mare fatto di piastrelle, quasi a ricordare le origini semplici di Gesù. E semplici sono i materiali di questa rappresentazione, materiali che ci circondano tutti i giorni e che buttiamo nella spazzatura. Anche da questi può sorgere qualcosa di veramente bello ed eccezionale, ce lo dimostrano magistralmente i due artisti. Bravi!
And they were totally able to re-create the city in an impressive way, animating it with characters surely inspired to Fellini’s movies, with simple or rich garments and particular groups of figures. The Nativity is at the centre, nearest to the visitors and placed toward the floor tiles seaside, as to remember Jesus’s poor origins. Simple are also the materials of this scene, they are always surrounding us and we throw them away everyday. From these ones, something very nice and extraordinary could be created, and the two artists highly show us. Well done!


Di tutti i presepi, viventi, di sabbia, artigianali, casalinghi, che ho avuto modo di ammirare durante questo Natale questo merita una menzione speciale e ci dà grandi spunti per il Natale 2010, dove sarebbe bello che ciascuno di noi assegnasse ai soliti scarti una nuova importanza. Al prossimo Natale, dunque!
Above all the Nativity Scenes I admired during Christmas holidays – those one living, those one made by sand, those ones from craftworks and homemade – this one deserves a special mention and give us a lots of suggestions for next Christmas, where it could be nice to see everyone of us assigning a new importance to waste. So, to the next Christmas season!


Per chi volesse visitare l’“Ecopresepe”, c’è ancora tempo! Rimarrà allestito fino al 30 gennaio 2010. Tutti i sabati e domeniche del mese, a pomeriggio, ci saranno spettacoli e intrattenimenti per grandi e piccini. Ingresso gratuito.
Per informazioni:
www.bagno26rimini.com - e-mail: info@bagno26rimini.com
E-mail degli artisti Alessandra Brunelli e Mirco Guidi: alemirco@libero.it
You are still in time to visit the “Eco-Nativity Scene”! It will be shown until 30th January 2010. All Saturdays and Sundays of the month, in the afternoon there will be shows and entertainments for children and adults. Free entrance.
For further informations:
www.bagno26rimini.com - e-mail: info@bagno26rimini.com
Artists’ e-mail: alemirco@libero.it

martedì 5 gennaio 2010

FELICE 2010!!! / HAVE A HAPPY 2010!!!


Pronti? Partenza… via!
Lo so, sono già trascorsi ben quattro giorni dal primo del nuovo anno e non pensiate che non avessi avuto più voglia di scrivere! Tutt’altro!
Gli ultimi giorni del 2009 mi hanno provocato talmente tante sensazioni da poterci scrivere un libro. Tutto però è volato via velocemente e non ho fatto nemmeno a tempo ad accendere il computer che… già il conto alla rovescia per il Capodanno stava partendo!
Ready to start? Go!
I know, four days have passed from the New Year’s Day, and don’t think I hadn’t the pleasure to write anymore! Indeed!
Last days of 2009 provoked so many sensations in me that I could write a book. But everything flew quickly away and I wasn’t in time to switch on my computer that… the countdown for the New Year had started!


Così questo momento della mia vita è come un treno ad alta velocità con pochissime fermate. E dire che io odio la velocità e che avevo augurato a tutti un Natale all’insegna della lentezza e della serenità… cosa che io stessa non ho saputo vivere fino in fondo, pur attrezzandomi di tanta buona volontà. Ma chi o cosa ne ha colpa?
So this moment in my life is most as a high-speed train with very few stops. Just to say that I hate speed and whished to everybody a Christmas in total downshifting and serenity… a thing that I wasn’t able to live deeply, even being equipped with a lot of good will. But whose is the fault?

Forse, quando le emozioni collassano tutte insieme, la nostra mente non è capace di elaborarle. E ci ritroviamo a correre, a fare scelte affrettate e anche a… discutere a voce alta, accusandosi, rimproverandoci l’un l’altro. Poi, in un successivo momento di silenzio, capisci che sei andato nella direzione sbagliata, contro la tua stessa natura. Ma a tutto c’è rimedio.
Maybe, when emotions collapse all together, our mind isn’t able to elaborate them. And we are here again running and doing choices under pressure and also… arguing loudly, accusing, reproaching one another. Then, in a moment of silence, you understand that you went in the wrong direction, against your own nature. But you can remedy it.

Il Capodanno da noi è tristemente noto per essere il giorno in cui puoi disfarti di ogni cosa che non ti serve più. “Anno nuovo, vita nuova” dice il proverbio… quasi una celebrazione del consumismo, l’elogio dei rifiuti!
Col nuovo anno sembra che si possa cancellare ogni brutto ricordo, ogni sbaglio, con promesse e propositi e falso ottimismo.
Perché invece non proviamo a “riciclare” ciò che invece vorremmo far sparire dal nostro cuore? Proviamo a prendere ogni tipo di emozione e rielaboriamola, cerchiamo di capire se c’è qualcosa di buono, che valga la pena salvare e conservare, che ci possa essere di insegnamento o possa fare da segnale per la strada giusta.
Here the New Year’s Eve is sadly famous as the day when you can throw away everything you don’t need anymore. ‘New year, new life’ we say… as a celebration of consumerism, the ode to waste!
With the New Year it seems that you can erase every bad thought, every fault, with promises and proposals and false optimism.
Why don’t we prove to ‘recycle’ things we want to make disappear from our heart? Let’s try to take every kind of emotion ad re-elaborate it, trying to understand if there’s something good, that is worth to save and store, that can be as example or as a signal for the right way.


Proprio questo stavo facendo in questi primi giorni del 2010. Per questo finora non avevo saputo trovare il modo di scrivere.
Ed eccomi di nuovo qui in una veste “riciclata”, con mio animo rivoltato come un calzino bucato, uno di quelli che però tiene caldo e non vorresti buttar via.
Spero di potervi accompagnare, quest’anno, in un percorso di ripensamento dei valori, materiali e non, anche di quelli che appaiono meno importanti, esattamente come i nostri rifiuti.
I was doing exactly this, during the first days of 2010. This is the reason why I wasn’t able to publish anything.
And here I am in new ‘recycled clothes’, with the soul turned over as a sock with a hole, one that is very warm and you don’t want to throw away.
I hope to go near by you, this year, on a path rethinking the real values, material or not, also those ones that appear less important, the same as our waste.


Mentre medito su questo, il mondo sembra voler di nuovo proporsi come artefice delle nostre emozioni.
Un pettirosso viene a farci i visita ogni giorno, ci chiama, si avvicina, non ha paura, ci studia e sembra quasi capire i nostri sguardi curiosi.
La neve che copre ogni cosa la fa splendere di bianco, rendendo bello anche ciò che non lo è.
Il mio amore mi copre di coccole e mi circonda di dolcezze e prelibatezze fatte con le sue mani.
Gli amici e le vostre voci tornano a farsi sentire, allegre, cinguettanti.
While I’m thinking about this, world seems to be again the craftsman of our emotions.
A robin comes to visit us everyday, he calls us, comes near to us, without fear, studies us and seems to understand our curious looks.
Snow that covers everything makes it bright, and what isn’t nice becomes beautiful with snow.
My lover covers me with cuddles and surrounds me with sweets and delicacies made by his hands.
Friends and your voice come back to my ears, happy and chirpy.


Insomma, c’è da sperare bene per quest’anno.
Tutti insieme possiamo concentrarci per una riuscita migliore di ogni cosa che è nelle nostre mani.
Auguri per un anno fantastico!
Well, there a good reason to hope, this year.
All together can concentrate to make better things that are in our hands.
Best wishes for a fantastic New Year!