San Leo, bellissima fortezza in quel di Pesaro-Urbino, ospiterà il prossimo fine settimana, 28 e 29 Giugno 2008, la manifestazione “Giullari del Mondo”, giunta quest’anno alla sua terza edizione. Per l’edizione 2008 si è voluto creare un collegamento con San Francesco per evidenziare, con il suo passaggio a San Leo, l’importanza della sua testimonianza “ecologica e solidale”. Nei piazzali della fortezza il suo messaggio si tradurrà in azioni, parole, pensieri ed alcuni esempi guida.
Vorrei segnalare proprio a questo proposito uno degli eventi che caratterizzerà in particolare la giornata di domenica 29 con il “Raduno di Regolarità per Veicoli Ecologici”, tutti quei veicoli alimentati a gpl, metano, ibridi, idrogeno, biodiesel, bioetanolo ed elettrici, che si snoderà tra San Leo e Novafeltria abbracciando una bellissima zona collinare dell’entroterra romagnolo-marchigiano. Inoltre sempre nella giornata di domenica ci sarà un incontro con l’Associazione Green Accord e l’onorevole Grazia Francescato, ambientalista presidente dell’A.R.C. Italia, dove si parlerà di etica ed ambiente.
Naturalmente questi sono soltanto due degli eventi di una manifestazione che vedrà protagonista il Giullare, figura medievale che si collega al mondo dei giocolieri, delle acrobazie, dei cantastorie e degli artisti di strada in genere… noi non mancheremo!!!
On the next weekend, 28th/29th June 2008, San Leo, the beautiful fortress in the area of Pesaro-Urbino, is hosting an event called “Jesters of the World”, came into its third edition.
The 2008 edition provides to create a connection with the character of San Francesco highlighting, with its passage in San Leo, the importance of his testimony ‘ecological and solidarity’. In the yards of the fortress his message will be translated into actions, words, thoughts and examples guide.
According to it, let me just point out an event that will particularly characterize the Sunday 29th with the ‘Meeting of Regularity for Ecological Vehicles’, all those vehicles fuelled by gpl, methane, hybrids, hydrogen, biodiesel, bioethanol and electric, which will cross between San Leo and Novafeltria, embracing a beautiful hilly inland area between Romagna and Marche.
Furthermore, always on Sunday, there will be a meeting with the Green Accord Association and Mrs. Grazia Francescato, environmentalist and president of A.R.C. Italy, where they will speak on ethics and the environment.
Of course these are just two of the list of events that will see the protagonist the jester, a medieval figure that is connected to the world of jugglers, acrobats, singers and street artists in general… Surely we will be there!!!
Link:
Video edizione 2006
www.san-leo.it
venerdì 27 giugno 2008
Leggere il packaging/Reading packaging #1b
Continuiamo a parlare di simboli “di smaltimento”
Let’s go on referring to symbols “about disposal”
“Il Punto Verde” (o “Der Grüne Punkt”) (http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Punto_Verde).
È un bollino rotondo costituito da due frecce che si rincorrono, ed è rappresentato spesso a uno o più colori (le due frecce in genere sono di due differenti verdi).
Sembra voler dire che l’imballaggio è riciclabile ma non è così. Quanti di voi lo sapevano?
Ha ingannato anche me e poi ho appreso la verità: è un simbolo ideato per un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti istituito in Germania, che prevede secondo la legge locale, una tassa a carico delle aziende aderenti, che paga alla società DSD (Duales System Deutshland) il costo di raccolta, selezione e riciclaggio degli imballaggi.
Questo sistema è stato esteso poi agli Stati Membri, attraverso l’organizzazione europea Pro Europe (Packaging Recovery Organisation Europe), con l’autorizzazione ad utilizzare il marchio e quindi lo ritroviamo su moltissimi prodotti anche qui in Italia.
Quindi questo significa che gli imballaggi recanti questo marchio sono prodotti da aziende aderenti all’organizzazione nazionale appartenente al sistema Pro Europe, per cui queste pagano i costi di recupero e riciclo. Aziende, quindi, che si caricano dei costi ambientali, ma che non forniscono al consumatore ulteriori informazioni di smaltimento a meno che il Punto Verde non sia accompagnato da altro simbolo di riciclo e di specifica del materiale. In Italia è il CONAI ad occuparsi del recupero degli imballaggi.
Quegli imballaggi recanti solo questo marchio, quindi, non sono riciclabili! Quindi fate attenzione quando il materiale di cui è fatto l’oggetto non è indicato, rischiate di compromettere la raccolta differenziata!
"The Green Dot" (or "Der Grüne Punkt") (http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Punto_Verde).
It is a dot that consists of two arrows that run, often represented in one or more colors (the two arrows are generally of two different green).
It seems to say that the packaging is recyclable but it is not true. How many of you knew it?
It also deceived me and then I learned the truth: it is a symbol designed for a waste collection and disposal system in Germany. According to the local law, this system provides a tax for the participating companies, which pay the costs of collection, sorting and recycling of packaging to the DSD (Duales System Deutshland).
This system was then extended to Member States, through the European organisation Pro Europe (Packaging Recovery Organisation Europe), with the authorization to use the mark. So we find this on many products, whether here in Italy. This means that packages bearing this mark are produced by companies which are members of the national organisation, belonging to Pro Europe system, for which they pay the costs of recovery and recycling.
These companies, therefore, take the load environmental costs, but not provide more disposal informationfor the consumers unless the Green Point on the packaging is accompanied by other recycling symbol or a specification of the material. In Italy CONAI is the organisation dealing in recovery of packaging.
So, those packages bearing this mark only, aren’t really recyclable! So be careful when the material of objects is not indicated, you risk compromising the recycling process!
“Il Ciclo di Mobius” (triangolo di riciclo con le frecce che si rincorrono).
Questo ha invece sicuramente valenza internazionale per quanto riguarda la raccolta differenziata. Spesso lo troviamo con un numero posto al centro dello stesso o con una sigla in basso, che specificano meglio il tipo di materiale. Quando non è accompagnato da alcun numero significa che il materiale è riciclabile.
Quando invece è accompagnato da una percentuale significa che il materiale è riciclato e la percentuale sta ad indicare la quantità di materiale riciclato presente. I numeri e le sigle saranno elencati in seguito, in maniera più approfondita, nei successivi post sui differenti materiali.
“Cycle of Mobius” (recycling triangle with arrows that are chasing).
This certainly has an international meaning that regards recycling. We often find it with a number placed at the centre or acronyms at the bottom, which specify the type of material. When it is not accompanied by anything means only that the material is recyclable. When it is accompanied by a percentage means that the material is recycled and the percentage is used to signify the amount of recycled material. The numbers and acronyms will be listed in forthcoming blogposts about materials.
Il “KCA-Logo” (bidone con la croce sopra)
Sta ad indicare che l’imballaggio in questione contiene sostanze pericolose per l’ambiente e non va quindi gettato nei normali cassonetti della raccolta dei rifiuti urbani ma negli appositi bidoni dei rifiuti pericolosi o conferito al centro di raccolta dei rifiuti speciali (isole ecologiche). Può riguardare pile, accumulatori, e packaging di prodotti chimici tipo pesticidi, solventi e vernici.
Nonostante il simbolo riguardi più il contenuto che l’imballaggio è a tutti gli effetti un’indicazione di legge sullo smaltimento dell’imballaggio stesso.
The “KCA-Logo”(bin with the cross above)
It is an indication that the package contains hazardous substances for the environment and therefore it can’t be thrown into the black bins but must be thrown in appropriate waste bins or given to a centre for special waste. It can cover batteries, chargers, and packaging of products as chemical pesticides, solvents and paints.
Despite the symbol relates to several contents it is all effective on the disposal of packaging itself, according to local laws.
Alla fine di questa prima carrellata voglio aggiungere una nota che non mi sembra affatto trascurabile: la normativa vigente attualmente dice che l’etichettatura ambientale degli imballaggi non è obbligatoria ma volontaria!!! Al giorno d’oggi, con tutti questi problemi connessi all’ambiente, non capisco il perché…
Ringrazio il CONAI per aver fornito attraverso il suo sito le informazioni redatte dall’Istituto Italiano Imballaggio. Ci si augura che prima o poi venga redatta una guida rivolta più ai consumatori che alle aziende!
At the end of this first series I want to add a note that I can’t consider hardly negligible: the existing legislation currently says that environmental labelling of packaging is not mandatory but
voluntary! Nowadays, with all these problems related to the environment, I don’t understand why…
I thank the CONAI for providing information drawn up by the Italian Packaging, through its website. I hope that sooner or later they’ll draft a guide for consumers too!
Let’s go on referring to symbols “about disposal”
“Il Punto Verde” (o “Der Grüne Punkt”) (http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Punto_Verde).
È un bollino rotondo costituito da due frecce che si rincorrono, ed è rappresentato spesso a uno o più colori (le due frecce in genere sono di due differenti verdi).
Sembra voler dire che l’imballaggio è riciclabile ma non è così. Quanti di voi lo sapevano?
Ha ingannato anche me e poi ho appreso la verità: è un simbolo ideato per un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti istituito in Germania, che prevede secondo la legge locale, una tassa a carico delle aziende aderenti, che paga alla società DSD (Duales System Deutshland) il costo di raccolta, selezione e riciclaggio degli imballaggi.
Questo sistema è stato esteso poi agli Stati Membri, attraverso l’organizzazione europea Pro Europe (Packaging Recovery Organisation Europe), con l’autorizzazione ad utilizzare il marchio e quindi lo ritroviamo su moltissimi prodotti anche qui in Italia.
Quindi questo significa che gli imballaggi recanti questo marchio sono prodotti da aziende aderenti all’organizzazione nazionale appartenente al sistema Pro Europe, per cui queste pagano i costi di recupero e riciclo. Aziende, quindi, che si caricano dei costi ambientali, ma che non forniscono al consumatore ulteriori informazioni di smaltimento a meno che il Punto Verde non sia accompagnato da altro simbolo di riciclo e di specifica del materiale. In Italia è il CONAI ad occuparsi del recupero degli imballaggi.
Quegli imballaggi recanti solo questo marchio, quindi, non sono riciclabili! Quindi fate attenzione quando il materiale di cui è fatto l’oggetto non è indicato, rischiate di compromettere la raccolta differenziata!
"The Green Dot" (or "Der Grüne Punkt") (http://it.wikipedia.org/wiki/Il_Punto_Verde).
It is a dot that consists of two arrows that run, often represented in one or more colors (the two arrows are generally of two different green).
It seems to say that the packaging is recyclable but it is not true. How many of you knew it?
It also deceived me and then I learned the truth: it is a symbol designed for a waste collection and disposal system in Germany. According to the local law, this system provides a tax for the participating companies, which pay the costs of collection, sorting and recycling of packaging to the DSD (Duales System Deutshland).
This system was then extended to Member States, through the European organisation Pro Europe (Packaging Recovery Organisation Europe), with the authorization to use the mark. So we find this on many products, whether here in Italy. This means that packages bearing this mark are produced by companies which are members of the national organisation, belonging to Pro Europe system, for which they pay the costs of recovery and recycling.
These companies, therefore, take the load environmental costs, but not provide more disposal informationfor the consumers unless the Green Point on the packaging is accompanied by other recycling symbol or a specification of the material. In Italy CONAI is the organisation dealing in recovery of packaging.
So, those packages bearing this mark only, aren’t really recyclable! So be careful when the material of objects is not indicated, you risk compromising the recycling process!
“Il Ciclo di Mobius” (triangolo di riciclo con le frecce che si rincorrono).
Questo ha invece sicuramente valenza internazionale per quanto riguarda la raccolta differenziata. Spesso lo troviamo con un numero posto al centro dello stesso o con una sigla in basso, che specificano meglio il tipo di materiale. Quando non è accompagnato da alcun numero significa che il materiale è riciclabile.
Quando invece è accompagnato da una percentuale significa che il materiale è riciclato e la percentuale sta ad indicare la quantità di materiale riciclato presente. I numeri e le sigle saranno elencati in seguito, in maniera più approfondita, nei successivi post sui differenti materiali.
“Cycle of Mobius” (recycling triangle with arrows that are chasing).
This certainly has an international meaning that regards recycling. We often find it with a number placed at the centre or acronyms at the bottom, which specify the type of material. When it is not accompanied by anything means only that the material is recyclable. When it is accompanied by a percentage means that the material is recycled and the percentage is used to signify the amount of recycled material. The numbers and acronyms will be listed in forthcoming blogposts about materials.
Il “KCA-Logo” (bidone con la croce sopra)
Sta ad indicare che l’imballaggio in questione contiene sostanze pericolose per l’ambiente e non va quindi gettato nei normali cassonetti della raccolta dei rifiuti urbani ma negli appositi bidoni dei rifiuti pericolosi o conferito al centro di raccolta dei rifiuti speciali (isole ecologiche). Può riguardare pile, accumulatori, e packaging di prodotti chimici tipo pesticidi, solventi e vernici.
Nonostante il simbolo riguardi più il contenuto che l’imballaggio è a tutti gli effetti un’indicazione di legge sullo smaltimento dell’imballaggio stesso.
The “KCA-Logo”(bin with the cross above)
It is an indication that the package contains hazardous substances for the environment and therefore it can’t be thrown into the black bins but must be thrown in appropriate waste bins or given to a centre for special waste. It can cover batteries, chargers, and packaging of products as chemical pesticides, solvents and paints.
Despite the symbol relates to several contents it is all effective on the disposal of packaging itself, according to local laws.
Alla fine di questa prima carrellata voglio aggiungere una nota che non mi sembra affatto trascurabile: la normativa vigente attualmente dice che l’etichettatura ambientale degli imballaggi non è obbligatoria ma volontaria!!! Al giorno d’oggi, con tutti questi problemi connessi all’ambiente, non capisco il perché…
Ringrazio il CONAI per aver fornito attraverso il suo sito le informazioni redatte dall’Istituto Italiano Imballaggio. Ci si augura che prima o poi venga redatta una guida rivolta più ai consumatori che alle aziende!
At the end of this first series I want to add a note that I can’t consider hardly negligible: the existing legislation currently says that environmental labelling of packaging is not mandatory but
voluntary! Nowadays, with all these problems related to the environment, I don’t understand why…
I thank the CONAI for providing information drawn up by the Italian Packaging, through its website. I hope that sooner or later they’ll draft a guide for consumers too!
giovedì 26 giugno 2008
Leggere il packaging/Reading packaging #1a
Riciclare è un problema?
Per molte persone sì. Specialmente quelle meno giovani, e anche quelle più svogliate, è difficile comprendere quali siano gli oggetti che si possono riciclare quelli che vanno nella raccolta indifferenziata o quelli che possono essere nocivi all’ambiente se mandati in discarica.
C’è un grande varietà di materiali e una altrettanto vasta modalità di comunicazione sulle confezioni attraverso simboli che spesso non aiutano ma confondono la comprensione anche da parte dei consumatori più attenti. Io stessa a volte rimango nel dubbio.
Do you think recycling is a problem?
For most of the people, yes it is. Especially for the not so young, and even the lazy, it is difficult to understand what are things that can be recycled or not and even things that may be harmful to the environment if sent to the landfill.
There is a wide variety of materials and equally wide communication ways, so not only symbols on the packaging often don’t help but also they confuse the more careful consumers too. Sometimes I remain in doubt myself.
Ho deciso, quindi, di inaugurare con questo una serie di post che cercheranno di chiarire (anche a me stessa) gli elementi grafici presenti sui vari involucri (packaging), sfruttando la mia conoscenza in materia di comunicazione e approfondendola nello specifico settore con mie ricerche personali. Vi avverto però che molti di questi simboli sono validi solo nel nostro Paese quindi consiglio ai visitatori stranieri di consultare le fonti che riguardano il packaging nella propria nazione.
Therefore, starting from this with a series of blogposts, I decided to clarify – including to myself – the graphical elements printed on the various casings (packaging). I’ll use my knowledge in graphic design and my personal effort, searching in the specific fields. Be advised, however, that many of these symbols are valid only in our country (Italy), therefore foreign readers would consult sources concerning the packaging in their nation.
Partirò dalla simbologia generica che può riguardare prodotti di vario tipo, poi analizzerò i simboli che riguardano alcuni tipi di prodotti particolari e poi approfondiremo i singoli materiali che costituiscono gli imballaggi e i relativi codici grafici in modo da poter individuare bene il modo corretto per smaltirli.
I’ll start from the generic symbolism that may cover products of various kind, then I’ll consider symbols concerning particular products and at last I’ll talk deeply about the various materials that make up the packaging and the graphic codes in order to identify the right way to dispose them.
Affrontiamo per prima i simboli “di smaltimento” più ricorrenti sulle confezioni semplificandone a parole la grafica:
Let’s start first from the more common symbols “about disposal”, simplifying graphics:
Omino + Cestino o Bidone
Spesso è rappresentato da pittogrammi non sempre uguali, ma tutti con lo stesso significato che spesso è riportato anche per iscritto: “non disperdere nell’ambiente dopo l’uso”. Questo tipo di simbolo non ha alcun significato strettamente connesso con la raccolta differenziata.
Alcune aziende, invece, intelligentemente hanno pensato di usare lo stesso simbolo per specificare in quale tipo di raccolta differenziata l’imballaggio va gettato. Qui sotto potete trovarne qualche esempio. Ci si augura che prima o poi questo tipo di comunicazione diventi più diffuso.
Man + Bin
It is often represented not always by the same pictogram, but all symbols have the same meaning – often written in words – which is “do not leave in environment after use”. This kind of symbol has no meaning closely connected with the recycling. Some companies, however, intelligently thought to use the same symbol to specify in what kind of recycling bin you can throw away. Here below, you can find some examples. I hope that sooner or later this type of communication will become more widespread.
continua.../to be continued...
Per molte persone sì. Specialmente quelle meno giovani, e anche quelle più svogliate, è difficile comprendere quali siano gli oggetti che si possono riciclare quelli che vanno nella raccolta indifferenziata o quelli che possono essere nocivi all’ambiente se mandati in discarica.
C’è un grande varietà di materiali e una altrettanto vasta modalità di comunicazione sulle confezioni attraverso simboli che spesso non aiutano ma confondono la comprensione anche da parte dei consumatori più attenti. Io stessa a volte rimango nel dubbio.
Do you think recycling is a problem?
For most of the people, yes it is. Especially for the not so young, and even the lazy, it is difficult to understand what are things that can be recycled or not and even things that may be harmful to the environment if sent to the landfill.
There is a wide variety of materials and equally wide communication ways, so not only symbols on the packaging often don’t help but also they confuse the more careful consumers too. Sometimes I remain in doubt myself.
Ho deciso, quindi, di inaugurare con questo una serie di post che cercheranno di chiarire (anche a me stessa) gli elementi grafici presenti sui vari involucri (packaging), sfruttando la mia conoscenza in materia di comunicazione e approfondendola nello specifico settore con mie ricerche personali. Vi avverto però che molti di questi simboli sono validi solo nel nostro Paese quindi consiglio ai visitatori stranieri di consultare le fonti che riguardano il packaging nella propria nazione.
Therefore, starting from this with a series of blogposts, I decided to clarify – including to myself – the graphical elements printed on the various casings (packaging). I’ll use my knowledge in graphic design and my personal effort, searching in the specific fields. Be advised, however, that many of these symbols are valid only in our country (Italy), therefore foreign readers would consult sources concerning the packaging in their nation.
Partirò dalla simbologia generica che può riguardare prodotti di vario tipo, poi analizzerò i simboli che riguardano alcuni tipi di prodotti particolari e poi approfondiremo i singoli materiali che costituiscono gli imballaggi e i relativi codici grafici in modo da poter individuare bene il modo corretto per smaltirli.
I’ll start from the generic symbolism that may cover products of various kind, then I’ll consider symbols concerning particular products and at last I’ll talk deeply about the various materials that make up the packaging and the graphic codes in order to identify the right way to dispose them.
Affrontiamo per prima i simboli “di smaltimento” più ricorrenti sulle confezioni semplificandone a parole la grafica:
Let’s start first from the more common symbols “about disposal”, simplifying graphics:
Omino + Cestino o Bidone
Spesso è rappresentato da pittogrammi non sempre uguali, ma tutti con lo stesso significato che spesso è riportato anche per iscritto: “non disperdere nell’ambiente dopo l’uso”. Questo tipo di simbolo non ha alcun significato strettamente connesso con la raccolta differenziata.
Alcune aziende, invece, intelligentemente hanno pensato di usare lo stesso simbolo per specificare in quale tipo di raccolta differenziata l’imballaggio va gettato. Qui sotto potete trovarne qualche esempio. Ci si augura che prima o poi questo tipo di comunicazione diventi più diffuso.
Man + Bin
It is often represented not always by the same pictogram, but all symbols have the same meaning – often written in words – which is “do not leave in environment after use”. This kind of symbol has no meaning closely connected with the recycling. Some companies, however, intelligently thought to use the same symbol to specify in what kind of recycling bin you can throw away. Here below, you can find some examples. I hope that sooner or later this type of communication will become more widespread.
continua.../to be continued...
lunedì 23 giugno 2008
Buona Estate a tutti! Have a good summer!
Con qualche giorno di ritardo sono qui ad inaugurare la nuova stagione. Eh eh, giorni movimentati questi!
With a few days of delay I say welcome to the new season! He he, these are very busy days!
Dovete scusarmi se la mia attività di blogger o di “garblogger” (come sono stata identificata da Mrs. A.) si è un attimo rallentata. Sono stata qui e là a scrivere commenti sul mio e sui blog degli altri. Ho conosciuto nuove persone con la mia stessa passione per l’ambiente e la voglia di migliorare molto le cose e ora mi sento più motivata a continuare a scrivere su Dandaworld. Dovete solo avere un po’ di pazienza perché riesca a trovare il tempo per raccogliere tutte le novità che bollono in pentola!
You must forgive me if my activities as a blogger or a “garblogger” (as I was called by Mrs. A.) slowed for the moment. I was here and there to write comments for other blogs and mine too. I met people with my same passion for environment and desire to change things and now I feel more motivated to continue to write for Dandaworld. Just have a little ‘patience because it manages to find time to collect all the news that boil in the pot!
Nel frattempo ho preso due decisioni. Visto? Sono uscita (come direbbe qualcuno ;-D) dal bidone! Eccomi nella colonna laterale. Cliccando sulla mia immagine si apre il profilo, dal quale potete attingere qualche altra informazione su di me, come ad esempio la mia mail. Inoltre, visto che sono stata nuovamente linkata anche su “The Rubbish Diet”, sento la necessità di dover dire qualcosa anche in inglese. Questo per me comporta un ulteriore sforzo, ma io credo che ne valga la pena, perché è molto più bello poter condividere il proprio pensiero aldilà dei propri confini! Quindi i miei prossimi post saranno più brevi e scanditi. Forse… più facili da leggere. In ogni caso il mio inglese non è poi così perfetto quindi chiedo scusa per gli eventuali errori!
In the meantime I took two decisions. Can you see me? I’m coming out the bin (as someone would say ;-D)! That’s me in the side column. Clicking on my image the profile opens: there you can draw some informations about me, such as my e-mail. Moreover, encouraged by the fact that I was also newly linked on “The Rubbish Diet”, I need to say something in English too. This implies to me a further effort, but I believe it is worthwhile, because it is much more pleasant to be able to share my thoughts beyond borders! So my next posts will be shorter and scanned. Maybe… easier to read for everyone. Anyway, my English is not so brilliant then I apologize for any mistakes!
Così proviamoci… e a presto!
So let’s prove… and take care!
With a few days of delay I say welcome to the new season! He he, these are very busy days!
Dovete scusarmi se la mia attività di blogger o di “garblogger” (come sono stata identificata da Mrs. A.) si è un attimo rallentata. Sono stata qui e là a scrivere commenti sul mio e sui blog degli altri. Ho conosciuto nuove persone con la mia stessa passione per l’ambiente e la voglia di migliorare molto le cose e ora mi sento più motivata a continuare a scrivere su Dandaworld. Dovete solo avere un po’ di pazienza perché riesca a trovare il tempo per raccogliere tutte le novità che bollono in pentola!
You must forgive me if my activities as a blogger or a “garblogger” (as I was called by Mrs. A.) slowed for the moment. I was here and there to write comments for other blogs and mine too. I met people with my same passion for environment and desire to change things and now I feel more motivated to continue to write for Dandaworld. Just have a little ‘patience because it manages to find time to collect all the news that boil in the pot!
Nel frattempo ho preso due decisioni. Visto? Sono uscita (come direbbe qualcuno ;-D) dal bidone! Eccomi nella colonna laterale. Cliccando sulla mia immagine si apre il profilo, dal quale potete attingere qualche altra informazione su di me, come ad esempio la mia mail. Inoltre, visto che sono stata nuovamente linkata anche su “The Rubbish Diet”, sento la necessità di dover dire qualcosa anche in inglese. Questo per me comporta un ulteriore sforzo, ma io credo che ne valga la pena, perché è molto più bello poter condividere il proprio pensiero aldilà dei propri confini! Quindi i miei prossimi post saranno più brevi e scanditi. Forse… più facili da leggere. In ogni caso il mio inglese non è poi così perfetto quindi chiedo scusa per gli eventuali errori!
In the meantime I took two decisions. Can you see me? I’m coming out the bin (as someone would say ;-D)! That’s me in the side column. Clicking on my image the profile opens: there you can draw some informations about me, such as my e-mail. Moreover, encouraged by the fact that I was also newly linked on “The Rubbish Diet”, I need to say something in English too. This implies to me a further effort, but I believe it is worthwhile, because it is much more pleasant to be able to share my thoughts beyond borders! So my next posts will be shorter and scanned. Maybe… easier to read for everyone. Anyway, my English is not so brilliant then I apologize for any mistakes!
Così proviamoci… e a presto!
So let’s prove… and take care!
lunedì 16 giugno 2008
Il mio "essere vegetariano"
Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto. (Leonardo da Vinci)
Su invito di Danda, eccomi a chiacchierare un po’ di me e della mia vita… in particolar modo vorrei parlarvi del mio “essere vegetariano”...
Già mi immagino le facce di molti di voi che probabilmente smetteranno già di leggere questo post... ed immagino già qualche vostro commento “oddio, di nuovo uno di quei verduriani che ci vuole fare la predica!!!”... beh, spero davvero di riuscire a non fare la predica, non ne ho la minima intenzione, infatti queste poche righe non vogliono essere il solito “anatema” contro chi mangia carne e pesce, ma vorrebbero soltanto essere un modo di esprimere questo mio modo di vivere insieme alla natura.
Visto che comunque in questo blog si parla di natura, ambiente, vorrei inserire il mio personalissimo tag di “rispetto per gli esseri viventi”, siano essi umani che animali... il mio modo di essere vegetariano nasce semplicemente da questa convinzione che, grazie anche ad amicizie avute in passato e grazie anche alla persona che mi sta tutti i giorni vicino, sono riuscito a radicare in me, poi il resto è venuto di conseguenza...
Certo i primi tempi non sono stati facili, soprattutto l’incertezza di come il fisico avrebbe reagito ad un simile cambiamento alimentare, poi le continue pressioni di genitori in super-ansia e col continuo dubbio “e mò che gli faccio mangiare a questo povero figlio mio???”, le amicizie che al ristorante si ingurgitavano quantitativi di carne e pesce continuando a ripetere “nun sai che te perdi!!!”, senza contare le nuove amicizie che puntualmente rinnovavano la domanda cruciale “perché lo fai?”... ed è proprio questo il punto, “perché farlo?”
Forse l’unica risposta che mi viene in mente è “perchè non farlo?”... sarò lontano anni luce dal mondo reale, ma trovo più naturale e meraviglioso vedere un animale libero e vivo piuttosto che vederlo arrostire o cuocere in una pentola! A questo punto molti di voi diranno “ma allora non compri neanche le scarpe, l’abbigliamento di pelle, ecc. ecc.?”. Rispondo che potendo scegliere lo evito accuratamente, anche se ammetto che non è sempre facile.
Nutro una grande stima per chi riesce ad essere “vegano” (quindi non mangia neanche latte, uova...), cosa che ammetto non riuscirei mai a diventare... e allora, come avrete letto anche in vari post di questo blog, cerco di comprare uova e latte da allevamenti biologici, dove un minimo rispetto per l’animale ancora si riesce a trovare.
Vorrei chiudere questo post con il finale di una canzone, con un augurio che voglio allargare a tutti gli animali, e credo ai più sia sconosciuta, dei Gorilla Biscuits (fidatevi è esistito un gruppo con questo nome) che recita così
“full is all you want to feel. We eat to stay alive, but it's their lives we steal. I think we'd like to change, but most of us are stuck, that's why cats and dogs have all the luck.”
Per chi non si fosse stufato e volesse approfondire:
http://www.scienzavegetariana.it/opuscolo_ssnv_finale.pdf
http://www.societavegetariana.org/
http://www.scienzavegetariana.it/
http://www.dica33.it/argomenti/nutrizione/dieta_salute/proteine_vegetali.asp
http://www.saicosamangi.info/allevamenti/salute/farmaci.html
http://www.agireora.org/info/index.html
http://www.lavocedeiconigli.it/citazioni-vegetariani.htm
domenica 15 giugno 2008
Finalmente a Rimini i detersivi alla spina!!!
Dopo aver a lungo cercato i detersivi alla spina, ed essermi invece momentaneamente “arresa” a semplici confezioni grandi di detersivi ecologici, ieri, durante una normalissima passeggiata in centro a Rimini, soffermatici a curiosare in un negozietto con una grande scritta che indicava il “Mercatino solidale dell’Usato” (mi piacciono tanto i mercatini dell’usato e ne parlerò in seguito), abbiamo fatto questa sensazionale scoperta che sconvolgerà le nostre abitudini.
In questo mercatino sono disponibili dall’inizio di questo mese (giugno) i detersivi ecologici alla spina! Una svolta nel consumo di flaconi destinati in genere al riciclo, una nuova tappa verso i rifiuti zero!
Questo significa che avremo la possibilità di recarci col nostro flacone e rifornirci di detersivo per infinite volte, senza mai più gettare involucri!
Ancora più positivo è che questa linea di prodotti è fatta anche con materie prime biologiche ed equo e solidali e la sede dell’azienda che li produce è di Rimini. Quindi triplo vantaggio per l’ambiente!
Per chi volesse sapere dove si trova il negozio, gestito dall’Organizzazione non governativa ManiTese, vi linko direttamente sulla mappa.
Questo è l’indirizzo e questi sono gli orari:
Mercatino solidale dell’Usato
Via Circ. Occidentale, 28 – 47900 Rimini
rimini@manitese.it
tel&fax: 0541-785305
Aperti dal martedì al sabato 9,30-13,00, mercoledì e sabato dalle 16,00 alle 19,30
ManiTese promuove il riuso, il riciclaggio, la riduzione dei rifiuti, uno stile di vita sobrio e la decrescita felice. Opera in tutta Italia, sostenendo con varie iniziative i paesi del mondo svantaggiati e promuove attività di volontariato proponendo il servizio civile in diversi ambiti tra i quali anche quello ambientale.
Segnalo anche che venerdì 20 giugno l’organizzazione organizza presso il Caffè letterario Assenzio la presentazione di un libro “Non è vero che tutto va peggio” di Michele Dotti, con la partecipazione di Jacopo Fo. Dal titolo di questo libro si evince un modo tutto positivo di affrontare la vita riassunto in questa frase da loro citata:
In questo mercatino sono disponibili dall’inizio di questo mese (giugno) i detersivi ecologici alla spina! Una svolta nel consumo di flaconi destinati in genere al riciclo, una nuova tappa verso i rifiuti zero!
Questo significa che avremo la possibilità di recarci col nostro flacone e rifornirci di detersivo per infinite volte, senza mai più gettare involucri!
Ancora più positivo è che questa linea di prodotti è fatta anche con materie prime biologiche ed equo e solidali e la sede dell’azienda che li produce è di Rimini. Quindi triplo vantaggio per l’ambiente!
Per chi volesse sapere dove si trova il negozio, gestito dall’Organizzazione non governativa ManiTese, vi linko direttamente sulla mappa.
Questo è l’indirizzo e questi sono gli orari:
Mercatino solidale dell’Usato
Via Circ. Occidentale, 28 – 47900 Rimini
rimini@manitese.it
tel&fax: 0541-785305
Aperti dal martedì al sabato 9,30-13,00, mercoledì e sabato dalle 16,00 alle 19,30
ManiTese promuove il riuso, il riciclaggio, la riduzione dei rifiuti, uno stile di vita sobrio e la decrescita felice. Opera in tutta Italia, sostenendo con varie iniziative i paesi del mondo svantaggiati e promuove attività di volontariato proponendo il servizio civile in diversi ambiti tra i quali anche quello ambientale.
Segnalo anche che venerdì 20 giugno l’organizzazione organizza presso il Caffè letterario Assenzio la presentazione di un libro “Non è vero che tutto va peggio” di Michele Dotti, con la partecipazione di Jacopo Fo. Dal titolo di questo libro si evince un modo tutto positivo di affrontare la vita riassunto in questa frase da loro citata:
Fa più rumore un albero che cade... ma noi abbiamo scelto di raccontare la foresta che cresce!
lunedì 9 giugno 2008
Blogs e siti degli abitanti di Dandaworld #2
Rieccoci alla rassegna dei blogs amici. Di quelli “eco” ho già parlato e spero di poter ospitare presto nuove recensioni, dal momento che ne ho conosciuti di nuovi.
In questo post voglio presentare i blog e i siti di persone particolarmente creative che conosco da vicino o più semplicemente via web.
Comincio dalla prima: è Alkemilla, una persona magica, una di quelle che ho incontrato sulla mia strada e con cui ho disquisito a lungo sulla nostra amica Natura. Infatti Alkemilla ha un profondo amore per la natura, per gli alberi, per gli animali. Ama persino le zanzare – cosa che, mi dispiace, ma non mi sento di condividere ;-) – ma ha una passione particolare per gli amici alati, tanto da trattarli come delle persone. È stata lei a farmi conoscere le storie dei falchi in giro per l’Italia e lei è una che dà i nomi alle piante! Insomma, del suo mondo “squinternato” ve ne potrete accorgere nel suo blog, “Brillescintille: le vignette”, che purtroppo non è sempre aggiornato. Magari ha bisogno di incoraggiamenti! Qui vi potete accorgere non solo della sua grande sensibilità per la natura ma anche del suo innato talento per la fotografia, la scrittura e il disegno che viene fuori dai suoi simpatici moleskine!
Suo è anche il sito “Laura Medei – pastellista” dove ha pubblicato molti dei suoi pastelli e dei suoi esperimenti fotografici. Capolavori di colori e di luci! Adesso sta lavorando per mettere ancora più a frutto il suo talento, ingegnandosi in nuove tecniche che possano dare meglio vita al suo mondo.
Luana Adriani è invece una maga del vetro, un materiale che mi piace particolarmente per la sua qualità di essere trasparente, luminescente, colorato, oltre che per la sua riciclabilità infinita. Lei è geniale nel saper interpretare forme antiche e moderne e nel giocare con le differenti tonalità della luce. I suoi oggetti sono unici perché lavora artigianalmente: forgia vetrate colorate raffinate e oggetti soffiati particolari, mentre è capace di disegnare anche speciali punti luce da arredamento avvalendosi anche dell’ecologica tecnologia dei LED. I suoi oggetti d’arte sono il frutto, non solo dell’estro creativo e della capacità di plasmare il materiale, ma anche della sua personalità viva e particolarmente protesa al fascino del mondo britannico, nella quale ha vissuto per diversi anni.
Milvia Comastri, che spesso si affaccia su Dandaworld, ha invece un blog dal nome Rossiorizzonti nel quale lascia le tracce di una sua grande passione per la scrittura e la letteratura. Lei stessa scrive racconti e poesie e ha vinto numerosi concorsi letterari. Ma quel che fa brillare il suo blog è la sua grande sensibilità per i temi di attualità, la sua attenzione per il mondo, per i popoli, per le tradizioni, e per... la natura umana. Leggere quello che scrive ti apre gli occhi a tante piccole sfumature che si tende in genere a trascurare. I suoi post sono lunghi ma pieni di suggerimenti su libri, musica, viaggi, manifestazioni. Il suo è un personalissimo modo di vedere il mondo. Si evince, da questo, il motivo dello scrivere un blog: un modo di parlare agli altri e a se stessi che non sarebbe altrimenti possibile vincolare nelle forme tradizionali della comunicazione.
Tallund non è il nome di uno svedese o di una lampada di Ikea (perdonami Emilio ma mi divertiva il paragone! ;-D)! Tallund è un posto fantastico che Emilio Ballatore ha deciso da poco di aprire in un blog a tutti gli appassionati del genere fantasy. Conosco di persona questo “personaggio” che potrebbe tranquillamente fare parte delle sue stesse storie. A vederlo direste che assomiglia a Gandalf da giovane, senza barba, e non vi sbagliate perché lui è (o era) un vero druido. Cresciuto tra le foreste e i laghi della Svezia – e qui dico sul serio – possiede la passione per la natura incontaminata, per le leggende nordiche, per la musica irlandese e celtica – suona ad arte bodhran e tin whistle nelle session dei pub di Roma –, ma soprattutto per la scrittura, vantando una fantasia sfrenata e a volte sbalorditiva! Iniziando con lo scrivere magistralmente sulla spiritualità celtica, è approdato al genere fantasy che già da tempo emergeva in strani racconti che sottoponeva ai suoi amici... Il libro che da secoli (chissà quanti ne ha vissuti) doveva finire di scrivere è stato finalmente portato a termine, in attesa di una pubblicazione presso editore. Su Tallund c'è da poco la possibilità di saggiarne i contenuti grazie ad un “Prequel” da lui stesso appositamente redatto per la rete. Mi sento particolarmente vicina al suo modo di vedere le cose e ne parlo con sincerità: per me, appassionata di fantasy anch’io, si sta parlando di un talento nostrano, molto vicino a Tolkien. Leggere per credere!
In questo post voglio presentare i blog e i siti di persone particolarmente creative che conosco da vicino o più semplicemente via web.
Comincio dalla prima: è Alkemilla, una persona magica, una di quelle che ho incontrato sulla mia strada e con cui ho disquisito a lungo sulla nostra amica Natura. Infatti Alkemilla ha un profondo amore per la natura, per gli alberi, per gli animali. Ama persino le zanzare – cosa che, mi dispiace, ma non mi sento di condividere ;-) – ma ha una passione particolare per gli amici alati, tanto da trattarli come delle persone. È stata lei a farmi conoscere le storie dei falchi in giro per l’Italia e lei è una che dà i nomi alle piante! Insomma, del suo mondo “squinternato” ve ne potrete accorgere nel suo blog, “Brillescintille: le vignette”, che purtroppo non è sempre aggiornato. Magari ha bisogno di incoraggiamenti! Qui vi potete accorgere non solo della sua grande sensibilità per la natura ma anche del suo innato talento per la fotografia, la scrittura e il disegno che viene fuori dai suoi simpatici moleskine!
Suo è anche il sito “Laura Medei – pastellista” dove ha pubblicato molti dei suoi pastelli e dei suoi esperimenti fotografici. Capolavori di colori e di luci! Adesso sta lavorando per mettere ancora più a frutto il suo talento, ingegnandosi in nuove tecniche che possano dare meglio vita al suo mondo.
Luana Adriani è invece una maga del vetro, un materiale che mi piace particolarmente per la sua qualità di essere trasparente, luminescente, colorato, oltre che per la sua riciclabilità infinita. Lei è geniale nel saper interpretare forme antiche e moderne e nel giocare con le differenti tonalità della luce. I suoi oggetti sono unici perché lavora artigianalmente: forgia vetrate colorate raffinate e oggetti soffiati particolari, mentre è capace di disegnare anche speciali punti luce da arredamento avvalendosi anche dell’ecologica tecnologia dei LED. I suoi oggetti d’arte sono il frutto, non solo dell’estro creativo e della capacità di plasmare il materiale, ma anche della sua personalità viva e particolarmente protesa al fascino del mondo britannico, nella quale ha vissuto per diversi anni.
Milvia Comastri, che spesso si affaccia su Dandaworld, ha invece un blog dal nome Rossiorizzonti nel quale lascia le tracce di una sua grande passione per la scrittura e la letteratura. Lei stessa scrive racconti e poesie e ha vinto numerosi concorsi letterari. Ma quel che fa brillare il suo blog è la sua grande sensibilità per i temi di attualità, la sua attenzione per il mondo, per i popoli, per le tradizioni, e per... la natura umana. Leggere quello che scrive ti apre gli occhi a tante piccole sfumature che si tende in genere a trascurare. I suoi post sono lunghi ma pieni di suggerimenti su libri, musica, viaggi, manifestazioni. Il suo è un personalissimo modo di vedere il mondo. Si evince, da questo, il motivo dello scrivere un blog: un modo di parlare agli altri e a se stessi che non sarebbe altrimenti possibile vincolare nelle forme tradizionali della comunicazione.
Tallund non è il nome di uno svedese o di una lampada di Ikea (perdonami Emilio ma mi divertiva il paragone! ;-D)! Tallund è un posto fantastico che Emilio Ballatore ha deciso da poco di aprire in un blog a tutti gli appassionati del genere fantasy. Conosco di persona questo “personaggio” che potrebbe tranquillamente fare parte delle sue stesse storie. A vederlo direste che assomiglia a Gandalf da giovane, senza barba, e non vi sbagliate perché lui è (o era) un vero druido. Cresciuto tra le foreste e i laghi della Svezia – e qui dico sul serio – possiede la passione per la natura incontaminata, per le leggende nordiche, per la musica irlandese e celtica – suona ad arte bodhran e tin whistle nelle session dei pub di Roma –, ma soprattutto per la scrittura, vantando una fantasia sfrenata e a volte sbalorditiva! Iniziando con lo scrivere magistralmente sulla spiritualità celtica, è approdato al genere fantasy che già da tempo emergeva in strani racconti che sottoponeva ai suoi amici... Il libro che da secoli (chissà quanti ne ha vissuti) doveva finire di scrivere è stato finalmente portato a termine, in attesa di una pubblicazione presso editore. Su Tallund c'è da poco la possibilità di saggiarne i contenuti grazie ad un “Prequel” da lui stesso appositamente redatto per la rete. Mi sento particolarmente vicina al suo modo di vedere le cose e ne parlo con sincerità: per me, appassionata di fantasy anch’io, si sta parlando di un talento nostrano, molto vicino a Tolkien. Leggere per credere!
domenica 8 giugno 2008
Spesa Bio-Eco n°4 – Più “eco” di così...
Sabato: giornata come sempre dedicata alla spesa. E per renderla ancora più ecologica abbiamo deciso di andarci in bici, nonostante il tempo nero minacciasse un acquazzone.
Siamo stati dapprima dal nostro fruttivendolo di fiducia: un simpaticissimo poeta di talento, che, nei momenti di tranquillità (rari nel mercato al sabato) sa anche recitarti dei bellissimi versi da lui composti, a memoria. Il banco che gestisce con la sua famiglia è un tripudio di colori di ottima frutta e verdura da tutti i prezzi, con tanto di indicazione di provenienza, in modo da poter privilegiare i prodotti di produzione locale (da Andrea stesso consigliati)!
Poi, diretti al negozio bio, per la necessità di acquistare dei prodotti per la casa possibilmente eco-compatibili. Durante il tragitto abbiamo dovuto fermarci, causa pioggia, sotto un cavalcavia, dove si sono rifugiati altri ciclisti presi alla sprovvista dal tempo. Inutile dire la rabbia di vedere la sfilza di macchine e soprattutto odiosi SUV sfrecciare con tanto di schizzi verso di noi a tutto gas! Spero che per loro il petrolio finisca ancora prima!
Poi, appena si è vista una tregua abbiamo ripreso la strada facendo tappa in un negozio di biciclette (qui a Rimini sono tanti e ben forniti). Ci siamo informati sull’acquisto di bici con pedalata assistita, i cui prezzi vanno dai 450 euro in su (da rifletterci un po’ sopra) e su altri tipi di city bike, volendo sostituire le nostre ormai datate mountain bike, meno pratiche.
Alla fine eccoci arrivati al negozio bio dove ormai ci riforniamo circa 1 volta al mese.
Questi alcuni esempi:
Altri restanti prodotti, da noi riacquistati (carta igienica, carta casa, dentifricio, pane in cassetta, succhi) sono stati già illustrati in post precedenti (vedi n°3 e n°2 ). Il totale della spesa è stato di € 41.
Mentre, ricapitolando per il mese scorso, la spesa eco-bio complessiva è stata di € 86,26 (da dividere in due), riconfermando la media di aprile.
Sistemate le nostre sportine (questa volta causa pioggia, ahinoi, quelle in plastica), siamo rimasti per un bel po’ ad aspettare la fine dello scroscio che si riversava lungo le strade. Era ora di pranzo. Ci siamo decisi a riprendere le bici... e accidenti! Ci siamo beccati in pieno un bel diluvio. Circa 5 km di strada sotto la pioggia battente. Ecco i risultati stesi al lato!
Ma alla fine siamo arrivati a casa contenti, più che altro, per aver preso solo un’innocua pioggia, invece che l’auto. Forse la prossima volta saremo un po’ più cauti e rimanderemo le spese al bel tempo! ;-D
Siamo stati dapprima dal nostro fruttivendolo di fiducia: un simpaticissimo poeta di talento, che, nei momenti di tranquillità (rari nel mercato al sabato) sa anche recitarti dei bellissimi versi da lui composti, a memoria. Il banco che gestisce con la sua famiglia è un tripudio di colori di ottima frutta e verdura da tutti i prezzi, con tanto di indicazione di provenienza, in modo da poter privilegiare i prodotti di produzione locale (da Andrea stesso consigliati)!
Poi, diretti al negozio bio, per la necessità di acquistare dei prodotti per la casa possibilmente eco-compatibili. Durante il tragitto abbiamo dovuto fermarci, causa pioggia, sotto un cavalcavia, dove si sono rifugiati altri ciclisti presi alla sprovvista dal tempo. Inutile dire la rabbia di vedere la sfilza di macchine e soprattutto odiosi SUV sfrecciare con tanto di schizzi verso di noi a tutto gas! Spero che per loro il petrolio finisca ancora prima!
Poi, appena si è vista una tregua abbiamo ripreso la strada facendo tappa in un negozio di biciclette (qui a Rimini sono tanti e ben forniti). Ci siamo informati sull’acquisto di bici con pedalata assistita, i cui prezzi vanno dai 450 euro in su (da rifletterci un po’ sopra) e su altri tipi di city bike, volendo sostituire le nostre ormai datate mountain bike, meno pratiche.
Alla fine eccoci arrivati al negozio bio dove ormai ci riforniamo circa 1 volta al mese.
Questi alcuni esempi:
• Tagliolini all’uovo da agricoltura biologica, 250 g, confezione in PP, € 1,90
• Mix fantasia di verdure da agricoltura biologica, 350 g, prodotti ottenuti con fonti di energia rinnovabile, barattolo in vetro, € 2,25
• Crema di zucchine da agricoltura biologica, 130 g, barattolo in vetro, € 2,45
• Assorbenti ultra ali-super ipoallergenici, materiali biodegradabili (Ingeo TM, Lysorb TM, Mater-bi®) da risorse rinnovabili non testati su animali, 8 pz, confezione in Mater-bi®, € 2,10
• Detergente per WC, ecologico, con aceto di mele biologico, 750 ml, flacone in PE, € 3,25
• Detersivo liquido per vetri con olio essenziale di limone biologico, 500 ml, flacone in PE, € 3,20
Altri restanti prodotti, da noi riacquistati (carta igienica, carta casa, dentifricio, pane in cassetta, succhi) sono stati già illustrati in post precedenti (vedi n°3 e n°2 ). Il totale della spesa è stato di € 41.
Mentre, ricapitolando per il mese scorso, la spesa eco-bio complessiva è stata di € 86,26 (da dividere in due), riconfermando la media di aprile.
Sistemate le nostre sportine (questa volta causa pioggia, ahinoi, quelle in plastica), siamo rimasti per un bel po’ ad aspettare la fine dello scroscio che si riversava lungo le strade. Era ora di pranzo. Ci siamo decisi a riprendere le bici... e accidenti! Ci siamo beccati in pieno un bel diluvio. Circa 5 km di strada sotto la pioggia battente. Ecco i risultati stesi al lato!
Ma alla fine siamo arrivati a casa contenti, più che altro, per aver preso solo un’innocua pioggia, invece che l’auto. Forse la prossima volta saremo un po’ più cauti e rimanderemo le spese al bel tempo! ;-D
venerdì 6 giugno 2008
"Il verde si fa spazio" - Savignano sul Rubicone 6-7 giugno '08
Torniamo alle buone notizie.
Poco distante da qui passa il Rubicone, sì quello che attraversò Giulio Cesare nel 49 a.C. tornando dalla Gallia pronunciando la famosa frase “alia iacta est”. Da allora ne sono passati di secoli e questo corso d’acqua che in antichità segnava il confine tra territorio romano e la provincia della Gallia Cisalpina sembra tornare alla nostra attenzione, con un intervento che lo riqualificherà a livello territoriale.
Definito un “ponte verso il mare” il Rubicone è oggetto di studio per la realizzazione in programma di un parco, che si avvalerà degli spazi verdi, delle aree di pregio ambientale e paesaggistico, nonché delle infrastrutture e unità insediative esistenti.
Il futuro Parco del Rubicone , insieme al Parco urbano di Valle Ferrovia di Savignano sul Rubicone, faranno quindi da collegamento tra le colline a monte di questo abitato e lo sbocco del fiume sul mare, dotandosi di sentieri pedonali, piste ciclabili, aree per il gioco e lo sport e un laghetto, tutto immerso nella vegetazione autoctona.
Degli interventi di riqualificazione ambientale delle zone interessate, degli studi di fattibilità dei parchi e delle iniziative del comune di Savignano si parlerà a partire da questa sera alle 20,30 fino a mezzogiorno di domani con mostre fotografiche e dibattiti aperti al pubblico.
Per informazioni: http://www.comune.savignano-sul-rubicone.fo.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=433
Grazie ad Irish P. per aver catturato la notizia!
giovedì 5 giugno 2008
Giornata Mondiale dell’Ambiente
Piccolo post per ricordare che oggi è la Giornata Mondiale dell’Ambiente…
Tutti si mobilitano, dicono e boh… chissà se qualcuno fa!
Io per conto mio non ho previsto nulla di particolare come le precedenti occasioni (vedi Earth Day, Earth Hour e M’illumino di meno).
La mia vita ormai è costantemente attenta e impegnata nei confronti dell’ambiente. Tutti i giorni cerco di recuperare l’acqua dai lavaggi delle verdure o dalle cotture, per utilizzarla in giardino, cerco di acquistare quello che ha meno imballaggio o quello più riciclabile, o di comprare biologico, o proveniente dalla mia zona. Sto attenta a non lasciare cose che consumano accese inutilmente. Cerco di ridurre al minimo la spazzatura non riciclabile. E ci sarebbe da fare tanto ancora!
Ma intanto fuori vedo segnali poco positivi: politici sempre più sicuri di poter scavalcare le decisioni degli italiani sul nucleare, anche dopo l’allarme di ieri; questione rifiuti per niente risolta se non con la forza (e non quella dei cittadini); inceneritori eletti a miglior soluzione energetica e di smaltimento; crisi del settore alimentare a cui i grandi leader non hanno saputo dare risposte.
Mi sa che dell’ambiente tutti se ne fregano (per dirla con un termine appropriato al momento).
E chi se ne occupa? Per caso mi è capitato alla mano un volantino di una grande catena mondiale di fast food che oggi festeggia l’ambiente regalando kit di risparmio energetico.
Ahahah! Direbbe Totò: “Ma mi facci il piacere!”.
Sì meglio di niente direte voi. E allora?
Beh mi aspettavo di meglio da una “giornata mondiale”!
Tutti si mobilitano, dicono e boh… chissà se qualcuno fa!
Io per conto mio non ho previsto nulla di particolare come le precedenti occasioni (vedi Earth Day, Earth Hour e M’illumino di meno).
La mia vita ormai è costantemente attenta e impegnata nei confronti dell’ambiente. Tutti i giorni cerco di recuperare l’acqua dai lavaggi delle verdure o dalle cotture, per utilizzarla in giardino, cerco di acquistare quello che ha meno imballaggio o quello più riciclabile, o di comprare biologico, o proveniente dalla mia zona. Sto attenta a non lasciare cose che consumano accese inutilmente. Cerco di ridurre al minimo la spazzatura non riciclabile. E ci sarebbe da fare tanto ancora!
Ma intanto fuori vedo segnali poco positivi: politici sempre più sicuri di poter scavalcare le decisioni degli italiani sul nucleare, anche dopo l’allarme di ieri; questione rifiuti per niente risolta se non con la forza (e non quella dei cittadini); inceneritori eletti a miglior soluzione energetica e di smaltimento; crisi del settore alimentare a cui i grandi leader non hanno saputo dare risposte.
Mi sa che dell’ambiente tutti se ne fregano (per dirla con un termine appropriato al momento).
E chi se ne occupa? Per caso mi è capitato alla mano un volantino di una grande catena mondiale di fast food che oggi festeggia l’ambiente regalando kit di risparmio energetico.
Ahahah! Direbbe Totò: “Ma mi facci il piacere!”.
Sì meglio di niente direte voi. E allora?
Beh mi aspettavo di meglio da una “giornata mondiale”!
mercoledì 4 giugno 2008
Video-segnalazione “La Storia delle Cose”
In questi giorni mi è stata segnalata una cosa assolutamente da vedere, che dapprima ho avuto modo di conoscere sul blog The Rubbish Diet in inglese e poi in italiano sul blog NoPil.
Si tratta di un video di 20 minuti dal titolo “La Storia delle Cose”, scritto da Annie Leonard e realizzato dai Free Range Studios: spiega molto chiaramente, e anche in maniera accessibile e “simpatica”, una realtà che invece è poco rosea, quella del sistema di sfruttamento della Terra, produzione, sfrenato consumo e smaltimento che da cinquant’anni a questa parte adottato come via da percorrere, sotto il falso nome di sviluppo e progresso. Una scelta assolutamente insostenibile per il pianeta e per noi stessi. Soprattutto perché questo sistema non tiene conto, non solo delle risorse limitate, ma specialmente di noi stessi, esseri umani.
Il video è scaricabile anche in versione ad alta qualità sia in inglese sul sito originale The Story of Stuff che in italiano (vedi secondo link sopra).
Grazie a Zzzorro per la segnalazione! ;-)
“Into The Wild”
Con lunedì scorso si è concluso un lungo weekend, trascorso in maniera movimentata ed intensa con i miei. Per non patire troppo la loro partenza, ho pensato di organizzare una serata di distrazione, magari con la visione di un film sfuggito in questi ultimi mesi.
Ho pensato a “Into The Wild”, (scritto e diretto da Sean Penn, USA 2007), suggeritomi dalla locandina della passata rassegna cinematografica sull’ambiente.
Noleggiato il DVD, io e Irish P. ci siamo accomodati per la visione di questo film di lunga durata (148’). Effettivamente il film è molto coinvolgente, commovente, e lascia il fiato sospeso fino all’ultimo.
Il film è tratto dal best-seller di Jon Krakauer ed è la vera storia di un ragazzo ventenne che, stanco della vita paradossale nella propria famiglia e in una società dove successo, carriera, consumismo e ricchezza sono parole d’ordine, lascia gli studi, i suoi risparmi e la sicurezza di una comune esistenza cercando il vero senso della vita. Decide di recarsi in Alaska, un posto lontano e incontaminato per vivere a contatto con la natura, “nelle terre selvagge”.
La pellicola ripercorre tutti i momenti della sua vita passata e le difficili scelte per arrivare a quest’ultima meta. Vivere senza un dollaro, guadagnando con lavori umili quello che basta per procurarsi il cibo e l’attrezzatura, muovendosi a piedi o con l’autostop o da clandestino, rischiando sulla propria pelle, è questo che Christopher McCandless (Emile Hirsch), sotto le mentite spoglie di Alexander Supertramp, fa per ritrovare la sua libertà. Conosce molte persone che gli danno tanto e alla fine sono proprio queste che nella solitudine e nelle difficoltà di una vita estrema gli fanno capire che la vera felicità è quando questa è condivisa con qualcuno.
Ma il messaggio, oltre all’essere rivolto all’aspetto umano, riferisce anche dell’assurdità di un’esistenza lontana dai veri valori, della corsa al denaro che li offusca, della natura di cui vogliamo a tutti i costi impossessarci senza conoscerla a fondo, senza comprenderla, senza vivere il rapporto con essa in perfetta simbiosi. Così è la natura che ci dà la vita ma è anche lei che ce la toglie e l’essere umano, in questo sistema, torna ad essere solo una specie vivente nelle sue mani e nelle mani di chi l’ha creata.
Davvero eccezionale: paesaggi mozzafiato, ottime interpretazioni e una colonna sonora che non si dimentica! Il più bel film che ho visto nel suo genere!
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