Nonostante il tempo dello scorso weekend non sia stato entusiasmante, è stato molto bello partecipare alla festa dell’economia solidale e responsabile! Come ho già commentato nel post precedente, per me è stata una grande occasione per conoscere le realtà associative legate all’ambiente nella zona del riminese. Nel mio bagaglio ho riportato a casa non solo prodotti, brochure, libri e idee, ma anche nuovi volti e nuovi sorrisi che mi spingono a continuare con maggior passione la mia dedizione a questo blog.
Despite the weather last weekend was not exciting, it was very beautiful to take part in the celebration of solidarity and responsible economy! As I have already commented in previous posts, for me it was a great opportunity to learn about the associations linked to environment in the area of Rimini. In my bag I brought back to home not only products, brochures, books and ideas, but also new faces and new smiles that lead me to continue with greatest passion my dedication to this blog.
Per quanto mi fossi prefissata di assistere a quasi tutti gli eventi, alcuni di questi, purtroppo, sono a me sfuggiti a causa della mancanza di tempo. Ad Ecomia ho dedicato, quindi i pomeriggi del sabato e della domenica scorsi.
As I was set to attend nearly all events, I couldn’t follow some of these, unfortunately, due to lack of time. I devoted to Ecomia the afternoons of past Saturday and Sunday.
All’ingresso del Palazzo del Podestà a Rimini – fra l’altro un palazzo di notevole pregio storico che spesso ospita manifestazioni – ci hanno accolto due stand.
At the entrance of the Palazzo del Podesta in Rimini – among other things, a palace of major historical value that often hosts events – there were two stands to welcome us.
Il primo adibito alla registrazione, con la quale si poteva avere in omaggio una sportina di tela utile per gli acquisti, e punto informativo sugli eventi e sul gruppo RIGAS, il gruppo d’acquisto solidale della provincia di Rimini, del quale eravamo curiosi di sapere le modalità di partecipazione. Abbiamo avuto finalmente capito come avviene l’iscrizione: si compie sul loro sito internet, naturalmente dopo averne letto e accettato la ‘carta dei criteri’.
Penso che proveremo questa nuova esperienza che permette di fare, in gruppi di persone organizzati, acquisti a prezzi più bassi ma con una qualità maggiore dei prodotti, in genere provenienti da coltivazioni biologiche e controllate, solidali e spesso anche a chilometri zero, con un bassissimo impatto ambientale.
The first used to record people, after which you could have a fabric bag useful for purchases, and info point about events and RIGAS team, a solidarity purchasing group of the province of Rimini, where we were curious to know the modalities of participation. We finally understood how the registration is done: it can be made on their website, of course, after read and accepted the 'Policy Paper'.
I think we will try this new experience that allows you, in organized groups of people, to buy at lower prices but with a higher quality products, usually derived from organic and controlled crops, fair trade and often at zero kilometres, with a low environmental impact.
Il secondo stand era invece a cura del forum di Rimini Ambiente, rappresentato in questo caso da tre associazioni: l’associazione Rifiuti Zero della provincia di Rimini, l’associazione Basta Merda in Mare e l’Associazione Vegetariana di Rimini. Delle prime due non abbiamo potuto assistere alla presentazione del Dvd “Rianimare la città” che però abbiamo trovato nello stand in omaggio, assieme a numerosi documenti delle attività che svolgono queste due associazioni.
Abbiamo avuto modo di conoscere Sergio, il presidente dell’Ass. Rifiuti Zero, con cui abbiamo condiviso molte delle nostre preoccupazioni sulla situazione attuale. Essendo particolarmente interessata alle attività dell’associazione e mi è stato spiegato che al momento essa è concentrata in un progetto su un nuovo modo di vedere la città, ripensando i piani che prevedono inceneritori e quant’altro possa nuocere alla salute e all’ambiente, in una chiave un po’ più ecologica (vedi blog). In seguito approfondirò la loro conoscenza di sicuro!
The second stand was organized by Rimini Forum of Environment, in this case represented by three associations: the Zero Waste Association in the province of Rimini, the association Stop Shit in Sea and the Vegetarian Association of Rimini. For the first two we weren’t able to attend the presentation of the DVD “revive the city”, but we found it free at the stand, along with many documents of the two associations.
We got to know Sergio, the chairman of the Zero Waste Association, with whom we have shared many of our concerns about current situation. Being particularly interested in the activities of the association and he told me that they are focused in a project on a new way of seeing the city, rethinking plans, involving incinerators and anything that can endanger the health and the environment, in a some green key (See blog). Sure I deepen their knowledge soon!
Poi ci siamo avvicinati alla parte gestita dall’Associazione Vegetariana della zona, di cui abbiamo conosciuto il presidente, il sig. Onide (che è anche vice presidente dell’associazione italiana) che ci ha illustrato i numeri di una sua rivista, ora non più disponibile su carta, e ci ha parlato dei rischi che il consumo di carne porta a livello ambientale, rischi ben più gravi anche di alcuni tipi di inquinamento. Tutte cose che io e Irish P. condividiamo pienamente! Riprenderò in seguito anche questo discorso sul blog.
Then we approached the part managed by Vegetarian Association, which we have known the president, Mr. Onide (who is also vice president of the Italian one) that showed us the issues of his magazine, now no longer available on paper, and we spoke of the risks that consumption of meat leads to environmental risks, far more serious even some types of pollution. All things that I and Irish P. fully understand! Later I’ll talk about this on the blog.
Entrati nel palazzo, abbiamo potuto allargare lo sguardo alla grande sala adibita a mostra mercato con tantissimi espositori: i prodotti biologici, alcuni dei quali anche in assaggio, erano tantissimi e provenienti da varie aziende agricole, locali e non. Ci siamo fatti tentare da biscotti al farro, sfogliate di grano, succhi di frutta, conserve… c’erano poi i prodotti del commercio equo e solidale, e anche qua non abbiamo resistito alla cioccolata e ad una buonissima crema spalmabile che poi è andata a condire una piadina-dessert nella nostra seconda serata di sosta ad Ecomia.
Oltre ai prodotti alimentari erano presenti i detersivi ecologici, prodotti erboristici, artigianali e addirittura bancari! Tutto in chiave etica e responsabile, ovviamente e tutti prodotti acquistabili a prezzi più bassi tramite il gruppo GAS.
Non sono mancate le mie incursioni al banco dei libri sul tema, dove ho acquistato il “Breve trattato sulla decrescita serena” di S. Latouche, poi “50 piccole cose da fare per salvare il mondo e risparmiare denaro” di A. Schlumberger, e “La rivoluzione dei dettagli” di Marinella Correggia, bravissima giornalista che abbiamo ascoltato l’ultima sera nel seminario “Cambiare stili di vita: dalla scelta personale all’azione politica”.
Entered in the building, we were able to broaden our gaze to the great hall setted into a exhibition market with many exhibitors: organic products, some of which you could taste, and many were from various farms, local and not. We were groped at cookies, grain crackers, fruit juices, mustards... then there were the products of fair trade, and also here we have not resisted to the chocolate and a very good spreadable cream then we had in to a piadina dessert in our
the second evening of Ecomia.
In addition to food were present ecological detergents, herbal products, handicrafts and even bank products! All in a ethical and responsible key of course, and all products sold lower prices through group GAS.
I am not miss my raids on the books bench about the subject, where I purchased the "Short Treaty on the Serene Decline " by St. Latouche, then "50 Little Things to be Done to Save the World and Save Money" by A. Schlumberger, and "The Revolution of Details" by Marinella Correggia, a very clever journalist that we heard last night in the workshop “Changing lifestyles: from personal choice to political action”.
La cosa però più bella, come ho già commentato precedentemente, è aver rivisto le amiche e gli amici di ManiTese che avevano allestito uno stand di oggetti ed abiti usati. Abbiamo stretto l’amicizia ancora di più e ho conosciuto la mitica Claudia che mi ha dato la notizia dell’evento. Spero di rivedere presto lei, che si è trasferita, come tutti quanti… magari in una bella serata all’Assenzio! ;-) Abbiamo contribuito a riciclare un po’ di oggetti usati acquistando una bella bacheca verde dove mettere tutti i nostri ninnoli, un libro di Roddy Doyle e un set di tovagliette in bambù che ci sono più che utili!
But the most beautiful thing, as I have previously commented, I met friends of ManiTese again who had set up a stand of second hand objects and clothing. We close friendship even more and I met that legendary Claudia that gave me the news of the event. I hope soon to see her – she left Italy – as everyone ... maybe in a beautiful evening to Assenzio club! ;-) We contributed to recycle some used objects by buying a beautiful green dashboard where to put all our little gadgets, a book by Roddy Doyle and a set of bamboo mats which are more than useful!
Per la cena, entrambe le serate ci siamo soffermati nell’area ristoro organizzata da Harissa, specializzata nella ristorazione solidale. Con mio sommo gaudio ho notato delle attenzioni che mi hanno fatto molto gongolare! Prima di tutto la distribuzione gratuita dell’acqua a cura del comune di Rimini e di Hera: un punto dotato di “acqua alla spina” liscia, gasata e fredda con tanto di distribuzione di bottiglie in PET riutilizzabili e riciclabili e bicchieri in plastica 100% biodegradabile! Anche il cibo, a metà tra la tradizione romagnola e l’etnico, comprensivo anche di opzione vegetariana, è stato servito con piatti di cartone, posate compostabili in legno, e involucri in PE-HD riciclabile. Ovviamente l’area era attrezzata di tutto punto con nuovissimi bidoni per il riciclo!
For dinner, both evenings we dwelt in the refreshment organized by Harissa, which specializes in solidarity catering. With my greatest joy I have noticed some attentions that made me drive crazy! First of all the free distribution of water by the town of Rimini and Hera, a point with “water on tap”, smooth, sparkling and cold, with a distribution of reusable and recyclable PET bottles and 100% biodegradable plastic cups! Even the food, halfway between tradition of Romagna and ethnic, also including vegetarian options, was served with cardboard dishes, wooden compostable cutlery and PE-HD recyclable casings. Obviously, the area was equipped in every point with new bins for recycling!
Insomma dopo esserci rifocillati bene, ci siamo diretti in piazza Cavour, dove, abbondantemente dopo le 21, hanno suonato i Riciclato Circo Musicale! Grandi! Sono un vulcano di idee musica e divertimento! Ci siamo divertiti tantissimo con la loro musica che spazia un po’ tutti i generi ma li reinventa con suoni generati da strumenti musicali tutti particolari: percussioni fatte di scatole delle mozzarelle, vasi di terracotta, taniche, vassoi, coperchi; strumenti a fiato fatti con tubi ed imbuti, chitarre con un’anima sportiva, e (è davvero il caso di dirlo) chi più ne ha più ne metta! E tutti questi vecchi oggetti… come suonano! I fantastici tre del gruppo coinvolgono, inventano, inscenano sketch e sono veramente molto bravi! La prova è una nutrita schiera di ‘seguaci’ che li rincorrono lungo le tappe dei loro concerti e li sostengono anche ritmicamente suonando con loro un bel sacco di… rifiuti! Veramente qualcosa di incredibile da non perdere! E poi mi è rimasto impresso il loro motto: “ragazzi, ci raccomandiamo, se dovete buttar via qualcosa, non buttatelo… suonatelo”! In seguito dedicherò loro un po’ più di spazio, anche perché ho acquistato i loro due cd che sono perfettamente confezionati in un involucro di cartone!
So after this good refreshment, we were directed to Cavour square, where, after 9 p.m., the Riciclato Circo Musicale played! Great! They’re a volcano of ideas, music and fun! We had enjoyed a lot their music that sweeps all kinds but reinvented them with sounds generated by all special musical instruments: drums made of mozzarella cans, terracotta vases, tanks, trays, lids; wind instruments made of pipes and funnels, guitars with a sport soul, and (it is really to be said) who has more will put more! And all these old objects ... they sound very well! The fantastic trio involve, invent, and staged sketches and they are really very good! The test is a large group of fans chasing them along the stages of their concerts and support them even rhythmically playing with them a lot of beautiful ... waste! Really something incredible and not to lose! And then I was impressed by their motto: "boys, we recommend, if you throw something away, do not throw it... play it! Soon I’ll dedicate them more space, because I bought their two CDs that are perfectly packaged in a cardboard wrapper!
A parte questi aspetti festosi, gustosi e divertenti delle due serate ci sono stati comunque dei momenti di riflessione forse più importanti che ci hanno lasciato un segno e ci hanno aperto gli occhi a nuove strade da percorrere.
Non abbiamo potuto seguire, come avrei voluto, i seminari sul fai da te delle biciclette e sull’orto urbano, tra i tanti che ci sono stati, ma non abbiamo mancato l’appuntamento con il seminario a cura dell’assessore all’ambiente del comune di Rimini sulle fonti rinnovabili e le nuove regole edilizie. Andrea Zanzini, che peraltro in seguito siamo felici di aver conosciuto più da vicino – seguo spesso e commento il suo blog –, ha illustrato efficacemente gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere da parte del comune, dei costruttori e dei cittadini, in materia di bioedilizia. C’è un progetto ben preciso, che verrà applicato alla città nelle nuove aree, e che potrà essere esteso anche alle ristrutturazioni degli edifici, che consente di utilizzare fonti come il solare, il fotovoltaico e il geotermico. Per poter affrontare queste spese la stessa amministrazione locale viene incontro con un contributo economico. Siamo stati attratti da questo tema perché direttamente interessati alla futura ottimizzazione dei consumi energetici della nostra abitazione, in particolar modo sul solare. Tramite questo seminario abbiamo saputo che potremo essere assistiti da un particolare sportello messo a disposizione del Comune di Rimini, lo “Sportello Generale per l’Energia”. Insomma, risparmiare finalmente si può, anzi si deve!
Apart from these festive, tasty and entertaining aspects of the two evenings there were moments of reflection, perhaps more important, that left me a mark and we have opened our eyes to new ways forward.
We could not follow, as I wanted, seminars about do-it-yourself bikes and urban allotments, included in many who were there, but we have not missed the appointment with the seminar by the environment councillor of the municipality of Rimini about renewable energy sources and new building rules. Andrea Zanzini, which then we are happy to have known more closely – I often follow and comment on his blog – has effectively explained the achieved aims and those to be achieved by the joint manufacturers and citizens in the field of green building. There is a well precise project, which will be applied to the city in new areas, and that will be extended to renovation of buildings, that allows using sources such as solar, photovoltaics and geothermal.
In order to make these renovations, local government is helping with an economic contribution. We were attracted to this topic because this issue directly affected the future optimization of energy consumption in our homes, especially on solar. Through this workshop we learned that we can be
assisted by a particular info point available in the town of Rimini, the "General Info Point for Energy." In short, we can finally save energy, indeed we must!
Le due serate si sono concluse con il seminario sul cambiamento degli stili di vita, dove abbiamo avuto modo di ascoltare le esperienze della coraggiosa Marinella Correggi e il racconto del rappresentante dell’Associazione dei Comuni Virtuosi, comuni italiani che si sono distinti per l’alta percentuale di raccolta differenziata e per altri comportamenti ammirevoli nel campo della tutela ambientale e del risparmio di risorse. Il seminario è stato seguito da un acceso dibattito durato quasi fino alla mezzanotte, dove, le non poche persone rimaste mi hanno fatto sperare che la città sia animata da fermento e volontà di cambiare, con un occhio particolarmente attento all’ambiente!
Arrivederci alla prossima Ecomia!
Both evenings ended with the seminar on changing lifestyles, where we had the opportunity to listen to the experiences of Marinella Correggi and to the story of the representative of the Association of Virtuous Municipalities, Italian municipalities that have distinguished by its high percentage of recycling and other admirable behavior in the environmental protection field and in the saving of resources. The seminar was followed by a lit debate lasted almost until midnight, where the many people still remained made me hope that the city is enlivened by turmoil and willingness to change, with a particularly eye open to the environment!
See you to the next Ecomia!
Altre foto del concerto qui/ Other photos of the concert here!
venerdì 26 settembre 2008
Ecomia: giorni di festa, divertimento e spunti di riflessione / days of celebration, fun and thoughts.
Etichette:
decrescita,
detersivi ecologici,
energia solare,
feste,
fiere sull'ambiente,
inceneritori,
mangiare biologico,
mercati,
recupero,
riciclo rifiuti,
riduzione rifiuti,
Rimini,
vegetariani
mercoledì 17 settembre 2008
ECOMIA Festa dell’Economia Solidale e Responsabile / Fair and Responsible Economy Day
“Mostra/mercato, incontri, teatro, musica e intrattenimento per bambini e adulti”, così è definito quest’evento di tre giorni che coinvolge le città di Rimini e Riccione a cui sicuramente non mancherò!
La segnalazione mi è stata gentilmente inviata dall’associazione ManiTese, che di sicuro prenderà parte all’iniziativa e che ringrazio di cuore.
“Fair/Market, meetings, theater, music and entertainment for children and adults”, so this event is defined, three days involving the cities of Rimini and Riccione, surely I wouldn’t miss to be there!
The report was kindly sent by ManiTese organization, which surely will take part, I thank them very much.
Questo è ciò che più mi incuriosisce: la presentazione del DVD “Rianimare la città” a cura di due associazioni tra cui “Rifiuti Zero” che non vedo l’ora di conoscere; il laboratorio del “Fai da te delle biciclette” e “L’orto urbano: consigli e suggerimenti”; poi i Riciclato Circolo Musicale di cui ho già parlato in questo post a luglio e che in quel periodo non sono riuscita a vedere; infine i seminari a cura dell’associazione RIGAS (sono curiosa di capire come funzionano qui i gruppi di acquisto solidale) e quelli a cura dell’assessorato all’ambiente del Comune di Rimini sulle “Fonti rinnovabili: nuove regole edilizie”, visto che prima o poi anche la casa necessiterà di una revisione, e “Cambiare stili di vita: dalla scelta personale all’azione politica”, quest’ultimo mi riguarda molto da vicino, soprattutto per quanto riguarda le scelte personali!
Mmm che fine settimana interessante… non vedo l’ora! Vi farò sapere com’è andata…
This is what I am curious of: the presentation of DVD “Revive the city” by two associations as the “Zero Waste” local one. I cannot wait to hear them; the laboratory of the “DIY bicycle” and “Urban garden - tips and suggestions”, then the Riciclato Circolo Musicale band that I have already spoken in this post in July and in that period I was not able to see; finally, the seminars by the association RIGAS (I am curious to understand how they work here in this ‘fair buying groups’) and those by the municipality to dell'Assessorato of Rimini on “Renewables energies: new rules for building”, because sooner or later the house will require a review, and “Changing lifestyles: from the personal choice to the political one”, I am concerned that very closely, especially as regards the personal choices!
Mmm this weekend is very interesting ... I can’t wait! Then I will let you know...
Per visualizzare il programma cliccare qui
To see the program click here
Qualcosa da festeggiare!!! Something to celebrate!
Oggi è il compleanno del Dandaworld blog!!! Il primo! Mi sembra ieri quando timidamente mi sono affacciata nella sfera dei blogger! Eppure quanti argomenti abbiamo affrontato, quanta consapevolezza in più ho acquisito in ogni gesto fatto e in ogni parola scritta! Quante bellissime persone ho incontrato! Cosa potevo sperare di più?
Today is the birthday of Dandaworld blog! I'm one! It seems yesterday when I timidly was looking in sphere of bloggers! How much arguments we have dealt yet with, how much more awareness I achieved in every gesture I made and in every written word! How many wonderful people I met! Could I hope anymore?
Spero che le mie parole non siano soltanto un modo per dare solidità ai miei pensieri, ma soprattutto una voce lontana che giunga ogni tanto a qualcuno.
I hope that my words could be not only a way to give strength to my thoughts, but above all a far voice reaching often someone.
Perciò ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto finora.
I coautori IrishPeople e MisterCrama nonché ‘grilli parlanti’, che mi hanno dato consigli e suggerito argomenti (e anche talvolta sviato da inutili elucubrazioni!).
Gli amici e i parenti che, silenziosamente e non, navigano tra le mie pagine (troppi da citare).
I/le blogger che spesso sono venuti a trovarmi anche nella casella di posta, diventando dei veri e propri amici: innanzitutto la lontana, ma così vicina al mio modo di pensare, Almost Mrs Average, che ringrazio anche per avermi premiato col titolo di Brillante Weblog un paio di settimane fa; poi la più vicina Cristella, che mi guida come una ‘fatina’ nella scoperta del mio nuovo habitat e della sua bella gente; c’è Sardinianguy che col il suo modo di vivere in sintonia con l’ambiente mi incoraggia sempre di più; Niky Rocks che col suo pensiero critico ogni tanto mi scuote un po’; Eva ed Emilio che formano una bellissima magica coppia dal vivo e sul web e amano la Terra come me; e infine (ma non per ultima) Milvia che ogni tanto fa capolino e mi istiga curiosità in tante cose!
So I thank all who have supported me so far.
The co-authors IrishPeople and MisterCrama, the ‘talking crickets’, who have given me advice and suggested arguments (and sometimes diverted me from unnecessary words!).
Friends and relatives who, quietly and not, were 'sailing' between my pages (too many to be mentioned).
Bloggers who often came to visit me in inbox, becoming real friends: first of all, the distant, but so close to my way of thinking, Almost Mrs. Average, whom I thank for having awarded me with the title of Brillante Weblog a couple of weeks ago; then the nearest Cristella, who leads me as a 'fairy' in discovering my new habitat and its beautiful people; then there’s Sardinianguy that with his living in harmony with the nature encourages me increasingly; Niky Rocks that, with her critical thinking, occasionally shakes me slightly; Eva and Emilio forming a beautiful magic couple live and on the web and love Earth as I do; and finally (but not least) Milvia that occasionally pop up and and instigates me in knowing so many things!
Ringrazio, inoltre tutti quelli che visitano il sito, o conoscendomi già o capitandoci per caso ma dedicandoci sicuramente del tempo, magari cercando un argomento… siete voi che ispirate spesso i miei post! So che siete tanti, da tutta Italia e anche dall’estero!
I thank also all those who visit the site, already knowing it or not, but dedicating surely lots of time, maybe looking for a topic ... you often inspired my post! I know you are many people, from all over Italy and abroad!
Mi avete già fatto uno stupendo regalo, condividere con me i miei pensieri… e tanti altri ne condivideremo ancora! Contateci!
You all have already given a wonderful gift to me sharing my thoughts with me... and many others we’ll share more! Take care!
Today is the birthday of Dandaworld blog! I'm one! It seems yesterday when I timidly was looking in sphere of bloggers! How much arguments we have dealt yet with, how much more awareness I achieved in every gesture I made and in every written word! How many wonderful people I met! Could I hope anymore?
Spero che le mie parole non siano soltanto un modo per dare solidità ai miei pensieri, ma soprattutto una voce lontana che giunga ogni tanto a qualcuno.
I hope that my words could be not only a way to give strength to my thoughts, but above all a far voice reaching often someone.
Perciò ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto finora.
I coautori IrishPeople e MisterCrama nonché ‘grilli parlanti’, che mi hanno dato consigli e suggerito argomenti (e anche talvolta sviato da inutili elucubrazioni!).
Gli amici e i parenti che, silenziosamente e non, navigano tra le mie pagine (troppi da citare).
I/le blogger che spesso sono venuti a trovarmi anche nella casella di posta, diventando dei veri e propri amici: innanzitutto la lontana, ma così vicina al mio modo di pensare, Almost Mrs Average, che ringrazio anche per avermi premiato col titolo di Brillante Weblog un paio di settimane fa; poi la più vicina Cristella, che mi guida come una ‘fatina’ nella scoperta del mio nuovo habitat e della sua bella gente; c’è Sardinianguy che col il suo modo di vivere in sintonia con l’ambiente mi incoraggia sempre di più; Niky Rocks che col suo pensiero critico ogni tanto mi scuote un po’; Eva ed Emilio che formano una bellissima magica coppia dal vivo e sul web e amano la Terra come me; e infine (ma non per ultima) Milvia che ogni tanto fa capolino e mi istiga curiosità in tante cose!
So I thank all who have supported me so far.
The co-authors IrishPeople and MisterCrama, the ‘talking crickets’, who have given me advice and suggested arguments (and sometimes diverted me from unnecessary words!).
Friends and relatives who, quietly and not, were 'sailing' between my pages (too many to be mentioned).
Bloggers who often came to visit me in inbox, becoming real friends: first of all, the distant, but so close to my way of thinking, Almost Mrs. Average, whom I thank for having awarded me with the title of Brillante Weblog a couple of weeks ago; then the nearest Cristella, who leads me as a 'fairy' in discovering my new habitat and its beautiful people; then there’s Sardinianguy that with his living in harmony with the nature encourages me increasingly; Niky Rocks that, with her critical thinking, occasionally shakes me slightly; Eva and Emilio forming a beautiful magic couple live and on the web and love Earth as I do; and finally (but not least) Milvia that occasionally pop up and and instigates me in knowing so many things!
Ringrazio, inoltre tutti quelli che visitano il sito, o conoscendomi già o capitandoci per caso ma dedicandoci sicuramente del tempo, magari cercando un argomento… siete voi che ispirate spesso i miei post! So che siete tanti, da tutta Italia e anche dall’estero!
I thank also all those who visit the site, already knowing it or not, but dedicating surely lots of time, maybe looking for a topic ... you often inspired my post! I know you are many people, from all over Italy and abroad!
Mi avete già fatto uno stupendo regalo, condividere con me i miei pensieri… e tanti altri ne condivideremo ancora! Contateci!
You all have already given a wonderful gift to me sharing my thoughts with me... and many others we’ll share more! Take care!
martedì 16 settembre 2008
Attention please! Turn off the lights for 10 minutes, please!
Questa sera, dalle ore 21,50 alle 22,00 cerchiamo di fare un piccolo sforzo: spegnere le luci e tutti gli apparecchi che consumano elettricità per 10 minuti. È l’appello lanciato in questi giorni su Facebook, uno dei principali social network del web.
Di recente ho partecipato a questo tipo di iniziative (vedi “M’illumino di meno” e “Earth Hour”) e non so se effettivamente ci sono stati dei risultati in termini di risparmio energetico… forse l’unico risultato positivo è che si coinvolgono più persone, anche le meno attente all’ambiente. E forse in quei dieci minuti anche loro potranno riscoprire quanto certi consumi siano superflui! Quindi diffondiamo la voce e questa sera ci sentiremo più uniti… nel buio!
Today evening, from 9,50 p.m. until 10 p.m., let’s try to do a little effort: turn off the light and all electrical appliances for 10 minutes. It’s a message launched, during these days, on Facebook, one of the most famous social networks of the web.
Recently I took part in these initiatives (see also “M’illumino di meno” and “Earth Hour”) and I don’t know if some results were increased in terms of energy saving… maybe the one result was that more people were involved and the less careful about environment ones too. And perhaps in those ten minutes they can rediscover how much energy is wasted without sense! So, please, give an echo to this voice and in the evening we will be closer… in the darkness!
Di recente ho partecipato a questo tipo di iniziative (vedi “M’illumino di meno” e “Earth Hour”) e non so se effettivamente ci sono stati dei risultati in termini di risparmio energetico… forse l’unico risultato positivo è che si coinvolgono più persone, anche le meno attente all’ambiente. E forse in quei dieci minuti anche loro potranno riscoprire quanto certi consumi siano superflui! Quindi diffondiamo la voce e questa sera ci sentiremo più uniti… nel buio!
Today evening, from 9,50 p.m. until 10 p.m., let’s try to do a little effort: turn off the light and all electrical appliances for 10 minutes. It’s a message launched, during these days, on Facebook, one of the most famous social networks of the web.
Recently I took part in these initiatives (see also “M’illumino di meno” and “Earth Hour”) and I don’t know if some results were increased in terms of energy saving… maybe the one result was that more people were involved and the less careful about environment ones too. And perhaps in those ten minutes they can rediscover how much energy is wasted without sense! So, please, give an echo to this voice and in the evening we will be closer… in the darkness!
venerdì 12 settembre 2008
A long long time ago...
Tredici anni fa nacque la mia passione per la musica dei Cranberries, un gruppo irlandese che oramai non è più sulla cresta dell’onda da qualche anno. Al posto loro ci sono i progetti solisti di Dolores O’Riordan, Noel Hogan e Fergal Lawler, mentre l’altro fratellino di Noel, Mike si gode la sua sana vita privata.
Nonostante siano stati poco amati nella loro patria e dintorni, in tutto il mondo sono adorati e hanno venduto milioni e milioni di dischi.
Ai Cranberries ho dedicato tanto in passato, sono stati la colonna sonora dei miei venti anni. Mi affascinava il loro primo suono grezzo, la voce limpida e genuina della cantante, i testi così sentiti e profondi, con i quali spesso mi sono identificata. Non è possibile descrivere quanto abbiano significato per me, senza scadere nella banalità. Posso dire solo che hanno cambiato la mia esistenza, perché tramite la musica dei Cranberries ho conosciuto centinaia di appassionati, con molti dei quali ho mantenuto salde amicizie e, soprattutto, ho conosciuto l’amore della mia vita!
Adesso, quando riascolto i loro brani, specie i primi che mi hanno affascinato e coinvolto fino al punto da mettermi in gioco, ancora i brividi riaffiorano sulla mia pelle.
Come quando vidi per la prima volta il video di Dreams, girato nella magica e a me cara Irlanda: un cavallo bianco inseguito per le verdi brughiere dalla cantante vestita di bianco, con un mantello di velluto bordeaux… alla ricerca di una persona, forse il suo amato, che giaceva e rinasceva nelle radici di un albero secolare.
Una musica energica, una voce melodiosa, un sentore celtico, una vicinanza col cuore e con la natura, erano tutte queste cose ad avvicinarmi a loro.
Così tanti anni sono passati ma non smetto di ripensare al mio passato che rivivrà il prossimo sabato, in un evento che ormai si ripete da tre anni: la serata tributo dedicata ai fan dei Cranberries.
E per dimostrare che anche loro hanno tentato di sensibilizzare il giovane pubblico sul tema ambientale riporterò il testo di una canzone (non tra le più belle, ma sicuramente uno scossone che al giorno d’oggi andrebbe rinnovato): Time is Ticking Out
Thirteen years ago my passion for the Cranberries' music was born, an Irish group that now is no longer on crest since few years from now. Instead their work together there are soloists projects of Dolores O'Riordan, Noel Hogan and Fergal Lawler, while the other brother of Noel, Mike, is enjoying its his privacy.
Despite they were loved a little in their homeland and surrounding, worldwide they are still adored and in their best years they sold millions and millions of records.
To the Cranberries I devoted so much in the past, their music was the soundtrack of my years after twenty. I was fascinated by their first crude sound, the voice of clear and genuine singer, lyrics I felt so deep, I often identified with them. You cannot imagine what they meant for me, without venturing into platitudes. I can say only that they have changed my existence, because through the Cranberries' music I knew hundreds of fans, many of whom I maintained strong friendships and, above all, I met the love of my life!
Now, when I listen to their songs again, especially the first albums that fascinated and involved me up to the point that I get in game, still chills are on my skin.
Like when I saw for the first time the video Dreams on tv, shot in the magical and to me dear Ireland: a white horse, across the green, chased by the singer dressed in white, with a coat of burgundy velvet… looking for a person, perhaps his beloved, lying and reborn in the roots of a centuries tree.
An energetic music, a melodious voice, a hint of Celtic, a closeness with heart and with nature, all these things made me approach to them.
So many years have passed but I don’t stop to rethink about my past that will live again on next Saturday, in an event that now is repeating for three years: the tribute happening dedicated to fans of the Cranberries.
And to show that they have tried to sensitize the young audience on environment too, I’ll report the text of a song (not among the most beautiful, but certainly a shake which nowadays should be renewed): Time is Ticking Out
Per informazioni sulla serata tributo vi rimando al sito di Cranberriesitalia / For information about the tribute happening see the Cranberriesitalia site
Nonostante siano stati poco amati nella loro patria e dintorni, in tutto il mondo sono adorati e hanno venduto milioni e milioni di dischi.
Ai Cranberries ho dedicato tanto in passato, sono stati la colonna sonora dei miei venti anni. Mi affascinava il loro primo suono grezzo, la voce limpida e genuina della cantante, i testi così sentiti e profondi, con i quali spesso mi sono identificata. Non è possibile descrivere quanto abbiano significato per me, senza scadere nella banalità. Posso dire solo che hanno cambiato la mia esistenza, perché tramite la musica dei Cranberries ho conosciuto centinaia di appassionati, con molti dei quali ho mantenuto salde amicizie e, soprattutto, ho conosciuto l’amore della mia vita!
Adesso, quando riascolto i loro brani, specie i primi che mi hanno affascinato e coinvolto fino al punto da mettermi in gioco, ancora i brividi riaffiorano sulla mia pelle.
Come quando vidi per la prima volta il video di Dreams, girato nella magica e a me cara Irlanda: un cavallo bianco inseguito per le verdi brughiere dalla cantante vestita di bianco, con un mantello di velluto bordeaux… alla ricerca di una persona, forse il suo amato, che giaceva e rinasceva nelle radici di un albero secolare.
Una musica energica, una voce melodiosa, un sentore celtico, una vicinanza col cuore e con la natura, erano tutte queste cose ad avvicinarmi a loro.
Così tanti anni sono passati ma non smetto di ripensare al mio passato che rivivrà il prossimo sabato, in un evento che ormai si ripete da tre anni: la serata tributo dedicata ai fan dei Cranberries.
E per dimostrare che anche loro hanno tentato di sensibilizzare il giovane pubblico sul tema ambientale riporterò il testo di una canzone (non tra le più belle, ma sicuramente uno scossone che al giorno d’oggi andrebbe rinnovato): Time is Ticking Out
Thirteen years ago my passion for the Cranberries' music was born, an Irish group that now is no longer on crest since few years from now. Instead their work together there are soloists projects of Dolores O'Riordan, Noel Hogan and Fergal Lawler, while the other brother of Noel, Mike, is enjoying its his privacy.
Despite they were loved a little in their homeland and surrounding, worldwide they are still adored and in their best years they sold millions and millions of records.
To the Cranberries I devoted so much in the past, their music was the soundtrack of my years after twenty. I was fascinated by their first crude sound, the voice of clear and genuine singer, lyrics I felt so deep, I often identified with them. You cannot imagine what they meant for me, without venturing into platitudes. I can say only that they have changed my existence, because through the Cranberries' music I knew hundreds of fans, many of whom I maintained strong friendships and, above all, I met the love of my life!
Now, when I listen to their songs again, especially the first albums that fascinated and involved me up to the point that I get in game, still chills are on my skin.
Like when I saw for the first time the video Dreams on tv, shot in the magical and to me dear Ireland: a white horse, across the green, chased by the singer dressed in white, with a coat of burgundy velvet… looking for a person, perhaps his beloved, lying and reborn in the roots of a centuries tree.
An energetic music, a melodious voice, a hint of Celtic, a closeness with heart and with nature, all these things made me approach to them.
So many years have passed but I don’t stop to rethink about my past that will live again on next Saturday, in an event that now is repeating for three years: the tribute happening dedicated to fans of the Cranberries.
And to show that they have tried to sensitize the young audience on environment too, I’ll report the text of a song (not among the most beautiful, but certainly a shake which nowadays should be renewed): Time is Ticking Out
We better think about the things we say
We better think about the games we play
The world went round, yeah, around and around
We better think about the consequences
We better think about the global census
If time went down, yeah, if time went down
What about Chernobyl
What about radiation
We don't know, we don't know
What about deprivation,
gluttony, the human nation
We don't know, we don't know
For me love is all
Time is ticking out
Looks like we've screwed up the ozone layer
I wonder if the politicians care
The dime went down,
yeah, if time went down
What about our children then
Is there nothing left for them
We don't know, we don't know
For me love is all
I need the oxygen,
I need the oxygen
For me love is all
To do do do
Time is ticking out, yeah,
time is ticking out.
Per informazioni sulla serata tributo vi rimando al sito di Cranberriesitalia / For information about the tribute happening see the Cranberriesitalia site
giovedì 11 settembre 2008
Appunti di viaggio / My journey diary 15-16 Aug 2008
Penultimo giorno nella Valle di Non… è ferragosto! Il tempo ci ha riservato per questa giornata di festa una brutta sorpresa: grandi nuvole grigie e piovaschi qua e là. Cosa facciamo? Per di più i mezzi pubblici sono dimezzati e non riusciamo a programmare alcuna escursione che abbia orari ammissibili. Chiediamo questa volta soccorso ai gentilissimi proprietari del B&B che già da principio si erano resi disponibili per accompagnarci qualora ci fosse stato necessario.
Questa volta non riusciamo a fare a meno di un loro gentile passaggio verso Cles, punto di partenza per vari collegamenti. Ma, visto che piove, decidiamo di fare una gita a Trento, città che non avevamo mai visitato prima. Dobbiamo tornare di nuovo a sud, ma non ci scoraggiamo perché c’è l’efficientissima linea ferroviaria.
Studiati gli orari ci mettiamo in viaggio. Una quarantina di minuti e siamo a Trento, magnifica città! Ora non spiegherò qui tutto il nostro tour, ma val la pena dire che questa città è colorata e intrisa di storia, con i suoi numerosi e sontuosi palazzi medievali, istoriati all’esterno, con le sue grandi strade che intrecciandosi danno luogo a straordinari scorci! C’è il magnifico Castello del Buonconsiglio che conserva resti delle civiltà che qui nelle valli trentine si sono susseguite. Ci sono balconate, giardini, ballatoi e sale magnifiche, come la Torre dell’Aquila che reca affreschi unici nel loro genere, raffiguranti i mesi dell’anno. Purtroppo per il grande affollamento di turisti non riusciamo a visitarla, dal momento che le visite sono su prenotazione, quindi ci riserviamo di ritornare!
Ci soffermiamo, invece, nella piazza centrale con la splendida cattedrale romanica che ricorda molto più le cattedrali europee che la stessa tradizione del romanico italiano.
La giornata è tornata ad essere soleggiata e calda, quindi passeggiamo per viali e vicoli osservando ogni particolare: la città è gestita in maniera esemplare e tanto per parlare nuovamente di ecologia, notiamo che essa è attrezzata da isole ecologiche negli incroci di alcune strade. I bidoni della spazzatura sono rari, mentre quelli per il riciclo sono molto moderni e non recano affatto fastidio all’aspetto estetico della città. La mancanza dei cestini per i rifiuti generici è una caratteristica quasi costante in tutti i centri del Trentino… quasi volessero invitare anche i turisti a produrre meno rifiuti e riciclare! Tanto che io stessa ho faticato ad adattarmi: porto così sempre con me i rifiuti in una bustina del mio zaino, differenziandoli man mano che incontro i diversi cassonetti.
All’avvicinarsi dell’ora di ritorno il cielo si fa scuro e minaccia un temporale. Così torniamo in stazione ad attendere il treno. Nel cuore la tristezza sta prendendo sempre più piede, perché domani torneremo a casa…
L’indomani quasi a farsi beffe di noi il cielo è terso e dalle finestre del B&B i paesaggi si stagliano limpidi al nostro sguardo… abbiamo tempo per partire e siccome il bus parte troppo presto la nostra gentilissima signora che ci ospita ci consiglia di farci un’ultima passeggiata tranquilla, per poi accompagnarci lei stessa in stazione.
Così prepariamo il nostro bagaglio e mi soffermo ad immortalare ancora qualche dettaglio di questo bel posto che ci ha accolto in questi giorni, tanto per documentare quanto ci voglia poco per rendere il mondo civile e piacevole. La raccolta differenziata comprensiva di frazione organica, le compostiere in ogni giardino del paese, i fiori così belli ai balconi e gli orti sotto casa ricchi di alberi di mele, fichi, ciliegie – sempre presi d’assalto dai merli – insomma un posto che mette la gioia di vivere! Se non fosse che, essendo in pieno periodo estivo, circolano pochissimi… abitanti!
Facciamo una bella passeggiata sul versante collinoso dietro al paese, su per una strada che porta verso un sentiero di montagna, nei boschi. Quanti sentieri inesplorati ci siamo lasciati alle spalle. Dobbiamo assolutamente tornare!
Così la nostra vacanza finisce con un abbraccio stretto con la cara Daniela che ci ha accompagnato e qualche lacrimuccia… siamo stati così bene!
Riflettendo i lati negativi di una eco-vacanza come la nostra sono pochi e si possono contare sulla punta delle dita: meno libertà di muoversi, questo è sicuro, ma almeno abbiamo apportato un impatto ambientale quasi nullo in questa favolosa zona del Trentino e ne siamo orgogliosi!
Non ci resta che tornare alla quotidianità e… magari programmare una prossima estate???
:-D
The second last day in Valle di Non… it is Middle-August, bank holiday! On this celebration day weather brings a bad surprise: large grey clouds and rain here and there. What we can do? Moreover public transportations are halved and we can plan any trip with a eligible timetable. This time we need the help of the very gentle owners of the B&B that from the beginning were already available to accompany us if it had been necessary.
This time we cannot decline one of their kind lift to Cles, point of departure for various connections. But, since it rains, we decide to make a trip to Trento, a city that we had never visited before. We must go back to the south, but this doesn’t discourage us because there is the efficient railway line.
Designed times, we put ourselves on the road. Forty minute and we are in Trento, magnificent city! Now I’m not explaining here our whole tour, but worth saying that this city is colourful and full of history, with its many and sumptuous medieval palaces with frescoes outside, with its major roads that, crossing, give rise to extraordinary views! There is the magnificent Castle of Buonconsiglio which preserves finds of civilization here in Trentino valleys. There are balconies, gardens, and magnificent halls, as the Tower dell'Aquila bearing unique frescoes, depicting the months of the year. Unfortunately for the great crowds of tourists we cannot visit it, given that visits are by appointment, and then we reserve ourselves to come back!
We concentrate, instead, in the central square with the splendid Romanesque cathedral that recalls much more European cathedrals that the same tradition of Romanesque in Italy.
The day session is going to be sunny and hot, and then we walk for avenues and alleys observing every detail: the city is managed in a exemplary way and talking about ecology again, we see that it is equipped by ecological islands in some crossroads. Rubbish bins are rare, while those for recycling are very modern and they don’t bear nuisance to the aesthetic of the city at all. The lack of bins for generics waste is a nearly constant feature in all centres of Trentino… perhaps they almost wanted to invite the tourists to produce less waste and recycle! So much that I myself found uneasy to adapt at it: so I always brought waste with me in a bag in my backpack, then I recycled them when I encountered the different bins.
As it is the time of returning back, sky is dark and threatening a thunderstorm. Thus we return to the station to wait for the train. In the heart sadness is increasing, because tomorrow we go back home…
The next day – it seems almost joking with us – the sky is smooth and from the windows of the B&B landscapes stand out clear to our gaze… we have time to leave and since the bus left too soon our kind hosts recommends us that we can make one last quiet walk, because then she will accompany us at the station.
So we prepare our luggage and I sit to still immortalize some details of this beautiful place where we stayed during these days, just to document how we just can do to make the world civil and pleasant. The recycling includes organic fraction, there are composters in every garden in the town, so beautiful flowers on the balconies and some under-house allotments are full of trees of apple, figs, cherries - always taken in assault from birds - in short, a place that puts in the heart the joy of living! Except that, being in the summer, few… inhabitants are moving!
We do a nice walk on the hilly behind the town on a road that leads to a trail in the mountain, in woods. How many paths we left behind unexplored. We must absolutely come back!
So our holiday ends with a close embrace with the dear Daniela who brought us there and some little tears… we were so well!
Reflecting, the negative sides of an eco-like holiday are few and you can count on the tip of fingers: less freedom to move, this is sure, but at least we’ve made an almost zero environmental impact in this fabulous area of Trentino and we are proud of it!
We just have to return to everyday life and perhaps… what about a program for the next summer? :-D
P.s.: guardate altre foto riferite al racconto sull’album di Irish People e lasciate pure i vostri commenti! / look at other pictures of the journey on Irish People’s album and leave your comments please!
martedì 9 settembre 2008
Appunti di viaggio / My journey diary 14 Aug 2008
Nuova escursione in quel della Val di Non: questa volta siamo dall’altro versante del lago di Santa Giustina. Tutti ci hanno parlato del Santuario di San Romedio per le sue caratteristiche uniche: un luogo di culto in mezzo al bosco, abbarbicato su uno sperone di roccia in una gola suggestiva.
Così, mentre la maggior parte delle guide consigliano di partire per il santuario dal comune di San Zeno, noi decidiamo di partire da un’altitudine maggiore, quindi da Coredo, una cittadina a 831 m sul livello del mare. Ci arriviamo in bus, questa volta ben documentati sugli orari.
Dalla città, con una vocazione molto turistica, si sale partendo da un incrocio e seguendo le segnalazioni SAT537. La prima parte del percorso è una bellissima passeggiata lungo il “Viale dei Sogni”, un chilometro e mezzo di camminata quasi pianeggiante che costeggia un parco e che porta a due laghi artificiali, i laghi di Coredo e di Tavon. Qui, se si avesse a disposizione più tempo si potrebbe sostare lungo le sponde attrezzate con parchi giochi e aree picnic. Prati e boschi circondano i due laghetti dove pullulano tante trote (povere loro, in posti così la pesca dovrebbe essere completamente vietata)!
Dopo un altro bel chilometro percorso lungo i laghi, ci ritroviamo ad un bivio, da dove, seguendo le indicazioni per San Romedio, si scende dentro il bosco. Adesso la strada sembra più breve e varia, passa sotto costoni di roccia e fra la fitta vegetazione, finché si arriva ad una strada bianca di pietrisco, che porta dritta verso l’ingresso di San Romedio. Così si apre una bellissima veduta sull’edificio incorniciato dal verde che, per le stratificazioni architettoniche, potrebbe sembrare una dimora nobiliare. Ed infatti così fu nel passato, dopo la fondazione ad opera del Santo che si dice abbia ammansito gli orsi, animali prima molto numerosi fra queste montagne. Si accede attraverso un portico dove si chiede di rispettare il silenzio assoluto. Si può subito ammirare la cappella dedicata a San Giorgio, con bellissimi affreschi medievali. Comincia subito dopo una lunga gradinata che porta alla cappella/sacello del Santo, lungo la quale ci sono antiche sculture lignee che rappresentano i misteri. Ma la cosa più impressionante sono i numerosissimi ex-voto che i fedeli hanno appeso lungo le pareti, testimonianza dei secoli durante i quali questo santuario è stato meta di tanti pellegrinaggi. Peccato che, forse, proprio per il troppo turismo, il santuario è un po’ in declino e non possa godere che della sola manutenzione di un frate e di alcuni volontari. Necessiterebbe di un restauro!
Così, uscendo dal luogo sacro, ci rifocilliamo in uno dei piccoli punti sosta nelle immediate vicinanze dove un alto recinto elettrificato è apposto per proteggere gli orsi che ogni tanto vengono ospitati qui. È il caso di due orsi ultimamente catturati perché ‘davano fastidio’ ai centri abitati. Un volontario che sta tagliando l’erba si lamenta del fatto che intorno agli spostamenti di questi orsi ci sia un ‘traffico’ non molto chiaro, che finisce per danneggiare i poveri animali. Sempre durante la nostra sosta si riaffaccia il verso dell’aquila! Questa volta lo precede il gracchiare di un altro rapace che immaginiamo sia spaventato dal più grande predatore. Lei si libra nell’aria nuovamente in circoli spericolati, probabilmente sta difendendo il suo nido… ma questo dove sarà? Ci chiediamo, ma lo scopriremo dopo, proseguendo il cammino.
La strada continua per l’abitato di San Zeno, al quale l’eremo è collegato da una comoda strada asfaltata, che corre a valle, accanto ad un corso d’acqua.
Noi la percorriamo per un certo tratto, cercando un punto per poter avvicinarci al torrente e rinfrescarci un po’. Osserviamo il verde che, nonostante la presenza umana, qui cresce rigoglioso e vediamo dei bellissimi fiori rosa che non avevamo mai trovato prima e che non siamo riusciti ad individuare!
Dopo un po’, sul fianco destro della gola cominciano alcuni sentieri che salgono verso l’alto. Per cui lasciamo la strada asfaltata per addentrarci in quello che va verso San Zeno. Dopo una prima ripida salita si arriva su una specie di balconata che si affaccia sul canyon, protetta da una solida staccionata di legno. Questo passaggio diventa sempre più stretto finché non rasenta la roccia, che è stata appositamente scavata. Bellissimo percorso! Dall’altro lato la roccia si staglia alta sul fondovalle, disseminata da numerose piccole cavità. Forse è lì che abita l’aquila?
Il cammino procede incontrando altri escursionisti e arrampicatori che qui si esercitano sulle pareti di roccia sin da giovani. Si ritorna poi per un breve tratto nel bosco, laddove finisce la gola e ci si avvicina al centro abitato, attraversando i consueti campi di mele.
Ma all’ultimo una bella sorpresa: ci troviamo di fronte al ‘museo retico’ di San Zeno, tutto dedicato alla civiltà dei Reti. È aperto e decidiamo di visitarlo. Iniziamo il giro con un interessante opera d’arte contemporanea che rappresenta il segno lasciato dall’uomo: è la sezione di un terrapieno a grandezza umana dove si vedono strati di terra con finti reperti. Man mano che lo sguardo sale si riconoscono tutti i passaggi dall’età della pietra all’età del bronzo, del ferro e così fino ai giorni nostri, dove i nostri discendenti scavando troveranno nient’altro che… immondizia!!! Dopo questa premessa che fa riflettere iniziamo il percorso soffermandoci sulle precise ricostruzioni, sui bellissimi manufatti che sorprendono per l’ingegno. Anche qui il museo è dotato di installazioni multimediali tra cui mi colpisce quella in cui puoi digitare delle parole in italiano e vederle sullo schermo tradotte nella lingua di questo popolo antico! Rimaniamo stupiti per quanto abbiano costruito attorno ad una quantità di reperti archeologici non molto vasta… nel sud dell’Italia, la ricchezza di ritrovamenti non è quasi mai seguita dalla costruzione di luoghi adatti a contenerli così ben fatti!
Terminata la nostra visita non ci rimane che andare ad aspettare il bus del ritorno. Ma c’è tempo e nella piazza dove arriviamo c’è un curioso negozio che espone oggetti usati. Così ci divertiamo a spulciare, finché arriva l’ora del rientro. È la sera prima di ferragosto e gli abitanti di Revò sono intenti a preparare gioiose cene all’aperto, respirando l’aria frizzantina del tramonto in quel della Valle di Non!
A new hike in the Val di Non: this time we are on the other side of Lake Santa Giustina. Everybody talked about the Sanctuary of San Romedio for its unique features: a place of worship in the woods, clinging on an outcrop of rock in a picturesque gorge.
Thus, while most of the guides recommend starting from the town of San Zeno to the sanctuary, we decide to start from a greater altitude, and then from Coredo, a small town at 831 m above sea level. There we arrive by bus, this time well-documented about timetable.
From the city, with a very touristy vocation, you can start following SAT537 signals.
The first part of the trail is a beautiful walk along the ‘Avenue of Dreams’, a kilometer and a half almost flat, walking along a park to two artificial lakes, Coredo lake and Tavon lake. Here, if you had more time available you could stop along the banks equipped with playgrounds and picnic areas. Meadows and woods surrounding the two lakes where many trouts teem (poor them, because, despite prohibitions, someone is fishing)!
After another beautiful kilometer of route along the lakes, there is a crossroad, where, following the signs for San Romedio, we descend into the forest. Now the road seems shorter and varied, passes under rocks and among the dense vegetation, until it arrives at a white gravel road, leading straight to the entry of San Romedio. Thus there’s a beautiful view of the building surrounded by greenery that, for stratifications architecture, may seem a nobleman's house. And so it was in the past, after it was established by the Saint, who is said to have domesticated bears, frequent animals among these mountains in the past.
We accessed through a porch where it is demanded to respect absolute silence. You can now admire the chapel dedicated to St. George, with beautiful medieval frescoes. Then a long staircase starts leading to the Saint’s chapel / sacellum, along which there are ancient wooden sculptures representing mysteries. But the most impressive things are the many votive that the faithful hung along the walls, witness of the centuries during which this sanctuary was destination for many pilgrimages. Pity that maybe, just for too tourism, the sanctuary is a little ‘declining and cannot enjoy nothing except the mere maintenance of a friar and some volunteers. It needs a restoration!
Thus, leaving the sacred place, we eat and drink in one of small staging points in the immediate vicinity where a high electrified fence is affixed to protect bears that occasionally are hosted here. This is the case of two bears recently caught because they ‘gave annoyance’ to inhabitants. A volunteer who is cutting the grass complains the fact that around the movements of these bears there is a not very clear ‘traffic’, that ends up harming the poor animals. Also during our stop it we hear the verse of the eagle! This time we hear the verse of another rapacious too and we both imagine that this is frightened by the largest predator. She pounds again in perilous circles, probably defending her nest… but where is this? We wonder, but he will discover later, continuing the journey.
The road continues to the town of San Zeno, who the hermitage is connected by a comfortable asphalt road, which runs downstream, next to a watercourse.
We walk for a certain stretch, looking for a point in order to be closer to the creek and be refreshed.
We observe that the green, despite the human presence, here grows lush and we see beautiful pink flowers that we had never found before and that we were unable to recognise!
After a while, on the right side of the throat some paths begin climbing upward. So we leave the asphalt road going to the path to San Zeno. After an initial steep climbing you get on a species of balcony that overlooks the canyon, protected by a solid wood fence. This step becomes closer until it borders the rock, which was specially dug. What a beautiful path! On the other hand the rock stands out high on the valley floor, disseminated by many small cavity. Maybe is this where the eagle lives?
The path proceeds encountering other hikers and climbers who exercised on the walls of rock since young. Then it returns for a short stretch in woods, where the throat ends and you get closer to the center of the village, crossing the usual fields of apples.
But here's a nice surprise: we face a museum in San Zeno, all dedicated to the civilization of Reti. It is open and we decide to visit. We start the tour with an interesting work of contemporary art that represents the signs left by man: a section of a embankment in human size where you can see layers of earth with fake artefacts. As your gaze looks above you recognize all the steps from the stone age to age of bronze, iron and so until today, where our descendants will dig finding nothing but … garbage! After this premise, that make us reflect, we start the path focusing on the precise reconstructions, the beautiful artefacts that surprise by creativity. Here, too, the museum is equipped with multimedia facilities, including one that strikes me in which you can type words in Italian and they will be translated on the screen in the language of this ancient people! We are amazed to what is built around a not very large quantity of archaeological finds … in the south of Italy, wealth of findings is almost never followed by construction of suitable places to contain them, so well built!
After our visit we are at the point in which we have to wait for the bus back. But time is not ticking and, in the square where we arrive, there is a curious shop that exposes second hand objects. So there is fun in being curious until the time of return arrives. It is the evening before the middle August bank holiday and residents of Revò are intent to prepare joyful dinners outdoors, breathing the fresh air of the sunset in that of the Valle di Non!
P.s.: potete guardare alter foto riferite al racconto sull’album di Irish People / you can see other pictures of the journey on Irish People’s album
venerdì 5 settembre 2008
Mercatino di abiti usati /second hand clothes market - Rimini 06 Sept 08
Ancora un appuntamento domani con ManiTese! Comprare usato significa ridar vita a vestiti e oggetti ancora in ottimo stato che invece andrebbero in discarica!!! Pensateci... è un'occasione da non perdere!
Tomorrow another appointment yet with ManiTese! Buying used clothes and accesories still in excellent state means to give a new life instead send them to the landfill! Think about it ... is an opportunity not to miss!
Tomorrow another appointment yet with ManiTese! Buying used clothes and accesories still in excellent state means to give a new life instead send them to the landfill! Think about it ... is an opportunity not to miss!
Appunti di viaggio / My journey diary 13 Aug 2008 2nd part
(continua dal precedente post)
Dopo la visita al Canyon del Rio Novella, tornando a Romallo facciamo un piccolo spuntino col pane fatto in casa avanzato dalla colazione, formaggio locale, frutta e acqua del fresco fontanile. Decidiamo di aspettare il bus per arrivare al capolinea, Fondo, un paese da cui partono altri sentieri. Eh sì non siamo ancora stanchi e questa volta vogliamo arrivare alla cascata di Tret, a circa 1200 metri sul livello del mare!
Il sentiero è in realtà parallelo alla strada asfaltata in direzione di Tret. Infatti si devono percorrere almeno un paio di chilometri su di essa, stando attenti a non essere investiti dagli automobilisti… noi abbiamo rischiato, pur restando con prudenza ai margini della strada. Il problema è che molti automobilisti corrono anche su strade in cui dovrebbero mantenere una moderata velocità, come quelle di montagna, dove tornati e strettoie non permettono agli escursionisti, costretti comunque a fare piccoli tratti sull’asfalto, di essere lontani dalla portata degli autoveicoli. Quindi consigliamo molta prudenza a chi si avventura come noi anche se i percorsi sono segnalati sulle guide turistiche!
Dopo questi due chilometri d’ansia ecco che alla nostra sinistra comincia la “strada vecla” per Tret. È davvero una bella passeggiata poco frequentata su un ampio tratturo di montagna. Sebbene sia costeggiata dalla strada asfaltata, questa non si vede perché sale parecchio, mentre il sentiero rimane quasi sempre pianeggiante. Infatti il percorso è in salita, ma la salita è dolce e ben distribuita e per poco più di un’ora di cammino non ci si accorge dei 170 metri di dislivello. Si è distratti dalle numerose vedute panoramiche sulla sinistra: al di sotto scorre sempre il Rio Novella – che ormai ci accompagna in tutta questa giornata di sole – anche qui all’interno di un’altissimo ma più ampio canyon. Ma appena intorno non c’è il paesaggio roccioso che abbiamo incontrato la mattina. È tutto un rinverdire di boschi che cambiano essenze man mano che si sale. Lungo il sentiero, ai cui bordi spuntano numerosi tipi di fiori, ti accompagnano numerosissime farfalle dai colori nero e arancio ma veramente belle! E nell’ultimo tratto è splendido vedersi circondati da abeti alti trenta metri e più!!! Ti senti veramente parte della natura (e non superiore, come la maggior parte crede di essere!)… Peccato che alcune parti dei boschi sono state adibite al taglio, infatti nei dintorni ci sono parecchie segherie. Del resto si sa, il legno qui è uno dei materiali più diffuso per l’edilizia.
E proprio prima di arrivare al paese di Tret, incrociamo una piccola segheria che si trova nel gomito di un tornante, accanto ad essa scorre l’acqua di un ruscelletto. Poi si ritorna sulla strada asfaltata per un po’, costeggiando fattorie e stalle. Qui il paesaggio è più tipico dell’alta montagna. Oramai non ci sono più le campagne coltivate ma grandi pascoli in cui ti verrebbe voglia di sdraiarti.
Ma noi, sempre con i tempi dettati dagli orari degli autobus, proseguiamo, arriviamo tra le case, facciamo il pieno di fresca acqua sorgiva che sgorga dai fontanili, e ci avviamo verso il punto in cui comincia il sentiero per la cascata.
All’angolo incrociamo escursionisti dal volto paonazzo che ci avvertono che questo tratto sarà difficile ma ne vale completamente la pena!
Quindi scendiamo… e che discesa! Si inizia un tratto breve che costeggia la campagna, e poi ci si inoltra nel bosco su un sentiero centellinato da gradini fatti con i tronchi di legno. Mamma mia che fatica! I gradini sono altissimi e il dislivello è tale da farti avere la paura di perdere l’equilibrio e ruzzolare di sotto! È un bel tratto, circa quindici minuti, il pezzo più arduo è la prima discesa, mentre dopo ci sono tratti più semplici. Nella parte finale si sale fino a che si arriva ad una sorta di balcone di legno che affaccia direttamente… sulla cascata! Che emozione! Devo confessare che non sono riuscita a trattenere le lacrime! Sarà per la fatica, sarà per la bellezza dello scenario che si presenta ai nostri occhi: un salto di 100 metri, con un arcobaleno fisso che compare sull’acqua al sole! Che meraviglia! Sostiamo per un po’ bevendo e godendoci questa visione. In realtà siamo troppo in alto per poter andare al fondo della cascata. C’è un piccolo sentiero, ma è troppo ripido e scivoloso. E ci accontentiamo di goderci gli spruzzi che arrivano fin dove siamo.
Non vogliamo andare più via, ma dobbiamo rifare tutta la strada al contrario e siamo a pomeriggio inoltrato. Quindi lasciamo lo spettacolo ad altri escursionisti sopraggiunti e salutiamo la cascata che rimarrà viva nei nostri ricordi.
Torniamo indietro e con nostra meraviglia facciamo meno fatica su quella ripida scalinata!
Nel risalire verso Tret la nostra attenzione viene richiamata da uno strano suono nel cielo. Un grido? Un urlo? Un lamento? No, il verso di un’aquila!!! È lì nel cielo molto sopra le nostre teste! Volteggia compiendo grandi cerchi e salendo sempre più su! Prendiamo i nostri binocoli e vediamo che a tratti sembra faccia capriole nell’aria! Che bello, è la prima volta che assistiamo ad un volo di un rapace nella natura selvaggia! Come se ci stesse salutando!
Così il nostro percorso a ritroso è un po’ più leggero e veloce dell’andata e nel giro di un’ora ritorniamo a Fondo, dove dovremmo riprendere l’autobus…
Aspettiamo e aspettiamo ma l’autobus non arriva… accidenti! Vuoi vedere che… eh sì abbiamo sbagliato orario! E adesso? Come faremo a tornare a Revò? Non ci sono più autobus fino al giorno dopo… e questo è un po’ il rischio di una vacanza senza mezzo proprio! Se si è dipendenti dal trasporto pubblico bisogna fare molta attenzione agli orari!
Allora cerchiamo presso l’albergo vicino alla fermata un servizio taxi. Ne troviamo uno privato per fortuna, che nel giro di poco tempo, ci preleva e con una spesa minima ci riporta all’alloggio. E il conducente è stato molto cordiale… ci ha raccontato tante curiosità del posto nel tragitto a tornare indietro, come quella degli orsi di S. Romedio. Ma questa è una tappa che faremo l’indomani!
Siamo stanchissimi, ma quante cose belle abbiamo visto oggi!
(continued from the previous posts)
After the visit to Canyon del Rio News, back in Romallo, we do a little snack with homemade bread from breakfast, local cheese, fruit and fresh water of the fountain. We decide to wait for the bus to get to terminus, Fondo, a town from which other paths start. Yes, we are not yet tired and this time we want to go to the waterfall of Tret, about 1200 meters above the sea level!
The trail is actually parallel to the asphalt road in Tret direction. It should take at least one couple of kilometers on it, being careful not to be invested by motorists… we have risked, even remaining cautiously on the sidelines of the road. The problem is that many motorists run at high speed on roads where they should maintain a moderate one, such as in mountain, where bottlenecks not allow hikers, however forced to make small stretches on the road, to be far from the vehicles. Then you have to consider to be very carefully in adventuring like us even if the paths are marked on tourist guides!
After these two kilometres of anxiety here is that our left begins the ‘strada vecla’ to Tret. It is really a beautiful walk on a broad path of the mountain. Although at its side there’s the asphalt road, you don’t see it why it is at a higher level, while the path almost always remains flat. Indeed, the path is climbing, but the climb is gentle and well-distributed and for a short more than an hour's journey you realize 170 meters climb. But you’re distracted by the many views on the left: below always runs the Rio Novella – that now accompanies us throughout this sunny day – even here within a much higher but broader canyon.
But just around there isn’t the rocky landscape that we met in the morning. It's all the green of woods, essences that change as we climb. Along the path, to which edges several types of flowers sprout, many colored black and orange butterflies will accompany you but they are really beautiful! And in the last stretch is wonderful seeing surrounded by thirty metres and more tall trees! You feel really part of nature (and not higher, as the most believe to be!)… pity that some parts of woods were used to be cut, in fact in the surroundings there are several sawmills. After all we know, wood here is one of the most used materials for the buiding industry.
And just before reaching the town of Tret, we cross a small sawmill that is in the elbow of a bend, next to it the water of a little river runs through. Then we return to the asphalt road for a while, along farms and stables. Here the landscape is more typical of the high mountain. Now there are no more cultivated countries but large pastures where you would to lay down.
But we, always with times dictated by the bus timetables, go ahead, among the houses, we do filled with fresh spring water that flows from fountains, and then we approach the point where the trail to waterfall begins.
At a cross some hikers advise us that this stretch will be difficult but it worth at all!
Then we descend… and what a descent! It starts a short stretch along the countryside, and then we forward in the forest on a path with steps made with wood trunks. Oh God what a effort! The steps are very high and gradient is likely to get the fear of losing the balance and finish below! It is a beautiful path, approximately fifteen minutes and the most difficult piece is the first descent, while then it is simpler. In the final part you have to climb until arriving to a sort of wood balcony, which directly overlooks… on the waterfall! What emotion! I must confess that I could not withhold tears! It will be for the effort, it will be for the beauty of scenery that presents itself to our eyes: a leap of 100 meters, with a rainbow that appears fixed under the sun! What a wonder! We rest for a while drinking and enjoying this vision. We are too high for being able to go to the bottom of the waterfall. There is a small path, but it is too steep and slippery. And we are satisfied to enjoy the water sprays coming right where we are.
We do not want to go away, but we have to redo the whole road on the return and we are in full afternoon. Hence we leave the show to other hikers that have appeared and say goodbye to the waterfall that will remain vivid in our memories.
Back and return to our surprise we do not the same effort on the steep staircase!
In traced back to Tret, our attention is called by a strange sound in the sky. A cry? A scream? A lament? No, an eagle! It is there in the sky much above our heads! She turns around making great circles and increasingly going on! We take our binoculars and we see that at times she seems capriole in the face! What a beautiful sight, is the first time we are witnessing a flight of a rapacious in the wilderness! As if she is greeting us!
So our path backward is a little lighter and fast and within an hour we return to the Fondo, where we should take the bus… We wait and we wait but the bus does not arrive… oh no!
Would you like to see that… yes, we were wrong to read timetable! And now? How do we return to Revò? There aren’t buses anymore until the day after… and this is a little risk of a holiday without vehicles of own propriety! If you are dependent on public transport you should be very careful about times!
Then we try to ask at a hotel there if there’s a taxi service. Phew, there’s a private one, which in a short time picks us and with a minimum spending it brings us to our housing. And the driver was very cordial… he told us a lot of curiosity of the place in the back route, like that of the two bears at S. Romedio. But this is a stage that we will do the next day!
We are tired, but how many beautiful things we saw today!
P.s.: potete guardare altre foto riferite al racconto sull’album di Irish People / you can see other pictures of the journey on Irish People’s album
Appunti di viaggio / My journey diary 13 Aug 2008 1st part
Abbiamo prenotato, secondo le indicazioni della gentile proprietaria del B&B, una visita al canyon del Parco Fluviale del Novella, un torrente che confluisce nel lago di Santa Giustina.
La Val di Non ha una conformazione molto particolare: sebbene circondata da alte montagne è ampia e ha i fianchi collinosi, il che permette vaste aree coltivate a mele e uva, ma il fondo è abbastanza impervio, pieno di gole scoscese e di canyon scavati per millenni da torrenti impetuosi provenienti dallo scioglimento dei ghiacciai. Quando è stata costruita l’altissima diga – la più alta d’Europa – le acque si sono raccolte nel bacino artificiale che ora rende la valle ricca e fertile. Il paesaggio rivela tanti scorci a sorpresa, come a Revò, paese che sembra, sulla cartina, affacciarsi sul lago, ma questo è visibile solo da alcuni punti panoramici, poiché si trova molto più in basso.
I canyon, quindi numerosi nei dintorni e quasi tutti comunicanti fra loro, sono visitabili su prenotazione e con accompagnamento di guida.
La nostra ci aspetta al bar centrale del paese vicino, Romallo. Siamo in tutto una dozzina di persone, tra cui alcuni bimbi. In auto – noi approfittiamo di un breve gentile passaggio della guida – ci rechiamo al punto di partenza più a valle, nei pressi dell’eremo di San Biagio, anch’esso visitabile su richiesta. Poi iniziamo la nostra passeggiata tra i meleti assolati, avendo cura di evitare eventuali docce dai funzionanti impianti d’irrigazione. La guida ci fa osservare che le rocce friabili sono costituite da arenaria e dolomia. Queste rocce faranno parte del paesaggio che sovrasterà le nostre teste in questa passeggiata e, per evitare problemi, ci viene dato un casco di protezione ciascuno, con relativa cuffietta igienica che alla fine verrà poi correttamente smaltita nella raccolta differenziata dall’organizzazione del parco.
Giungiamo presso un ponte medioevale in pietra, da cui si può scorgere a malapena il torrente che si trova molto più in basso, tra le rocce. Ci passeremo sotto più tardi! Il sentiero percorso, ci viene spiegato, era un’importante via di comunicazione dall’antichità fino quasi ai giorni nostri, essendo servito per trasportare materiale da costruzione per la centrale elettrica sul Novella, come dimostrano dei tralicci di una funivia abbandonata. Proseguendo e zigzagando anche un po’ in salita per un bel tratto, si giunge ad una piazzola dove è allestito un punto informazioni del parco. Ai campi coltivati si sostituiscono i boschi inerpicati sui pendii della gola che inizia a delinearsi.
Indossiamo i caschi e passiamo un cancello che apre la strada su un sentiero esposto sulla nostra sinistra. In pratica stiamo percorrendo il fianco della gola e sotto comincia a sentirsi il rumore del Novella che scorre festoso. La roccia si scopre sempre di più e lascia intravedere gli strati di sedimentazione che in millenni hanno formato una specie di ‘millefoglie geologico’ dalle sfumature che vanno dal grigio al rosso. Attraversiamo punti molto aspri, dove sopra le nostre teste spuntoni di roccia minacciosi sono ricoperti di una fitta vegetazione. Dall’altro lato a tratti si intravedono piccole cascatelle che fanno dei grandi salti, mentre il profumo del bosco si fa più intenso. Qui il ‘tasso della morte’ la fa da padrone. Ci viene spiegato il nome che è dovuto alle velenosissime ma ingannevoli bacche rosse. Ma è un albero molto raro in certi ambienti come in questo posto che ha così avuto un riconoscimento da parte di Legambiente. Arriviamo in un punto in cui non si può più proseguire perché il sentiero è franato.
Quindi torniamo indietro fino alla piazzola da dove riparte un’altra via che scende verso il basso tra il bosco. Ad un certo punto ci si trova davanti ad un altro cancello che viene aperto dalla guida. Qui comincia la parte più emozionante, si scende nella gola! Il sentiero è costituito da una passerella in acciaio agganciata alla roccia lateralmente e sotto… il vuoto! Ma la sensazione non è di paura, perché vai verso l’acqua, nel cuore della Terra. Ogni cosa assume un colore diverso. La luce che proviene dalla stretta fessura in alto fa risplendere il torrente limpido che scorre sotto i nostri piedi. La roccia è scura e umida, abitata da piccoli insetti e profuma sempre di più di terra e di vita. Il rumore dell’acqua che scorre crea una sensazione di frescura, cosa che non manca comunque per la profondità alla quale si scende. Ogni passo che si fa è un’immagine di meraviglia. In alcune cavità si stanno formando piccole stalattiti.
Il percorso prosegue scendendo sempre di più e per quindici minuti di cammino si ha la sensazione di essere in un altro mondo. Si giunge alla fine del canyon dove torna a risplendere il sole. Le pareti di roccia si allargano e c’è una piccola vallata dov’è la centrale idroelettrica ancora funzionante. Per un piccolo tratto si continua a camminare sulla passerella finché si incontra un altro canyon a cui ci si può solo affacciare. Il percorso finisce e il cancello che si chiude alle nostre spalle ci lascia senza parole riguardando la stretta fessura dalla quale siamo passati. Torniamo nel bosco dove roviamo ciclamini, garofani selvatici e altre specie di piante mai viste prima. Nel giro di poco più di un paio d’ore il tour è finito. Abbiamo visto qualcosa che non ci aspettavamo di trovare fra i dolci pendii della valle delle mele! (continua)
We booked, according to the indications of the kind owner of the B&B, a visit to Canyon Park of Novella River, a river into the lake of Santa Giustina.
The Val di Non conformation is a very particular: although surrounded by mountains is wide and the sides hilly, which allows large areas planted with apples and grapes, but the fund is impervious enough, full of gorges and steep canyons carved for millennia by impetuous torrents coming from the melting of glaciers.
When the high dam was built - the highest of Europe - the waters have gathered in the reservoir which now makes the valley rich and fertile. The landscape reveals many glimpses of surprise, as at Revò, a town that seems, on a map, go on the lake, but this is visible only from certain view points, because it is much more below.
The several canyons, almost all communicating with each other, can be visited by appointment and accompanied by a guide.
Our awaits us at the central bar of the neighbouring Romallo. We are all a dozen people, including some children. By car - we take advantage of a short gentle lift from the guide - we go to the point of departure further downstream, near the little church of San Biagio, that can be visit under request. Then we start our walk through the orchards sunny, taking care to avoid any showers from functioning irrigation facilities. The guide invites us to observe the brittle rocks that are formed of sandstone and dolomite. These rocks will be part of landscape that will stand on our heads during this walk and, to avoid problems, a helmet protection is given each one, with relative hygienic headset that in the end will be properly recycled by the organisation of the park.
We come to a medieval stone bridge, from which you can barely see the river that is much more at the bottom, among the rocks. We’ll pass under that later! The trail route, we are told, was an important way communication from antiquity up almost to these days, being served to transport building material for the power station on the Novella, as shown by the pylons of an abandoned cable car. Continuing also a little ‘up for a long leg, we come to a place where there is a info point of the park. For the woods replace the cultivated fields, perched on the slopes of the throat that start to emerge. We wear helmets and pass a gate that opens road on a path set out on our left. In practice we are along the side of the throat and down we begin to listen to the sound of joyous flowing Novella. The rock discover more and more glimpse of the sedimentation layers that in millennia have formed a kind of ‘geological millefeuille’ with nuances ranging from grey to red. We cross very harsh points, where above our heads threatening rocks are covered with a dense vegetation.
On the other hand sometimes there are small waterfalls that make big jumps, while the scent of forest is more intense. Here the spruce is the master. We are told the Italian name which is due to very poisonous but deceptive red berries. But it is a very rare tree in some environments as in this place that was recognised by Legambiente. We arrive in a point where we can no longer continue because the path is dangerous.
Then back to the place from where we started we go on another road that drops down in the woods. At a certain point we find ourselves in front of another gate that is opened by the guide. Here begins the most exciting, descend into the gorge! The path is a steel walkway hooked up to rock laterally and down… the vacuum! But the feeling is not fear, because you go toward the water, in the heart of the Earth. Everything takes a different color. The light that comes from the narrow slit at the top makes clear the torrent flowing under our feet. The rock is dark and damp, inhabited by small insects and smells more and more of soil and life. The sound of water flowing creates a feeling of freshness, which is not lacking in any case for the depths to which we descend. Every step you make there is an image of wonder. In some cavities are forming small stalactites.
The route goes down more and fifteen minute and walking you have the feeling of being in another world. We come at the end of the canyon where the sun shines again. The walls of rock disappear and a small valley extends where there is the hydroelectric station yet working. For a small stretch we continue to walk on the walkway until we meet another canyon to which you can only give a look but not walk. The path ends and the gate that closes behind us leaves us speechless because we are looking at the back to the narrow slot from which we have moved.
Backing in the woods we find cyclamens, carnations and other wild plant species never seen before. Within slightly more than a couple of hours the tour is over. We have seen not something that we expected to find among the sweet slopes of the valley of apples!
(to be continued)
P.s.: potete guardare altre foto riferite al racconto sull’album di Irish People / you can see other pictures of the journey on Irish People’s album
mercoledì 3 settembre 2008
Appunti di viaggio / My journey diary - 12 Aug 2008 2nd part
(continua dal post precedente)
Seguiamo il sentiero tracciato sui pannelli e sulla cartina fornita dalla guida del parco, all’inizio del parcheggio dove avevamo lasciato il bus. A metà strada ci troviamo di fronte ad uno dei diversi ‘masi’ in pietra e legno costruiti purtroppo prima che si istituisse il parco, intorno alle pendici che circondano il lago. Mentre alcuni di questi sono alberghi o case private quest’ultimo è adibito a “casa del parco”. Decidiamo di entrare e subito si accede a una piccola mostra multimediale molto bella ed educativa, specie per i giovanissimi: passando si illuminano dei pannelli e si avviano proiezioni con commento audio. Così si scoprono le varietà di flora e fauna del parco, nonché il famoso fenomeno che dà al lago il nome di “lago rosso”.
Una leggenda medievale parla di uno scontro tra eserciti di diverse fazioni per la conquista di una nobile donzella, cosa che avrebbe dovuto tingere il lago di sangue versato. Questo avvenimento della colorazione si sarebbe poi magicamente ripetuto ogni anno nel periodo più caldo. Invece il fenomeno, che però stranamente non si ripete più dagli anni ’80, scientificamente è stato spiegato con la presenza di un’alga particolare nelle acque.
Questa e molte altre bellissime nozioni sul lago e sul parco ci vengono poi spiegate anche nel documentario di circa venti minuti a cui assistiamo in una piccola sala proiezioni. Siamo soli, seduti ad incantarci davanti a queste immagini. Peccato che altri turisti non siano minimamente interessati agli aspetti naturalistici del luogo! Così mi commuovo nel sapere che il parco è abitato da pochi esemplari di orsi che sono stati così eletti a simbolo del parco. Si fanno vedere raramente, quando il lago ancora non è stato preso d’assalto dai turisti. Come potrebbero uscire allo scoperto con gli schiamazzi e il disordine che portiamo in un ecosistema così delicato? La presenza umana è qui più dannosa che altrove.
Uscendo dalla sala ringraziamo la guida che ci ha consigliato la visione del filmato e ci soffermiamo nel bookshop per lasciare nostre notizie in alcuni questionari e per acquistare poche cose in ricordo di questa visita: niente souvenir sciocchi e inutili! Compriamo un calendario 2009 con illustrazioni ad acquerello degli alberi del parco e una sportina di tela, ma ci viene così regalato il calendario 2008 altrettanto bello e un adesivo. Ci portiamo via tutto questo in un sacchetto vegetale biodegradabile al 100% che è lo stesso che qui consegnano all’ingresso del parco per portarsi dietro i propri rifiuti! Infatti i bidoni della spazzatura sono stati eliminati proprio per responsabilizzare i turisti alla raccolta e allo smaltimento in un’apposita isola ecologica vicino al parcheggio.
Dopo esserci adeguatamente informati, proseguiamo il nostro cammino a chiudere il “cerchio” intorno al lago. Il sentiero consigliato si ferma ad un certo punto, perché la parte restante che si congiunge al punto di partenza è più impegnativa, quindi indicata come “pericolosa”. In realtà il pericolo sta nel fatto che il percorso è tutto un saliscendi un po’ scivoloso ed esposto, ma attrezzato di gradini e cavi metallici a cui ci si può tener saldi. La mia preoccupazione iniziale si dissolve subito perché l’ultimo tratto è quello più bello e silenzioso. A tratti il lago si avvicina alla nostra sinistra o profondo, guardandoci minacciosamente dal basso dei nostri piedi, o chiaro, facendo capolino da spiaggette ormai deserte che si aprono tra il verde. A quasi 1200 metri respiriamo a pieni polmoni l’aria filtrata dal bosco fitto in questo punto, con odori di terra, muschio, abeti e pini. Anche gli occhi si riempiono di un verde insolito, acceso e la vista delle montagne che si specchiano così bene nel lago ci fa pensare ad un mondo fantastico che si cela sotto le acque!
In poco meno di tre ore il nostro giro attorno al lago si è concluso e siamo tornati al punto di partenza, dove ci aspetta il bus. Dobbiamo aspettare un po’ prima di partire, quindi ci leggiamo i pannelli esposti dal parco che invitano i turisti a comportarsi rispettosamente nei confronti dell’ambiente. Diamo pure una rapida occhiata all’isola ecologica che sembra più una stazione meteorologica ed è provvista anche di pannelli solari. L’organizzazione, insomma, non fa una piega!
Salendo sull’ultima navetta ci accorgiamo di essere gli ultimi due turisti della giornata. Sul bus siamo noi insieme all’autista e alla guida che recupera le sue cose dopo aver chiuso l’accesso al parcheggio. Un pizzico d’invidia per il lavoro che fa prende il sopravvento dentro di me: cosa darei per lavorare in mezzo ad un tale paradiso. Con questa ragazza scambiamo un po’ di chiacchiere nel tragitto di ritorno e veniamo a sapere che l’ente del parco sta cercando di scoraggiare l’uso della macchina mettendo a disposizione queste navette, ogni anno con il biglietto sempre meno costoso! Poi lei ci racconta che qualche anno fa i turisti hanno potuto vedere l’orso farsi il bagno nel lago e in un altro momento l’aquila sorvolare il cielo della gola che immette al lago! Che fortuna, che emozione!
Torniamo al B&B, un po’ stanchi ma contenti e non vediamo l’ora che sia di nuovo giorno… il programma per l’indomani non è niente male!
(continued from the previous post)
We follow the path traced on panels and on the map provided by the park, at the beginning of parking where we left the bus. Midway we face one of several farms in stone and wood built, unfortunately before the park was established, around the slopes surrounding the lake. While some of these are hotels or private homes the latter is used as a ‘house of the park’. We decide to enter and immediately we access in a small multimedia show very beautiful and educational, especially for young: passing the lightened panels turn on and projections start with audio commentary. So you can discover the varieties of flora and fauna of the park and the famous phenomenon that gives the lake the name of ‘red’. A medieval legend speaks of a clash between armies of different factions for the conquest of a noble damsel, which was the cause of dyeing the lake with shed blood. This coloration would then magically repeat every year during warmer weather. Instead the phenomenon, that strangely does not repeat from the'80s anymore, has been scientifically explained by the presence of a particular alga in water.
This and many other beautiful notions of the lake and the park are also explained in the documentary in about twenty minutes, which we see a small projections room. We are alone, seated enchanted in front of these images. What a sin that other tourists are not minimally interested in naturalistic aspects of the place! So I feel some tears under my eyes when I see that the park is inhabited by a few examples of bears that were elected as symbol of the park. They are seen rarely, when the lake has not yet been taken assault by tourists. How could they leave out with noises and disorder that we bring to a so delicate ecosystem? The human presence here is more harmful than elsewhere.
Leaving the room we thank the guide because she has recommended the vision of the movie and then we give a look in the bookshop, leave our news in some questionnaires and buy few things in memory of this visit: no silly and unnecessary souvenirs! We buy a 2009 calendar with watercolour illustrations of trees in the park and a fabric bag, but there she gives us free the 2008 beautiful calendar and a sticker. We bring all this way in a biodegradable at 100% bag which is the bag that is given to everyone here at the park for bringing behind own waste! In fact, the waste bins were eliminated according to give tourists responsibility for the collection and disposal in an ‘ecological island’ near the parking lot.
After properly informed, we continue our way to close the ring around the lake. The recommended trail stops at a certain point, because the remaining part, that joins the point of departure, is more demanding, and then referred to as ‘dangerous’. In fact, the danger lies in the fact that the path is all various up-and-down, slippery and exposed but equipped with steps and metal cables to which you can take balances. My initial worries dissolve immediately because the last part is that most beautiful and quiet one. Sometimes the lake is close to our left, deep, threateningly from the bottom of our feet, sometimes it is clear with now deserted beaches that open among the green. At almost 1200 metres we breathe deeply the air filtered by dense woods at this point, with scents of earth, moss, firs and pines. Even eyes are filled with an unusual lit green, and the view of mountains, that are reflected so well in the lake, makes us think of a fantasy world hidden beneath the water!
In just under three hours our lap around the lake is concluded and we returned to the point of departure, where there is the bus waiting. We have to wait a while before leaving, then we read the panels displayed from the park calling on tourists to behave respectfully towards environment. We also give a quick glance to the ‘ecological island’ that seems more a weather station and is also provided solar panels. The organisation, in short, is perfect!
Going on the shuttle we understand that we’re the last two tourists of the day. On the bus we are with the driver and the guide that retrieves his things after closing access to parking. I feel a hint of envy for her job: what I can do to work in the midst of such a paradise! On the way back we talk with this girl learning that the body of the park is trying to discourage the use of cars, making available these shuttles, each year with tickets always less expensive! Then she tells us that a few years ago tourists could see the bear having a bath in the lake and in another time, the eagle flying over the sky of the throat that enters the lake! What luck, what emotion!
We go back to B&B, tired but happy and we just can’t wait the new day… the program for the next day is not so bad!
P.s.: potete guardare altre foto riferite al racconto sull’album di Irish People / you can see other pictures of the journey on Irish People’s album
Iscriviti a:
Post (Atom)