Vi ricordate? Ve ne avevo accennato poche settimane fa, in occasione di “ManiFESTAti”, la festa di Mani Tese, a cui avevo preso parte lo scorso 2 settembre.
Bene, in quell’occasione, avevo scoperto quest’oasi di creatività, di produttività, di cultura e solidarietà nel cuore della capitale. Una “città” nella città che aggiunge valore a quello che Roma rappresenta, il crogiuolo di culture, di arte, di iniziative che è sempre stata.
I want to spend more than two words about an extraordinary place that alas will be closed, the City of Alternativeconomy.
Do you remember? I’ve told you some weeks ago, when I was posting about ‘ManiFESTAti’, the ManiTese feast, where I took part on September 2.
Well, in that occasion, I discovered this oasis of creativity, productivity, culture and solidarity, in the heart of the capital. A ‘city’ in the city, that adds value to Rome, the centre of cultures, arts, initiatives as it ever was.
Così la “città” ospita uno spazio adibito a vetrina del riuso e del riciclo creativo, un mercato che offre prodotti di agricoltura biologica, uno spazio per il commercio dei prodotti equo-solidali, un ristorante e un bar bio-eco-equo, un centro di formazione per la comunicazione e di recupero di hardware, e ancora offre competenze sul turismo responsabile, sulle energie rinnovabili, sulla finanza etica!
The City of Alternativeconomy, in the quarter of Testaccio in Rome, is located in part of the buildings of the old slaughterhouse, which was renovated and given to citizens with a series of initiatives, three years ago. Near to the ‘city’, in the same buildings there are a social club and a contemporary art gallery that often hosts young artist with great talent. They added to this creative places a meeting point for local artists and manufacturers in the sign of environmental sustainability.
So, the ‘city’ hosts a space for showing reuse and recycle art crafts, an organic farmer market, an area for fair-trade products, organic-green-fair-trade restaurant and café, a training centre for communication and hardware recycle, and also responsible tourism, renewable energies and ethical finance!
Insomma, come dice Letizia Palmisano sul suo blog:
“Questo spazio non è stato un semplice ‘centro commerciale sostenibile’ […]. E’ stato, secondo un preciso progetto avviato dalle oltre 60 realtà che hanno animato il Tavolo dell’Altra Economia cittadino e condiviso con il Comune, uno “luogo” pubblico importante per Roma. Sale, piazzale, spazi di mostra e di vendita sono stati frequentati con regolarità da centinaia di migliaia di persone nel corso dello scorso anno, hanno ospitato oltre 500 eventi tra convegni, conferenze stampa, eventi, spettacoli, mostre, incontri, dibattiti, presentazioni, seminari, laboratori, corsi. Centinaia di bambini e ragazzi delle scuole romane ma non solo hanno imparato in queste occasioni come crescere, studiare, vivere in modo più consapevole e sostenibile.”In short, with the words of Letizia Palimsano on her blog:
“This place wasn’t a simple ‘sustainable mega-store’ [...]. Due to a precise project – started from the 60 citizens associations belonging to the Alternative Economy Table and shared with the Municipality – it was a very important public place for Rome. Halls, square, showrooms and shops were regularly attended by thousand hundred people in the last year and hosted more than 500 events among meetings, press reports, happenings, shows, exhibitions, debates, presentations, seminars, laboratories, courses. Hundred children and teens from the schools of Rome and around, learned here how to grow, study, live in a more sustainable and conscious way.”
Il mio personale approccio con questo posto, che ho potuto solo conoscere parzialmente, è stato davvero entusiasmante! Che peccato esserne venuta a conoscenza solo dopo essermi trasferita da Roma. Del resto è stato inaugurato proprio dopo la mia partenza. Ed ora verrà già chiuso. Perché?
In realtà non è ben chiaro il motivo, sembra che l’area pubblica sia destinata ad essere privatizzata, lasciando solo gli spazi dedicati all’agricoltura e alle energie rinnovabili.
Così si chiuderebbe un capitolo felice della storia di Roma, chiuderebbe un luogo che avrebbe potuto accogliere sempre nuova gente in questi posti favorendo uno scambio sociale, creativo, culturale non indifferente e avrebbe potuto educare sempre di più alla sostenibilità.
My personal approach with this place – I could discover only partially – it was very enthusiastic! What a pity to know it only after I left from Rome! It was opened just after my departure. And now it has being closed. Why?
The reason is still not clear really, it seems like the public area will destined to be private, leaving only the farmer market and the renewable energy centre.
A happy chapter of Rome history will be closed so as a place where lots of new people would have come to visit, changing huge social, creative and cultural experiences. A place that would have been important for educating to sustainability.
Giorni tristi per i romani! Sosteniamoli nella loro campagna per non far chiudere la Città dell’Altraeconomia! Ce ne fossero di posti così in tutta Italia…
Bad days for inhabitants at Rome! Please sustain them with the petition for avoiding to close the City of Alternativeconomy! There aren’t places like this throughout Italy…
Per saperne di più / To know more:
• Letizia Palmisano scrive sulla Città dell’Altraeconomia / Letizia Palmisano’s blog post on it
• Lo speciale su Terre di Mezzo / The special report on Terre di Mezzo website
• I podcast su EcoRadio / Podcasts on EcoRadio (Italian only)