mercoledì 30 dicembre 2009

SOS Recycle: speciale Natale n.2 / Christmas special #2

Continua qui il post di SOS per affrontare queste feste in maniera ecologica. E sì che domani saremo di nuovo alle prese con tavolate imbandite e prodotti... imballati!
Let's continue the blog-post of SOS to front the coming festivities in a greener way. Yes, tomorrow we well be again in front of tables full of food and full of... packaging!

Sulle nostre tavole festive non mancano bottiglie di vino e spumante. Mentre sapete tutti che il vetro va riciclato, non tutti sanno che bisogna privare le bottiglie di eventuali parti di materiale differente. La capsula che avvolge il collo della bottiglia, per esempio può essere in PVC o altro materiale termoplastico con una piccola parte superiore in stagnola, o essere interamente costituita in stagnola. È facile riconoscerla, fredda al tatto. Questa può essere riciclata dove vanno anche le lattine, mentre la parte in plastica può essere riciclata con la plastica. La gabbietta che avvolge il tappo dello spumante può essere riciclata sempre tra i rifiuti metallici (con le lattine) mentre per il tappo abbiamo due possibilità differenti: sughero o plastica. Il sughero può essere gettato nell’umido o nel compost. Per la plastica bisogna essere sicuri del tipo di plastica di cui il tappo è composto. Ci sono alcune fabbriche (ad es. la Normacorc) che producono tappi in PE riciclabile, ma se sul tappo non ci sono contrassegni riconoscibili è meglio gettarlo nel rifiuto secco indifferenziato.
On our festive tables, bottles of wine and sparkly wine don’t miss. It is easy to recycle glass, but many ignore that you have to eliminate all the parts made by different materials from glass. So the capsule that wraps the bottleneck, for example, can be in PVC or different thermoplastic materials, with a little upper tin part. Or it can be entirely made by a tin foil. It is easy to recognize it because it is cold at the touch. You can recycle it with metal cans when it is tin foil or with plastic when it is made by plastic. The little metal “cage” that keeps close the cork must be recycled with metals. Corks can be natural or made by plastic. If you aren’t sure of the kind of plastic (some manufacturers as Normacorc specify it) it’s better to throw the plastic ones in the unrecyclable waste.

Chi, poi, ha avuto il tempo di preparare tutto in casa? Sebbene il web oggi aiuta molto a produrre da sé panettoni, torroni e cibarie varie della tradizione natalizia, molti, non avendo tempo ricorrono a dolci confezionati e piatti pronti, o quasi.
È il caso dei classicissimi panettoni e pandori. Ovviamente vi imploro di schiacciare i cartoni delle confezioni e di riciclarli con la carta! Invece per quanto riguarda il sacchetto di cellophane interno alla scatola, vi toccherà consultare il vademecum della vostra società di raccolta dei rifiuti, per sapere se il cellophane è contemplato tra la raccolta della plastica. La carta che, infine, avvolge i panettoni non è riciclabile perché assimilabile a carta oleata. Ah dimenticavo. Il nastrino che sta in cima alla scatola, non è riciclabile, ma potete riutilizzarlo per chiudere qualche sacchetto.
Per i torroni, i cioccolatini e dolci simili vale lo stesso discorso: riciclare il cartone, ma attenzione all’involucro interno. Spesso i dolci sono racchiusi nel cellophane (vedi sopra) o in sacchetti di plastica metallizzata. Per quanto riguarda quest’ultima, come ho riportato nei commenti di un post precedente, non è possibile riciclare questo materiale che in genere è composto da uno strato di alluminio e uno di plastica. Stesso identico ragionamento va fatto con le confezioni degli zamponi e dei cotechini, che, fra qualche giorno, andranno ad intasare i nostri sacchetti della spazzatura.
Who has the time to prepare everything at home? Even if the internet helps to make delicious homemade Christmas foods like “panettone” and “torrone”, many buy ready-made and extra-packed meals.
It is the case of the classic panettone or pandoro. I heartily suggest squashing the cartons of the packaging and recycling with paper! On the contrary, for the inner cellophane sachets you must check the recycling local facilities, to know if cellophane is recycled with plastics. The paper that wraps the cake isn’t recycled, because it is wax paper. Ah, I can’t forget the ribbon that is on the top of the packaging. You can’t recycle it but reuse as lace for closing sacks.
As regards nougats, chocolates and sweets, you can similarly recycle boxes, but pay attention to the inner packaging. As usual they are wrapped in cellophane or metalized plastic sachets. The last material isn’t recyclable, as I said in a comment of a previous post, because it is composed by plastic and aluminium. For this identical reason you can’t recycle packaging of "zampone" and sausages that, on next days will end to occupy a lot of space in our bins.

Perciò vi consiglio con il cuore di acquistare sempre con l’idea di fare meno rifiuti possibili. Se non potete rinunciare ai dolci tradizionali e non avete il tempo per farli, rivolgetevi ai forni o alle pasticcerie di fiducia, che di certo confezioneranno con molto meno materiale. Se proprio volete acquistare il cotechino o altre carni o pesce (se proprio non sapete rinunciarvi), andate nelle macellerie o pescherie portando con voi un contenitore per il trasporto senza plastica da gettare poi nella vostra spazzatura. Il vostro bidone vi ringrazierà e sarà più profumato e anche voi dovrete scendere meno spesso sotto casa a portare sacchi enormi della spazzatura!
So, I suggest to you with heart to buy with the idea to make less waste in mind. If you can’t renounce to traditional sweets and you haven’t the time to make them at home, please go to your trusted bakery that will make them surely with fewer packages than industrial ones. If you need to buy meat or fish, please go to the local butchers or fishmongers and bring a reusable container with yourself, so to avoid throwing away a lot of wrapping stuff. Your bin will be thankful to you and less smelly and you’ll need less effort to take big sacks of waste in front of your door!


Insomma, strafare sì, ma con un po’ di sale, stavolta non nel piatto, ma nella nostra zucca, fa bene a tutti! E buon Capodanno! ;)
To sum up, you can overdo but with a bit of salt more, not in your dishes, but in your head. It’s good for everyone! And have happy New Year's celebrations! ;)

domenica 27 dicembre 2009

SOS Recycle: speciale Natale n.1 / Christmas special #1

Trascorso bene il Natale? Eh eh, pesavate che avrei trascurato il blog in questo periodo ma, sebbene io non sia perfettamente attrezzata per aggiornarlo e visitarlo costantemente, non potevo mancare di pubblicare un post di SOS per affrontare in tranquillità le piccole emergenze-rifiuti che si creano nelle nostre case, specialmente in questi giorni.
Did you spend a good Christmas? Eh eh, did you think that I would have abandoned the blog on these days? Though I’m not well equipped to update and visit it every day, I couldn’t miss to publish a post on a SOS to quietly front the little home waste-emergencies typical of these festive days.

In realtà l’esigenza nasce dalla richiesta di Miriam, un’amica conosciuta durante AmbienteFestival, che molto tempo fa, e me ne scuso con lei, mi ha richiesto via mail un SOS Recycle specifico sul Natale.
Ovviamente le cose di cui parlare sono tante, per cui ora approfitto del momento, immersa totalmente nell’atmosfera natalizia, per affrontare direttamente i problemi. Devo ammettere di trovarmi in difficoltà in questi giorni, perché in famiglia non riesco a controllare del tutto ciò che finisce tra i rifiuti. Ma proviamo lo stesso a fare un po’ d’ordine e a salvare il salvabile.
Really the request came from a friend of mine, Miriam, met during AmbienteFestival. Sometimes ago, and I apologize with her for this, she asked me via mail for an aid to solve some waste issues typical of Christmas.


Of course, there are many things to say, but now I take the chance of the moment, being totally involved in the Christmas atmosphere, to front directly problems. I must admit that I’m in such difficulties, these days. Living feasts with my family I’m not so able to keep everything under control, especially waste. But let’s try to make order and save what we can.

Ci siamo già scambiati i classici pacchi regalo, confezionati in tutti i modi, fogge e con materiali molto diversi. Aperti i pacchi, è possibile recuperare e riciclare la carta regalo, sempre che essa non sia plastificata o laminata. Strappando la carta, potete accorgervi a volte della presenza di una leggera pellicola di plastica. In questo caso, e quando ci sono applicazioni metallizzate o lucide, è preferibile gettare la carta nel rifiuto secco indifferenziato. La carta da riciclare va inoltre ripulita da punti metallici o pezzi di scotch rimasti attaccati. Quindi armatevi di santa pazienza e cimentatevi in questo “passatempo”.
I nastri genericamente sono in plastica. Vanno gettati nel rifiuto secco indifferenziato, ma badate bene che alcune parti possono essere recuperate e utilizzate per fare altri piccoli pacchetti. Altri tipi di nastri sono fatti in spago o rafia di carta, per cui possono essere riciclati, ma nel dubbio è preferibile non farlo.
We just exchanged our presents, packed in every ways and shapes, and with every kind of material. As you open gifts, you can save the wrapping paper, and recycle it, only if it is not plastified or laminated. By scrapping it you can recognize the presence of a light plastic film. When you find it, or find metalized applications on paper, it is more appropriate to throw it in rubbish. And you must eliminate metallic staples and pieces of scotch from paper sheets with patience, before recycling. Ribbons are generally in plastic. They must be thrown in the unrecyclable waste. But be careful to some parts, which can be saved and reused to close other little gifts. Other kinds of ribbons are made of packthread or natural raffia, so they can be recycled. If you have any doubt don’t recycle them.

Un consiglio, per le prossime occasioni: comprate carte molto semplici, come anche la carta da pacco (se avete tempo potete decorarla a piacere), e utilizzate nastri di raso o spago per chiudere i pacchi, cercando di utilizzare meno possibile il nastro adesivo. A volte si possono avere effetti creativi aggiungendo al nastro piccole parti provenienti da vecchi decori natalizi, oppure frutta essiccata, perline o bottoni riciclati.
Just a suggestion for next occasions: buy very simple wrapping paper, as the brown one (you can decorate it as you like) and use fabric ribbons or packthread to close packs, trying to use less scotch. Sometimes you can have a nicer effect closing packs with some parts of old Christmas decorations or dried fruits, beads or recycled buttons.

Attenzione al packaging dei regali. Dopo il Natale si vedono in giro cassonetti invasi da scatole di giocattoli voluminose praticamente intatte. Schiacciate le scatole e riciclatele con la carta eliminando le finestre in plastica. Queste, laddove è facile individuare il tipo di plastica (triangolo con frecce), possono essere riciclate con la plastica.
Be careful to the packaging of gifts. After Christmas you can see in the streets bins surrounded by bulky unbroken toys boxes. Press cartons and recycle them with paper, eliminating plastic windows. When it is possible to recognize the kind of plastic, blisters have to be recycled with plastic.

Altre cose che occupano tantissimo spazio nei bidoni, dopo le feste, sono le famose stoviglie di plastica o carta usa e getta. Va ricordato che, pur essendo contrassegnate da simbolo di riciclabile, non sono contemplate nella raccolta differenziata di molti comuni. Consultate i vostri servizi municipali. Anche se di carta, bicchieri e piatti hanno una sottile pellicola di plastica che ne consente l’impermeabilità, quindi non sono riciclabili.
Quindi è sempre preferibile non usare stoviglie usa e getta, purché non riusciate a trovare nel vostro supermercato di fiducia le stoviglie in PLA, plastica vegetale, o in polpa di cellulosa entrambi biodegradabili e compostabili.
Other bulky things you can even find on the way, after celebrations, are the disposable plastic or paper kitchenware. We must remember that, even being marked with recycling symbols, they aren’t accepted from most of recycling services. You must check your local facilities. Even if they are in paper, cups and plates have a thin plastic film that make them waterproof, so carton isn’t recyclable. So, it is even better to not use disposable kitchenware, unless you can find, in your trusted store, PLA or cellulose-pulp kitchenware that are biodegradable and compostable.

Per i vassoi per cibi vari il discorso è simile. Se in polistirolo (PS), conviene consultare se viene effettuata la raccolta nel proprio comune, ricordando che anche questi vano ripuliti da ogni residuo di cibo o unto. Se in cartone, potete eliminare l’eventuale plastica che ricopre la parte superiore e riciclare con la carta o con l’umido se sporchi. Infine i vassoi di alluminio possono essere riciclati (insieme ai fogli spesso utilizzati per coprirli) avendo però accortezza di eliminare lo sporco residuo all’interno.
As regards food trays the issue is similar. If you are in front of a PS (polystyrene) tray, it can be useful to consult local recycling facilities, but remember that trays have to be cleaned from food scraps or oil. If trays are in carton, perhaps you can eliminate the upper plastic film to recycle or compost if dirt. At last aluminium foil and trays can be recycled, after cleaned them from the remnant inner dirt.


Continua / To be continued

mercoledì 23 dicembre 2009

I miei auguri... / My wishes...

Da dandaworld


Oh oh oh… ci siamo! :)
Siete pronti per i grandi festeggiamenti?
Beh, io più o meno. I giorni sono volati e Natale è alle porte. Come sempre tantissime cose da fare, persone da incontrare e impegni su impegni (lavoro, volontariato, ecc.). Tutto però scorre col sorriso sulle labbra, fortunatamente.
Finora non ci siamo fatti prendere da isterismi… molte cose (programmi per le feste, regali, auguri, post del blog) sono ancora in sospeso. Ma se non si riuscirà a far tutto pazienza! Il Natale è un’occasione che non va sprecata e va colta appieno per godersi in serenità le tradizioni e gli affetti.
Che ne dite? Questo è quello che io desidero per voi.
Quindi, il mio motto per questo Natale sarà:

Non sprecare il tuo Natale!”

Auguri


Oh oh oh… here we are! :)
Are you ready for celebrations?
Well, I’m not so sure. Days are flown away and Christmas is at the door. As usual, a lot of things to do, people to meet and a great amount of appointments (work, hours as volunteer, etc.). All is going with the smile on my face, luckily.
Until now we didn’t fell in hysterias… many things (planning celebrations, gifts, wishes, blogposts) are still undone. But if we will not able to do everything, does anyone care? Christmas is a chance that mustn’t be wasted and we have to catch it to enjoy traditions and affections in serenity.
Isn’t it? This is what I wish for you.
So my motto for this Christmas is:

Don’t waste your Christmas!

Cheers

mercoledì 16 dicembre 2009

Oggi parliamo di… libri e DVD / Today let’s speak about… books and DVDs

Siamo sotto le feste e capita spesso di cercare qualche libro o DVD da regalare.
Una come me, che ama l’ambiente, non dovrebbe elogiare molto l’uso della carta stampata, e altrettanto l’acquisto di DVD o CD. L’editoria cartacea e digitale ha un impatto ambientale non indifferente sia per i processi produttivi che per lo smaltimento dei materiali.
We are in full Christmas season and perhaps you’ll be intent in searching for some books or DVDs to give as gift.
One as me, who loves environment, should not praise the use of printed paper, or the purchase of DVDs or CDs. Paper and digital editions have a huge environmental impact for both production processes and disposal of raw materials.


Ma chi immagina un mondo senza libri? Chi vuole rinunciare a vedere comodamente un film sulla poltrona di casa? Beh, io stessa mi auguro che le nostre abitudini cambino, anche se poi dovrei trovare un’alternativa più verde anche alla mia stessa professione. ;)
But who imagines a world without books? Who wants to refuse to watch a movie comfortably sit in a sofa at home? Well, I myself wish that our habits will change, even if then I should find another greener job. ;)

In ogni caso varrebbe la pena spendere i nostri soldi per libri e DVD dal contenuto interessante ed educativo, oltre che semplicemente piacevole. Sono, inoltre, oggetti che durano e possono essere poi facilmente scambiati con altre persone che possano accogliere gli stessi messaggi.
Alcuni di questi messaggi sono spesso esclusi dai circuiti del grande mercato del cinema e dell’editoria.
Anyway it is worth to spend our money for books and DVDs with an interesting an educational content, as well as simply pleasant. They are also long lasting objects and they can be easily exchanged with other people who can understand the same messages.
Some of these messages are often cut away from the great market of movies and books.


A proposito, vorrei sottoporre alla vostra attenzione un documentario recentemente prodotto da MacroVideo, un editore molto attento alla dimensione ecologica, che mi è stato segnalato dalla redazione stessa.
At proposal, I want to show you a documentary recently published from MacroVideo, a publisher that focus many books about the ecological dimension. This book was suggested to me from the same editor.


Si tratta di “Vivere senza petrolio”, un film che racconta “la straordinaria forza e tenacia di un popolo che per primo si è trovato a sperimentare la mancanza della risorsa petrolio in tutte le sue forme”. Lo scenario è Cuba, dove, successivamente alla crisi energetica degli anni ’90, la gente ha deciso di evitare il rischio di possibili gravi conseguenze nell’alimentazione e nella società, cambiando coraggiosamente stile di vita.
Let’s talk about “The Power of Community”, a movie which tells on the “extraordinary efforts and tenacity of a people that was the first to experiment the lack of oil in all its faces”. The scenery is Cuba, where, after the energetic crisis in the ’90s, people decided to avoid the risk to have heavy consequences for food and society, bravely changing their lifestyle.

“Grazie alla cooperazione, il risparmio, il riuso, la conservazione e lo spirito di comunità, Cuba ha ridotto al minimo i consumi energetici, rinunciando anche ad alcune comodità e sprechi tipici del nostro tempo. Il film fornisce un esempio concreto di come sia possibile ridurre il consumo e l’utilizzo energetico tornando a un ritmo di vita e di lavoro nel rispetto dei cicli naturali e mostrando il cambiamento da un’agricoltura e un’industria intensive con largo uso di prodotti petroliferi, per arrivare alla crescita e alla creazione di fattorie biologiche più piccole, giardini urbani e fabbriche a minor impatto energetico”.
“Thanks to co-operation, saving money, reuse, preservation and community spirit, Cuba reduced to the minimum the energy consumes, renouncing to some comforts and waste typical of our time. The movie shows a real example of how it is possible to reduce consumes and energy waste, turning back to a rhythm of life and work in the respect for natural cycles. I shows also how to change from an intensive farming and industrial production, with the use of oil derivates, to a growing and creation of organic farms, urban allotments and industries with a lower energetic impact”.

Sicuramente questo documentario, insieme alla lettura del libretto che lo accompagna, offre degli spunti di riflessione molto importanti, in un momento come questo e nella nostra stessa realtà che sta guardando al futuro con tanti dubbi e incertezze. È un messaggio positivo, come si può immaginare dalla frase chiave che il film propone:
Surely this documentary, together with the reading of the enclosed booklet, gives very important foods for thoughts, good in a moment like this, in our own reality with an uncertain future. It is a positive message, as you can imagine from the key-phrase suggested from the movie:

“Fai quello che puoi, con quello che hai, con chi sei, dove sei”
“Do what you can, with what you have, with whom you are and where you are”

Gli autori di questo documentario, Faith Morgan, Pat Murphy e Megan Quinn Bachmann, fanno parte dell’Arthur Morgan Institute for Community Solutions, un’organizzazione non-profit fondata nel 1940 che promuove valori quali la cooperazione, la sostenibilità e l’utilizzo di energie alternative.
The authors of the documentary, Faith Morgan, Pat Murphy and Megan Quinn Bachmann, are part of the Arthur Morgan Institute for Community Solutions, a no-profit organisation founded in 1940, which promotes co-operation, sustainability and use of alternative energy sources.

Vi rimando alla scheda nel sito della Macro Edizioni, dove potrete scoprire ulteriori dettagli e vedere un’anteprima del video.
I link for you the file in the Macro Publishing website, where you can discover other details and watch a preview of the movie.

Credo di poterlo mettere nella lista virtuale dei desideri sulla mia pagina che ho appena inaugurato nel sito di aNobii.
I think that I can surely put it on the virtual wishing list I’ve just inaugurated on my page on the aNobii website.


Appena avrò modo di vedere “Vivere senza petrolio” e di leggerne i contenuti scritti vi farò conoscere le mie impressioni. Quindi vi auguro una buona visione nel caso vi capiti di vederlo prima di me e nel frattempo… occhio ai consumi, specialmente in questo periodo e di questi tempi! ;)
When I’ll have the possibility to watch “The Power of Community” and read the written contents, I’ll let you know my impressions. So I wish you to have a good vision, in the case you’ll watch it before me. In the meantime, please be careful to consume, especially on these days and times! ;)

P.s.: un ringraziamento particolare a Giulia Cavalieri per le informazioni e i materiali sul documentario / a special thank you to Giulia Cavalieri for infos and materials on the documentary

giovedì 10 dicembre 2009

On the way to Christmas!


Eccomi, sono tornata. Scusate, non sono partita per le Maldive anticipando le vacanze natalizie, ma ho avuto solo il bisogno di starmene un po’ tranquilla, lontana dallo schermo del computer, per riappropriarmi del tempo.
Here I am, I’m returned. Sorry, I didn’t leave for the Maldives, anticipating Christmas holidays, but I needed to stay a little quite, far from the computer screen, to own more time.

Queste giornate sono trascorse all’insegna del clima natalizio, cosa che magari qualcuno di voi odia. Io ho sempre adorato la stagione delle feste. Quando ero piccola questo periodo per me rappresentava una gioia: il coro in chiesa, il preparare gli addobbi e il presepe, i lavoretti a scuola e a casa, i risparmi messi da parte per fare i regali e vedere il sorriso nei volti dei cari che li ricevevano.
These days passed in a Christmas atmosphere, a thing that someone of you hate. I ever had adored this season. When I was a child this time was joyful for me: the church chorus, the making of decorations and nativity scene, the handcrafts at school and home, money saved to make gifts and to see smiles on the relative’s faces, when they received.

Lo ammetto. Con gli anni la magia del Natale un po’ si è persa. Fare i regali è diventato sempre più una preoccupazione che un piacere. Io, però, cerco di portare dentro sempre il ricordo piacevole delle feste e protrarre a lungo i suoi effetti benefici. Ogni anno mi invento qualcosa di diverso per vivere con spirito allegro il momento.
I must admit. With the time going away the magic of Christmas is lost. To buy gifts is more a worry than a pleasure. But I try to take with myself the pleasant memories of festivity, trying also to extend the benefits. Every year I invent something new to live the moment with more happiness.

Così io e Irish ci siamo ritagliati – un po’ forzatamente, devo dire, visti gli impegni del periodo – un breve weekend nel Trentino, tornando dove eravamo stati un anno e mezzo fa d’estate. L’idea era quella di visitare il mercatino natalizio di Trento e poi di associare una passeggiata nei dintorni, arrivando in Val di Non. Tutto il viaggio in treno ovviamente! Per fortuna il giorno prima ha nevicato un bel po’, quanto basta perché la neve formasse un mantello non troppo spesso che ha reso il paesaggio incantato. Che meraviglia!
So Irish and me found a bit of time – we forced to do it, because we are very busy – to have a weekend in Trentino, going back where we went a year and half ago in summer. The idea was that to go visiting the Christmas market of Trento and then adding a walk in the near lands, arriving to Val di Non. Travelling by train, of course! We were lucky to find snow, fallen the day before. It was only enough to make a light enchanting veil on the land. What a marvellous sight!


Abbiamo rivisto Daniela che ci ha accolto un affetto davvero familiare. Ci ha fatto visitare la sua futura CasaClima che è quasi terminata – un perfetto nido costruito in maniera intelligente – e ci ha fatto gustare tante delizie fatte con le sue mani. Val la pena citare il suo favoloso strudel di mele!
We met Daniela again and she welcomed us in a very worm way. She brought us to see the new KlimaHouse – a perfect nest built in a very smart way – and she offered us a lot of handmade sweets. It’s worth to quote her fabulous apple strudel!


Ci siamo gustati il paesaggio dei campi di mele spogli ma imbiancati e poi abbiamo fatto un giro nella cittadina vicina di Cles, dove l’atmosfera natalizia non muta affatto la tranquillità sovrana. Siamo stati sorpresi dalle novità ecologiche come il distributore del latte in una piazza al centro. Poi immancabile una bella cioccolata calda ristoratrice e una foto romantica…
We loved the sight of the white lands where apple grow, even with bare trees, and we had a trip to the near town of Cles, where the Christmas didn’t change the quite atmosphere. We were surprised by the presence of a milk on tap self-distributor machine in the centre of the town. Then we couldn’t resist to a hot chocolate and a romantic shot…


A Trento l’atmosfera era decisamente più movimenta con molta gente, forse anche un po’ stressata dal viaggio in macchina! Gente che ci guardava male, vedendoci trascinare dietro il trolley – nella stazione purtroppo non c’è il servizio deposito bagagli – , un piccolo peso compensato però dalla tranquillità di fare un viaggio dove abbiamo letto, chiacchierato, sonnecchiato, mangiato, ascoltato musica e… fatto amicizia!
In Trento the atmosphere was definitely more busy, with a lot of people packed and maybe stressed for travelling by car! They looked at us badly, seeing that we took the luggage along – in the train station a luggage deposit is missing – a little weigh, balanced from the tranquillity to travel and do other pleasant things: reading, chatting, yawning, eating, listening to music and… meeting friends too!

Se qualcuno di voi volesse recarsi da quelle parti, consiglio vivamente di fare il viaggio in treno. Si evitano code in macchina, stress, ricerca del parcheggio, orari sovraffollati. Poi, il trenino che da Trento va in Val di Non, spingendosi fino alla Val di Sole, a Marilleva, è gratis se si va a sciare!
Peccato che io e Irish siamo giusto in grado di sci…volare con i sacchi della spazzatura! :D
If someone wants to go there, I suggest train heartily. You will avoid tailbacks, stress, to look for parking, or to be packed during some hours. Then the little train that from Trento goes in Val di Non, arrives to Marilleva, Val di Sole, a famous ski station, and the travel is free for skiers!
It's a pity that Irish and me are able not to ski but only slide on trash sacks! LOL
Il mercatino natalizio di Trento è ricco di belle cose di artigianato locale – anche se non mancano oggetti di importazione – ma nei dintorni ci sarebbero molti altri mercatini da vedere, guardate qui. Trento, poi può essere una tappa di un viaggio che può arrivare anche in Alto Adige, per visitare i mercatini sudtirolesi. Il nostro amico Carmine ne sa qualcosa, vero? ;)
The Christmas market of Trento is rich of beautiful handcrafted things – even if there are imported gifts too – but in the neighbourhood there are lots of markets too, look here. Trento could be also the first step to go toward Alto Adige, to visit the South-Tyrolean markets. Our friend Carmine knows it well, isn’t it? ;)

Alla fine siamo rientrati a casa con un po’ di sacchetti – fortunatamente tutti in carta tranne uno – più le nostre sportine di tela con alcuni piccoli ricordi di questo breve ma intenso viaggio.
E l’atmosfera natalizia continua… il nostro albero a LED è già allestito e un profumo di biscotti – fatti da Irish – con scaglie di cioccolato si è sparso per casa.
At the end we turn back home with lots of bags – paper bags except one – and other clothes bags with some little souvenirs of this short but intense weekend.
And Christmas atmosphere continues… our Christmas LED lighted tree is ready and a good scent of chocolate cookies is around home.


C’è anche una decorazione che ho realizzato interamente con materiali di recupero (lampadine fulminate a bulbo, salvate dalla discarica, e smalti per le unghie che da anni non uso più). Il suggerimento è arrivato da Vivere Verde, che ringrazio per le numerose idee. L’unico consiglio, se mai vi venisse la voglia di realizzarle, fatelo all’aperto o almeno lasciate la decorazione per diversi giorni ad asciugare fuori, per evitare di respirare l’odore intenso degli smalti. Altrimenti acquistate degli smalti ad acqua o appropriati per il vetro.
There’s a decoration I’ve made entrirely with reuse materials (bulb lamps, saved from landfill, and old unused nail polishes). The suggestion came from Vivere Verde with whom I am thankful to giving always lots of ideas. But if you want to prove to make this decoration be only careful to make the creation outside your home, or at least make it dry out there, to avoid breathing the smell of nail polish. Or you can buy water varnish or colours more appropriate for glass.



Ma c’è da fare ancora tanto!
Sabato 12 saremo impegnati in un evento speciale. Una ghiottissima occasione che Mani Tese offre al palazzo del Podestà di Rimini per acquistare qualche oggetto che ha ancora una vita e un possibile riuso, magari per fare qualche regalo a qualche persona sensibile a queste tematiche, o semplicemente per dare una mano alle popolazioni svantaggiate del Burkina Faso. Il mercatino proseguirà domenica 13 con una fantastica Asta Kitsch con tanto di banditore e divertimento assicurato! ;)
But there’s a lot to do more!
Saturday 12th we will be committed into a special event. A very good occasion that the organisation of Mani Tese offers at the Podestà’s palace in Rimini to buy some second-hand objects and give a second life, perhaps as gift for sensible people or to help the people of Burkina Faso. The market will be extended to Sunday 13th with a fantastic
Kitsch Auction, with a real auctioneer and a lot of fun!


Insomma che periodo! E dobbiamo anche prepararci per tempo a come saper gestire i nostri rifiuti natalizi, con la speranza, quest’anno, di consumare meno e un po’ più intelligentemente!
Ma di questo ne parleremo nei prossimi post! Per ora vado cantando…
So, what a busy time! And we must prepare in time to front the amount of waste we will do on Christmas, hoping that, this year, we will make less waste and consume in a more smart way! But we will speak soon about these. For now I’m going singing…



(by Mrs. A. and her group at the wonderful Waste Watch)

P.s.: photos by Irish and me

mercoledì 2 dicembre 2009

SOS Recycle: materassini per il fitness / fitness mats

È noto che il fitness ci aiuta a star meglio e a mantenere il nostro corpo in uno stato ottimale per affrontare la vita quotidiana.
Ma abbiamo mai calcolato l’impatto che queste attività hanno sul nostro ambiente? E conseguentemente sulla nostra stessa salute? Dubito.
It is clear that fitness helps our health and keep our body in good conditions to front daily life.
But did you ever calculate the impact that these activities have on our environment? And consequently on our health? I fear you don't.


Se qualcuno ha ben pensato di recuperare l’energia prodotta in palestra dalle mille attività che si svolgono, con tecnologie davvero innovative, è veramente ancora poco l’impegno delle aziende produttrici di materiale per fitness nel creare prodotti a basso impatto ambientale.
If someone well thought to save energy from fitness activities with high technology, it is not enough the commitment that some manufactures in the market of fitness have toward environmental impact.

La nostra cara Gio del blog Giovanna 2.0 si trova così davanti ad un dilemma che può riguardare tutti, me compresa. Chi non ha in casa un materassino pieghevole o arrotolabile per svolgere gli esercizi di ginnastica o semplicemente da portare nelle attività all’aria aperta?
Per esempio io a casa ne ho ben due, uno da 20 anni e un altro acquistato più di recente, utilizzati da noi in campeggio.
Our dear Gio, from the Giovanna 2.0 blog, is wondering about a recycle dilemma that could regard any of us, me included. Who haven't a fitness mat at home? Or a mat for camping and outdoor activities? I have two of them, one that is 20 years old and another more recent, both used for camping.

Non tutti sanno che la stragrande maggioranza dei tappetini (o stuoie, o materassini, che dir si voglia) per il fitness sono composti di una formula espansa di PVC uno dei materiali più inquinanti che abbiamo creato su questo pianeta. Ci sono ovviamente altre eccezioni: si possono trovare tappetini in schiuma poliolefinica (materiale ecologicamente inerte derivato da PE o PP). O con rivestimento in BTex®, del quale materiale non sono riuscita però a conoscere informazioni, anche se la stessa sigla si usa per indicare una miscela di derivati petrolchimici che è causa di inquinamento. E si legge ancora qui di altri materiali come PER, EVA, TPE.
Many people ignore that most of mats for fitness are made of a expanded PVC formula. PVC is one of more toxic material we have created on this planet. There are, of course, other exceptions. You can find special PE or PP foam mats (it’s an ecologically inert material). Or some mats covered with a BTex® material which I wasn’t able to collect infos, even though the same initials are used to indicate a mix of petrochemical derivates which are causes of pollution. And you can read here again about other materials as PER, EVA, TPE.

Sebbene il PVC sia riciclabile in alcuni casi riguardanti gli imballaggi, gli altri oggetti di questo materiale, soprattutto se espanso, vanno genericamente raccolti col secco e, quindi, in discarica o inceneritore. Perciò innanzitutto suggerisco di rivolgersi ai propri centri di raccolta (o isole ecologiche) per lo smaltimento (Gio, puoi contattare il numero verde dell’AMA 800 867 035, e chiedere loro cosa farne prima di muoverti).
If PVC packaging is recyclable, other items made with the same material aren’t and they go in landfill or incinerators. So I suggest to ring to local recycling facilities centres for disposal.

In ogni caso, se i materassini non sono eccessivamente distrutti, si può provare a donarli a qualche associazione di svantaggiati o al limite conferirli ai cassonetti dove si accettano gli abiti e gli accessori per la casa quali tappeti, appunto, tende e simili. Forse un secondo uso è possibile.
Magari si possono anche riutilizzare come questo sito suggerisce in genere per i tappeti: per esempio come isolante intorno alle piante o intorno alla compostiera, come rivestimento per il bagagliaio della macchina, o tagliati a pezzi sotto i mobili pesanti per proteggere i tappeti o i pavimenti in legno, oppure come pannelli per lavoretti creativi.
Anyway, if mats aren’t very bad, you can donate them to some charity organisations or put them in the bins for collection of second hand stuff. Perhaps a second use is possible.
Or you can reuse them as this site suggests for carpets: i.e. you can use as mulch for plants or insulate your compost bin, you can use in the car boot as to line the floor, or cut in pieces to put under heavy furniture to protect carpets or parquet, or as decorative panels for creative handcrafts.


Infine, se dovete rifare l’acquisto, informatevi bene e richiedete al negoziante informazioni sui materiali dei prodotti, preferendo quelli più durevoli o naturali come i tappetini in caucciù naturale che si usano per lo yoga.
At last if you need to purchase it again, ask to the seller more infos about materials, preferring those long lasted and natural ones, like mats for yoga in natural rubber.

Questo vale per tutta la categoria di abbigliamento e accessori per il fitness. Per i vostri acquisti privilegiate comunque gli acquisti in materiale riciclato o di natura biologica (alcune grandi catene di distribuzione già lo fanno).
This is valid for all the fitness categories of products, as i.e. wearing and accessories. For your shopping do prefer to purchase products made by recycled or organic material (some great stores yet sell them).

E tanto per concludere, guardate qui negli USA cos’hanno organizzato. Da noi non c’è ancora niente di simile. Riflettete gente!
And to conclude, please look here in the States what has been organised. Here there’s nothing similar. It makes me reflect!

Insomma, popolo sportivo, muoviamoci sì, ma anche in sintonia con l’ambiente! ;)
So, sport people, move, yes, but also move green! ;)

P.s.: perdonatemi Miriam ed Alessia, presto ci sarà un SOS recycle anche per voi!

lunedì 30 novembre 2009

Windows, Wines & Waste...

Sono due giorni che son presa in ostaggio da un mal di denti lieve ma costante. Non ho gran voglia di scrivere ma avevo promesso di aggiornarvi sulla trascorsa settimana dedicata alla riduzione dei rifiuti.
Since two days I was taken as hostage from a light but continuous tooth ache. I haven’t a great desire to write but I promised to update you about the past week dedicate to waste reduction.

Il nostro rinnovato impegno era quello di ridurre i rifiuti fino a produrne una quantità pari a zero. Anche questa volta l’intento è riuscito parzialmente. Come vi avevo anticipato, qualcosa è giunto a rovinare la festa già all’inizio della scorsa settimana: due bollette recapitate in buste con la finestrella di plastica!
Our new challenge was to reduce waste again to zero. But even this time the aim was partially achieved. As I anticipated, something came to ruin our celebrations, since the beginning of the week: two bills arrived in envelopes with a plastic window!

Ok, avete ragione, avremmo potuto attivare la domiciliazione bancaria per evitare di ricevere a casa i bollettini da pagare, ma non ci siamo mai affidati a questo servizio, per avere sempre sotto controllo le spese e soprattutto i consumi, che altrimenti sarebbero passati inosservati.
Ok, you’re right, we should activate the bank domiciliation to avoid bills at home, but we didn’t trust in this service because we wanted to keep consumes under control. Otherwise they would be passed unobserved.

Non so voi, ma io ho sempre riciclato le buste da lettera nella carta eliminando la finestrella in plastica. Però ho notato che nel mio comune di residenza per la raccolta differenziata della carta non è necessario farlo. Si tratta, quindi di un mio scrupolo di coscienza, dovuto al fatto che preferisco conferire il materiale da riciclare più puro possibile.
I don’t know about you, but I always recycled envelopes eliminating the plastic window. But I noticed that in our city, local waste service accepts the entire envelopes in the paper recycling. So, it is a scruple of mines, due to my determination to recycle materials as pure as possible.

Quindi il dilemma… gettare la finestrella della busta nella carta o no?
So the question is… throw the plastic of that window in the paper to recycle or not?

E se questo problema, per la settimana a zero rifiuti potrebbe essere ignorato, potrebbe esserlo invece il seguente piccolo intruso?
And if this problem could be at last ignored, according to the zero waste week, could be the following one ignored too?


Già, una serata di queste abbiamo ceduto ad una mangiata di castagne arrosto con accompagnamento di una buona bottiglia di cagnina, un vino che si usa molto da queste parti. E la bottiglia aveva la capsula e l’annesso tappo in plastica. Quasi impossibile trovare una bottiglia di questo vino senza! La precedente settimana a zero rifiuti avevamo optato per un vino diverso, un lambrusco con capsula di metallo (stagnola) gabbia in acciaio e tappo in sughero. Ma questa volta… no, con le castagne ci andava la cagnina!
Yes, on Saturday evening we were tempted at a dinner with roasted chestnuts and a good bottle of cagnina, a red wine very used here where we live. And the bottle had a capsule and a cork in plastic. Almost impossible to find a bottle of this kind of wine without a plastic closure. On the previous zero waste week we opted for a lambrusco bottle with a metal closure and natural cork. But this time… no, chestnuts needed cagnina wine!

Sbirciando qua e là nel web forse si trova anche la risoluzione alle capsule e ai tappi in plastica. Ma ci tornerò sopra nel prossimo SOS Recycle.
Searching here and there on the web I found even the solution to plastic capsules and corks. But I’ll tell in the next SOS Recycle.

E per non incappare nel problema tappo, la prossima volta cercheremo un venditore di vini sfusi… vi faremo sapere. Per ora è tutto.
A presto, spero, con il sorriso un po’ meno forzato!
And as to not falling in the cork problem, we will search for a seller of wines on tap… we will let you know. That’s all for now.
And see you, with the hope of a more natural smile!

sabato 28 novembre 2009

SOS Recycle: plastica contrassegnata dal numero #90 / Plastic marked with #90


La richiesta di aiuto è giunta da un recente commento della fantastica blogger slovena Layla, di Eco Experiment. Anche lei è impegnata nel trasformare il suo stile di vita in uno più eco-compatibile, cercando di ridurre i rifiuti e coinvolgendo tutta la sua famiglia, crescendo il suo orto, compostando i rifiuti organici, comprando i prodotti senza imballaggi, andando a rifornirsi presso i contadini che abitano nella sua zona. È una ragazza formidabile che vi consiglio di andare a visitare il suo blog, in lingua inglese… però lei capisce abbastanza anche l’italiano, semmai doveste porle qualche domanda!
The aid request came from a recent comment by the fantastic Slovenian blogger Layla, from Eco Experiment. She is committed in transforming her lifestyle in a more sustainable way too, trying to reduce waste and involving her family, growing her vegs, composting organic waste, buying more without packaging, doing shopping among her farmers neighbours. She is a formidable girl, I suggest you to pop over her blog, in English… but she is good also in Italian, in case you have to ask her any question!

Beh, malgrado i suoi sforzi, ha una sorellina un po’ birichina, che la mette un po’ in difficoltà. Infatti, ama consumare alcuni tipi di prodotti con un packaging non proprio compatibile con la raccolta differenziata. Per esempio, un suo grande problema sono le bustine di cappuccino solubile.
Well, in spite her efforts, she has a naughty sister who puts her in difficulty. In facts she is fond of some not so eco-products as for example the instant cappuccino sachets.

Layla mi ha riferito che queste bustine recano il simbolo di “riciclabile” assieme al numero #90.
Sinceramente non mi era mai capitato di vedere questo contrassegno, ma con una mia brevissima ricerca ho scoperto che #90 significa “plastica accoppiata con alluminio”. Basta controllare in questa pagina di Wikipedia, che è una fonte indispensabile e abbastanza attendibile di informazione (la pagina in inglese è meno completa, forse per questo la nostra amica Layla, non è riuscita ad ottenere l’informazione).
Layla referred to me that these sachets have the symbol “recyclable” plus the number #90.
Sincerely I never saw this mark, but with a quick research I found that #90 means 'plastic matched with aluminium'. It is enough to control in
this page of Wikipedia, which is a necessary and reliable source of information – English page is not so complete, so it could be the reason that put Layla in difficulty –.

Nella foto una bustina di camomilla solubile che ha lo stesso tipo di materiali ma è contraddistinta dalla sigla PI (poliaccoppiato)
/In the picture a sachet of instant camomile with the same type of packaging but marked with the letters PI (flexible polylaminate)

E, dunque, cosa fare con un tipo di plastica così? Non è poi così facile a dirsi. Dipende soprattutto dal servizio locale di raccolta dei rifiuti, al quale conviene fare una telefonata (magari al numero verde). Genericamente questo tipo di poliaccoppiato non è riciclabile. Ma può darsi che sia assimilabile al tetrapak, che oltre alla plastica e all’alluminio ha anche uno strato di carta. Di conseguenza è probabile che l’involucro suddetto sia da raccogliere non con la plastica (il cui processo di riciclo non prevede separazione di materiale), ma con la carta, come avviene in molti comuni col tetrapak. La mia non è una certezza, quindi è sempre meglio chiedere e verificare che nella propria città si faccia anche questo tipo di raccolta.
So, what to do with this kind of packaging? It is not so easy to say. It depends from the local waste collection service, to which I suggest to ring – perhaps to their toll-free number –. In general this kind of packaging isn't recyclable, but there could be the possibility to assimilate it to the tetrapak, which has also a layer of paper with plastic and aluminium foils. As a consequence it could be possible to recycle the sachet not with plastic (which hasn’t a separating treatment) but with paper, as in many municipalities happens for the tetrapaks. But I'm not sure and it is even better to ask locally and verify that in your own municipality there’s the appropriate recycling facility.

Il mio consiglio, ovviamente, è di eliminare dai propri acquisti questo tipo di plastiche accoppiate, come ho fatto io (le troviamo nelle confezioni di caffè, in molte confezioni monodose di alimenti), eliminando anche l’uso del tetrapak stesso che, pur essendo riciclabile è un vero spreco di risorse ed è raramente riciclato, almeno in Italia.
Of course my suggestion is to eliminate from purchases this kind of matched plastic, as I did (coffe packaging, single portions for food), as the tetrapak I consider a waste of resources and I know that it is rarely recycled in Italy.

Quindi se avete un’idea da suggerire a Layla per la sua sorellina, lei ne sarà molto contenta! Un saluto all’intera famigliola slovena sulla strada delle riduzione dei rifiuti!
So, if you have an idea to suggest to Layla, please tell her, she will be very happy!
Greetings to all the Slovenian ZeroWaste-family!


P.s.: ci si legge al prossimo articolo di SOS Recycle, che è sicuramente molto interessante e più… natalizio! ;) / read soon the next SOS Recycle blogpost, which is surely interesting and more… about Christmas!

venerdì 27 novembre 2009

Nuovi segnali di riduzione / New signals of reduction

Sotto segnalazione della cara Lo, e per mia premura, in questo venerdì, ancora fortemente dedicato alla riduzione dei rifiuti, volevo segnalare altri magnifici siti e blog che stanno svolgendo una fantastica campagna di sensibilizzazione al problema dei rifiuti!
Under the recommendation of Lo, and under personal care, on this Friday, strongly dedicated to waste reduction, I wanted to underline other magnificent websites and blogs which are doing a fantastic campaign to make people aware on the waste problems!

Associazione Clan-Destino Forlì

Giovanna 2.0

Eco Experiment

Sapori Divini

Defelicitateanimi

Stella di sale

Agave Palermo blog

Quest’ultimo merita una menzione particolare, poiché il post parla della drammatica situazione palermitana sui rifiuti. Se avete una parola di incoraggiamento per loro non esitate a contattarli.
Forse insieme possiamo smuovere qualcosa!
The last one deserves a special mention, because the blogpost tells about the dramatic situation of waste in Palermo (Sicily). If you have any words of encouragement, please don’t hesitate to contact them.

Infine devo ammettere che Lo meriterebbe un grande riconoscimento per aver messo in giro il suo meme! Mentre, a tutti voi, che oggi e ieri avete preso in considerazione le nostre parole su questa iniziativa, vorrei allargare un abbraccio virtuale grande quanto il pianeta che abbiamo a cuore. I vostri figli e nipoti e la terra tutta vi saranno eternamente grati!
At the end I must admit that Lo should deserve a monument for putting forth her meme! Whereas to all of you, that today and yesterday took in your consideration our words on this initiative, I want to enlarge my virtual embrace as big as the planet we love. Your sons and nephews, and earth too will be eternally thankful!

giovedì 26 novembre 2009

Rifiuti Zero vs. Pigrizia in Cucina: 1-0 / Zero Waste vs. Kitchen Laziness: 1-0

Dopo un giorno di silenzio, forse vi starete chiedendo come va la nostra fantomatica impresa di una nuova Settimana a Zero Rifiuti nell’ambito della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti.
Andrebbe alla grande se non fosse che, come si dice, “quel che esce dalla porta entra dalla finestra”!
Non voglio anticiparvi nulla, perché voglio attendere l’ultimo giorno per darvi un resoconto completo della settimana. Però dalla mia frase è chiaro che qualcosa è andato storto, ma ve lo assicuriamo, stavolta non per colpa nostra!
After a day of silence, you’ll be wondering about how our new incredible Zero Waste challenge is going during the European Week of Waste Reduction.
It would go great, but it happened that, as they say, “what went around, turned around”!
I don’t want to reveal anything now, because I want to wait the end of the week to give you a complete report. But, from my words you can imagine something didn’t work. This time it’s not our fault, I ensure!


Intanto ieri abbiamo implementato il nostro impegno alla riduzione dei rifiuti sostituendo qualcosa che era per noi di fondamentale importanza, e alla quale, per ovvi motivi, stavamo rinunciando: la pasta base per le torte rustiche.
In the meantime, yesterday we did another step toward waste reduction. We found an alternative to something that was necessary to us. One thing we ultimately used to avoid in our purchases: the ready-made dough to make quiches.


Come già molti di voi sanno, in casa siamo un vegetariano e una quasi-vegetariana. Dico “quasi” perché, sì, la pecora nera sono io! In un altro post magari vi racconterò perché. Vi basti sapere che consumo carne o pesce rarissimamente, quando sono particolarmente debilitata o quando sono fuori casa e qualcosa o qualcuno mi fa cedere alla tentazione.
Insomma, lavorando, ci è difficile preparare piatti elaborati variando però un po’ il menù per non mangiare sempre le stesse cose. E quindi per noi la pasta base pronta per le torte rustiche (vi parlo di sfoglia o briseè), era diventata un “must”. Ovviamente compravamo quelle industriali in vendita al supermercato. Con tanto di packaging assurdo: carta forno, cartoncino e involucro di plastica.
As many of you already know, at home we are one vegetarian and one almost-vegetarian. The word ‘almost’ is due to me, yes, I’m the black sheep! In another post I’ll tell you why. For now, it’s enough for you to know that I consume meat or fish rarely, when I’m physically down or when I’m out and something or someone tempts me.
Well, with our jobs, it’s very difficult to prepare elaborate meals, just not to eat always the same food. So, for us ready-made dough for quiches was a must. Of course we bought those industrial ones, sold in supermarkets. With all the absurd amount packaging: greaseproof paper, carton and plastic.


Oltre a questa nota dolente ce n’era un’altra: l’uso spropositato di oli vegetali tra i quali il famoso olio di palma. Sapete bene cosa comporta la presenza di olio di palma nelle lavorazioni industriali: ormai ha sostituito dappertutto il burro, l’olio di oliva e persino gli oli di semi e la margarina vegetale. Il che significa che è un olio a bassissimo costo e di facile importazione. Ma sapete da dove proviene? Di certo non proviene da piantagioni controllate. In molti paesi del sud del mondo le piantagioni di olio di palma hanno letteralmente invaso territori che prima erano coperti da foreste e flora locale o da terre che appartenevano alle popolazioni indigene.
And what’s more: the exceeding use of vegetal oils among which the famous palm oil. You well know what the presence of palm oil means in industrial treatments: now it substitutes over all butter, olive oil, other vegetal oils and even margarine. This is the sign that it has a very low cost and is easy to import. Do you know from where the palm oil comes? Surely it belongs to not controlled plantations. In many countries of the South of the world they invaded territories that previously where occupied from forests or local people.

Per anni ho cercato di ignorare questo problema, mandando giù bocconi saporiti ma avvelenati!
Ma le torte rustiche erano qualcosa che spesso ci salvava dal panico della domanda serale: “E oggi che ci facciamo per cena”?
Pare che abbiamo trovato un compromesso. Una sola volta avevo provato a fare la pasta brisèe con dei risultati non proprio dei migliori, ma ieri, grazie a questo articolo del mitico blogger EcoAlfabeta, forse abbiamo risolto il problema!
For years I tried to ignore this problem, eating tasty but bad mouthfuls.
But quiches were our salvation when in the evening we asked ourselves: “And what to cook, today, for dinner?”
Perhaps we’ve found the compromise. Only a time I made the brisèe dough and results weren’t good. But yesterday, thanks to this article of the great EcoAlfabeta blogger, we solved our problem!


Ho sperimentato la sua ricetta dell’impasto, che alla fine è più simile a quello della pizza, ma più consistente. È facilissimo da fare, con pochi e semplici ingredienti (biologici all'80% e a zero rifiuti, ovviamente) e si cuoce perfettamente nello stesso tempo delle paste base industriali.
I experimented his recipe for the dough, that at the end was more similar to pizza, but only more consistent. It’s very easy to make, with few and simple ingredients (organic at the 80% and totally waste free, of course) and it perfectly cooks in the same time of industrial dough.


Ho farcito la quiche con il nostro condimento preferito: pomodorini, origano e feta greca. Quest’ultima sul punto di guastarsi e quindi salvata dalla spazzatura, perché comprata svariate settimane fa al banco gastronomia. Aveva la famosa pellicolina Coop in PE, una soluzione certamente migliore di quella in vendita sugli scaffali con un involucro di plastica mista non riciclabile.
I stuffed quiches with our favourite ingredients: cherry tomatoes, oregano and Greek feta.
The last one was at the point to be go bad – we bought it many weeks ago – but was saved from rubbish. It had the famous PE recyclable film from Coop, a surely better solution than those ones on the shelves of the supermarkets, with mixed plastic packaging.

La quiche è stata apprezzata dal cuoco di casa che l’ha approvata… iuhhhuuu! Ora diventerà un classico della nostra tavola.
The quiche was appreciated from the home cook. He approved! Yay! So it is becoming a classic on our table.

Un’altra partita vinta sul fronte Zero Rifiuti!
Another victory on the Zero Waste front!

***

Un invito per tutti i cittadini riminesi:
Domani, 27 novembre ‘09, per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti,
il Comune di Rimini, con la collaborazione di Hera,
distribuirà oltre 2000 compostiere ai cittadini che ne faranno richiesta.
L’appuntamento è in Piazza Cavour dalle ore 11 alle 19.
Una splendida iniziativa, no?

An invitation for all citizens of Rimini:
Tomorrow, 27th November ‘09, for the European Week for Waste Reduction,
the Municipality of Rimini, with the collaboration of Hera,
will distribute more than 2000 compost bins to the citizens who will make the request.
The appointment is in Cavour Square, from 11 a.m. to 7 p.m..
Wonderful initiative, isn’t it? ;)

martedì 24 novembre 2009

SOS Recycle: etichette di carta sugli imballaggi da riciclare / paper labels on items to recycle

Eccoci al primo quesito posto da Sibia del blog Orsomichele per la nuovissima rubrica SOS Recycle!
Sibia mi chiedeva in un precedente commento: “Ma gli incarti di plastica con sopra le etichette di carta si possono riciclare”?
So here we are at the first blogpost for the very new column SOS Recycle. I’ll try to answer to the question posted from Sibia of the Orsomichele blog.
She asked me in a previous comment: “But plastic bags with paper labels glued on are recyclable”?


Bene, questa è una cosa che mi sono più volte chiesta anch’io, nonostante, in teoria, fossi a conoscenza delle fasi a cui vengono sottoposti gli imballaggi per il riciclaggio. Io mi sono sempre comportata in questo modo: ho sempre eliminato e riciclato le etichette di carta laddove possibile.
Il mio modo di fare è stato dettato però più dall’istinto che da una certezza scientifica. Questo perché ho sempre saputo che il materiale da riciclare va conferito negli appositi cassonetti quanto più puro possibile.
Well, this is a thing I asked myself a lot of times, even though, in theory, I was aware of the recycling phases of packaging. I always behaved in this way: I always eliminated and recycled paper labels whenever possible.
But my actions were driven more by instinct than by scientific certainties. This because I even knew that materials must be thrown in recycling bins as much pure as possible.


E non mi sono sbagliata. Infatti leggo su questa pagina che l’efficienza del processo di riciclo viene in qualche modo compromessa e rallentata dalla presenza di materiali estranei alle materie da riciclare.
And I didn’t mistake. In facts I read here that the efficiency of a recycling process becomes compromised and slowed down by the presence of stranger materials among the materials to recycle.

Questo vale anche per quanto riguarda eventuali parti metalliche presenti nel riciclo del vetro e della plastica. Per quanto riguarda la carta c’è sicuramente un problema minore, poiché la carta è un materiale che nei lavaggi si deteriora facilmente.
This is also true as regards eventual metal parts that you can find on glass and plastic. As regards paper, the problem is minor because paper is a material less resistant to washings.

Nel caso particolare degli imballaggi di plastica, nel video che potete osservare al sito del COREPLA – il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica – vedete bene che durante le fasi di riciclaggio essi vengono sottoposti a delle operazioni di vaglio e di lavaggio in più momenti.
In the case of plastic packaging in the video that you can check out at the COREPLA site – the National Consortium for Recovery and Recycle of Plastic Packaging – you can well see that during recycling phases plastic is subjected to treatments of sift and washing many times.

Quindi il problema delle etichette di carta potrebbe in linea di massima essere anche ignorato.
Io ad ogni modo consiglierei di provare ad eliminarle. E consiglierei comunque di fare attenzione al tipo di plastica dell’imballaggio da riciclare. Se avete dei dubbi chiedete pure, ma il sito del COREPLA è denso di suggerimenti e aiuti!
So the problem of paper labels could be at most ignored.
Anyway, I suggest to eliminate them and, instead, to be careful to the kind of plastic of the packaging to recycle. If you have any other doubt ask me, but the COREPLA website is full of suggestions and helps!


Allora, al prossimo SOS Recycle!
So, see you next SOS Recycle time!